Terremoto un passo indietro, anzi due avanti

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di Salvatore Italia

LiberalCafè è un giornale di nicchia.
Lo leggiamo noi, i cosìddetti “Addetti ai lavori”. Liberali, ma anche non, soprattutto persone che orbitano, o vivono di politica, giornalismo, cultura.

Ieri mi ha telefonato Carlos, mi ha detto che se l’è scampata. Ha avuto paura, ma per lui non c’è stato pericolo. Vorrebbe fare qualcosa, mi ha detto, per quelli che sono sopravvissuti, ma che non hanno più una casa, non hanno da mangiare, da dormire. I morti, sono morti, mi ha detto. Vorrebbe adoperarsi per i vivi.
Carlos ha ragione e noi tutti noi dovremmo fare qualcosa per i vivi.
Sì, qualcosa. Ma cosa? E quando?

L’appello che lancio è a tutti i lettori suis generis che passano per LiberalCafè. Perché non si sentano con l’anima a posto per aver donato il sangue, per aver staccato un biglietto da 100, o mandato il cappottino usato o quello preferito. Non basta. Per i vivi, non basta.
Fra quattro mesi non ne parleremo più. Fra quattro mesi non farà notizia. Fra quattro mesi nessun tg parlerà del terremoto e nessun giornalista, come è successo in questi giorni, renderà noto agli italiani quale share il tg ha raggiunto. Fra quattro mesi i problemi resteranno.
Non pulitevi l’anima con un gesto di solidarietà. A voi, a noi, si chiede di più.

Noi, che vogliamo fare giornalismo, politica, cultura abbiamo l’obbligo di fare di più. Non oggi, ma per i prossimi anni.
Perché tu, lettore di LiberalCafè, quando sarai parlamentare, non voterai a favore del condono.
Perché quando si dovrà pensare a come distribuire le risorse dello stato si mettano in cima alla lista: sicurezza sociale e ricerca scientifica. Non ha senso pensare all’oggi, se non si investe sul domani.
I sismi possono essere preveduti. Non è il caso di Giampaolo Giuliani che vogliamo rilevare. La scienza oggi può ciò che ieri non poteva.

E ancora, voi che oggi scrivete su LiberalCafè quando domani lo farete per le grandi testate, o condurrete un programma televisivo, non dimentichiate lo spirito che oggi vi anima: raccontare la verità, sia pure la vostra, ma la verità sui fatti.
Solo così noi cittadini avremo la forza di fermare quelli che vogliono costruire male, quelli che non vogliono fare i controlli, quelli che non vogliono demolire stabili fatiscenti, quelli che impediscono di garantire una sicura abitabilità.
Oggi, non puliamoci la bocca con io “ho fatto la mia parte”, attendiamo il momento per poter dire domani, quando conta di più “io ho impedito che altri morissero”.

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