«Una famiglia radicale» il libro

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La storia di una famiglia fuori dal comune. La storia umana e politica di una comunità. La storia di una bambina, di una ragazza, di una donna cresciuta e forgiata nella fucina radicale e diventata in età adulta interprete di un mondo completamente diverso, senza mai smarrire un filo personale di continuità. È un romanzo memoir, il nuovo libro di Eugenia Roccella in uscita domani (venerdì 20 gennaio) per Rubbettino con il titolo “Una famiglia radicale”. 

Un romanzo “storico”, perché ripercorre, da una visuale intima ma mai addomesticata, una pagina importante della vicenda del nostro Paese; un romanzo familiare, e anche un romanzo di formazione nel quale comprimari sconosciuti ma molto caratteristici intrecciano le proprie esistenze con figure di primo piano, passando per la variopinta e vitale umanità che ha popolato i primi anni dei Partito Radicale.
Già, perché i radicali degli anni Cinquanta e Sessanta non erano mondani né snob, non appartenevano a circoli elitari, e la sera non andavano a Via Veneto con Scalfari o Pannunzio. Ed è attingendo dalla memoria viva di quel temo che Eugenia Roccella racconta, con umorismo e una scrittura brillante, di radici isolane, di una famiglia tradizionale e un po’ stramba, confinata nella Sicilia più interna, e di un giovane provinciale che, finita la guerra, arriva in una città stimolante e colta come Bologna, diventa carismatico leader degli studenti laici, si innamora di una donna fuori dagli schemi, e si immerge nell’euforica impresa della costruzione di una nuova cultura politica. Franco Roccella, papà di Eugenia, ha intorno un gruppo di ragazzi geniali e di belle speranze, e un giovane e promettente seguace che si chiama Marco Pannella.
L’autrice narra di quella che fu una vera e propria fucina di intellettuali, in parte destinata a divenire classe dirigente della prima repubblica, uomini della tempra di Sergio Stanzani, Gino Roghi, Tullio De Mauro, Gino Giugni, Sergio Castriota, Stefano Rodotà. Narra di incontri amichevoli e conviviali con artisti, scrittori, giornalisti tra i quali spiccano i nomi di Dacia Maraini, Pier Paolo Pasolini, Adele Cambria, Lino Jannuzzi. È il racconto di un’educazione laica e libertaria, di una famiglia insolita, di un Sessantotto diverso, fatto di digiuni e sit-in, femminismo e nuove libertà. E, sullo sfondo, di una vicenda personale che si proietta oggi in un impegno pubblico così diverso (Eugenia Roccella è ministro della Famiglia nel governo Meloni) eppure sorprendentemente non contraddittorio.

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