L’Italia riparte da qui

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di AGCM

ANTITRUST PROPONE A GOVERNO E PARLAMENTO ALCUNE MISURE POSSIBILI PER FARE RIPARTIRE AL PIU’ PRESTO LA CRESCITA ECONOMICA

Dai servizi pubblici locali alle poste, dai trasporti alle banche e all’energia, fino alle professioni e alla semplificazione dell’attività amministrativa: le proposte tecniche dell’Autorità per rimuovere gli ostacoli che ancora si frappongono all’apertura dei mercati e per promuovere la concorrenza. Necessario accompagnare le liberalizzazioni con interventi che garantiscano l’equità sociale e che favoriscano, anche attraverso le opportune riforme del diritto del lavoro, nuove opportunità di inserimento per i soggetti che ne uscissero particolarmente penalizzati.

SERVIZI PUBBLICI LOCALI, LIBERALIZZARE E PRIVATIZZARE.

Per garantire che i principi di liberalizzazione recentemente approvati abbiano effettiva applicazione, occorre introdurre l’obbligo per gli enti locali di definire in via preliminare gli obblighi di servizio pubblico. Stabilito il perimetro, dovranno verificare la possibilità di una gestione concorrenziale con procedure aperte di manifestazione di interesse degli operatori del settore a gestire in concorrenza i servizi. Solo in caso di fallimento di questa procedura gli enti locali potranno mantenere la gestione in esclusiva affidata con gara a un privato, mentre l’affidamento in house (direttamente gestito dall’ente pubblico con una sua società) è consentito solo a fronte di un’analisi di mercato che ne dimostri in modo chiaro i benefici diretti. Occorre inoltre accelerare le scadenze degli affidamenti che non sono il frutto di un confronto competitivo, dando però all’ente locale la possibilità di evitare la scadenza anticipata attraverso l’immediato avvio di una procedura di cessione a privati con gara delle quote della società pubblica (totalitaria o mista). La procedura dovrà concludersi entro un termine ravvicinato, pena sanzioni per l’ente locale.

APPALTI PUBBLICI, VIETARE I LAVORI IN HOUSE

Per quanto riguarda gli appalti pubblici, relativi a tutta la pubblica amministrazione, va inserito nel Codice dei contratti pubblici un espresso divieto di affidamento in house di lavori o forniture. Per i servizi vanno inseriti precisi limiti e in ogni caso occorre un’analisi di mercato che evidenzi i concreti benefici dell’affidamento in house. Dovrà essere previsto un obbligo di ricognizione degli affidamenti: in caso di mancato rispetto scatta la sanzione della scadenza anticipata degli affidamenti. Anche in questo caso va prevista la clausola in base alla quale gli affidamenti possono essere confermati in caso di cessione della società in house.

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