Videogame. “This Land is my Land”, l'”oper world” dalla parte dei Nativi Americani

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Secoli fa, l’uomo bianco autoproclamatosi “civilizzato”, colonizzò il Nordamerica e impose la sua legge, uccidendo, sottomettendo e successivamente cacciando, i Nativi, nelle riserve.

“This Land is my Land”, videogame sviluppato e editato da Game-Labs (https://www.game-labs.net/) – specializzato in videogame sulla Storia degli Stati Uniti d’America – si pone dal punto di vista di questo popolo invaso e oppresso, permettendo al giocatore di impersonare un Nativo Americano.

Il protagonista, infatti, dovrà non solo proteggere la sua tribù dagli attacchi dei coloni e dai componenti dell’esercito degli Stati Uniti d’America, ma anche riconquistare le terre usurpate dai coloni e dal governo USA stesso.

A partire dal nostro accampamento, guidati dal tutorial, potremo costruire gli utensili necessari sia alla nostra sopravvivenza, che delle vere e proprie armi per poter combattere.

L’approccio del giocatore dovrà essere sempre furtivo e astuto, in quanto gli avversari saranno numerosi e dotati di armi spesso più potenti e, uscire allo scoperto troppo presto, potrebbe risultarci fatale.

“This Land is my Land” – giocabile sia in terza che in prima persona – ricorda molto, sia per ambientazione storica che per grafica, il pluripremiato “Red Dead Redemption 2”, ovviamente giocato dalla parte dei Nativi. Anche le personalizzazioni del personaggio, del suo cavallo e la gestione dell’accampamento lo ricordano e per certi versi risultano simili.

Anche “This Land is my Land” è un “oper world”, con la differenza che, il suo mondo, cambierà ad ogni sessione di gioco. Le città e le strutture principali sulla mappa rimarranno le medesime, ma gli accampamenti e i pattugliamenti dei coloni muteranno ogni volta, aumentando così la rigiocabilità.

Il gioco presenta ambientazioni variegate, che vanno dalla pianura alle fitte foreste e così anche la fauna locale. Potremmo infatti imbatterci sia in orsi che in bisonti…che potrebbero anche attaccarci o noi stessi potremmo decidere di cacciarli.

Le missioni di gioco sono numerose e il gioco può essere completato in oltre 20 ore di gioco.

“This Land is my Land” è essenzialmente uno stealth nel quale il giocatore, oltre a poter esplorare il vasto ambiente e interagire con gli altri personaggi, potrà infiltrarsi nelle linee nemiche, nei fortini, nelle miniere e nelle città, uccidendo i colonizzatori attraverso archi con frecce, pugnali o armi da fuoco.

L’unica pecca è la mancata traduzione in italiano e la difficoltà a poterlo giocare su un computer di fascia medio-bassa.

La grafica è di ottima qualità, molto realistica e così il comparto sonoro del gioco.

Per poter essere giocato è necessario un pc di fascia alta con un sistema operativo da Windows 7 in su; minimo 8 GB di RAM; una scheda video di fascia alta e 12 GB di spazio libero su disco fisso.

E’ acquistabile su Steam al seguente link: https://store.steampowered.com/app/1069640/This_Land_Is_My_Land/

Luca Bagatin

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Nato a Roma nel 1979, è blogger dal 2004 (www.amoreeliberta.blogspot.it). Dal 2000 collabora e ha collaborato con diverse riviste di cultura risorgimentale, esoterica e socialista, oltre che con numerose testate giornalistiche nazionali, fra le quali L'Opinione delle Libertà, La Voce Repubblicana, L'Ideologia Socialista, La Giustizia, Critica Sociale, Olnews, Electomagazine, Liberalcafé. Suoi articoli sono e sono stati tradotti e apprezzati in Francia, Belgio, Serbia e Brasile. Ha pubblicato i saggi "Universo Massonico" (2012); "Ritratti di Donna (2014); "Amore e Libertà - Manifesto per la Civiltà dell'Amore" (2019); "L'Altra Russia di Eduard Limonov - I giovani proletari del nazionalbolscevismo" (2022) e "Ritratti del Socialismo" (2023)

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