“Cartas de Calvino”: Un Ponte tra Roma e L’Avana. Successo di Pubblico e Diplomazia Culturale in Campidoglio

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Roma, 19 ottobre 2025 – Un’atmosfera di poesia, memoria e forte impegno diplomatico ha avvolto la Sala del Campidoglio a Roma in occasione della proiezione speciale del docufilm “Cartas de Calvino” di Esther Barroso Sosa, con la colonna sonora e l’interpretazione di Monica Marziota. L’evento, tenutosi nell’ambito delle giornate dedicate alla cultura cubana, ha celebrato il legame inedito e profondo tra l’Italia e Cuba attraverso la figura del grande scrittore Italo Calvino.

L’incontro ha preso il via con i saluti istituzionali, a partire dai contributi video dell’Assessore alla Cultura di Roma Capitale, Massimiliano Smeriglio, che ha sottolineato l’importanza di Roma come crocevia culturale, e della regista cubana Esther Barroso Sosa, che ha ribadito come il film sia nato dall’urgenza di esplorare e rivendicare le radici cubane di Calvino.

L’Importante Intervento dell’Ambasciatrice

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Ambasciatrice della Repubblica di Cuba in Italia, Mirta Granda Averhoff, le fa da traduttrice la Produttrice del Film Carmen Orìa

Un momento centrale dell’evento è stato l’intervento dell’Ambasciatrice della Repubblica di Cuba in Italia, Mirta Granda Averhoff. L’Ambasciatrice ha offerto un discorso molto articolato e profondamente sentito, sottolineando la ricchezza della cultura cubana e il valore di opere come “Cartas de Calvino” nel tessere un ponte di comprensione e amicizia tra i popoli. Le sue parole, dense di significato politico e culturale, sono state accolte da tantissimi e calorosi applausi della platea, che ha riconosciuto l’importanza del messaggio diplomatico.

Dopo i saluti di Gianni Rizzi, la sala si è immersa nella visione del film.

Il Docufilm: L’Esplorazione di una Verità Dimenticata

Monica Marziota Finale

Il docufilm “Cartas de Calvino” — una coproduzione di “Cubavisión Internacional” e “Ecce Musica” — non è solo un tributo, ma un vero e proprio viaggio poetico e intimo tra Roma, Sanremo e L’Avana, le città che hanno segnato la vita di Italo Calvino. La pellicola esplora la parte meno nota dell’esistenza dello scrittore: la sua nascita cubana, che la regista Esther Barroso Sosa ha voluto esplorare per “fare un viaggio alla sua [di Calvino] seme cubana”, ribadendo che “Non è stato un caso che Italo Calvino sia nato a Cuba”.

La regista riesce a equilibrare sapientemente gli elementi di realtà e finzione, utilizzando la finzione delle lettere come “pretesto per raccontare quella parte della vita dello scrittore” e mescolandola con il fantastico tanto amato da Calvino. Il film spinge la protagonista, Monica Marziota, alla ricerca delle sue radici, legando l’eredità letteraria dell’autore al tema dell’appartenenza. La metafora del giardino, che connette i luoghi dell’infanzia di Sanremo con la terra natale dell’Avana, funge da cuore emotivo e poetico di questa ricerca universale.

Il Dibattito e la Passione di Monica Marziota

Successivamente, la seconda parte dell’evento è stata dedicata al dibattito, sapientemente moderato dalla protagonista Monica Marziota.

Il tavolo era composto dal doppiatore Andrea Mete, dalla docente Laura Di Nicola, dal filosofo Stefano Oliva e da Alessandra Gatta, Presidente Associazione Amici di Luigi Vittorio Ferraris. Monica Marziota ha guidato il dialogo approfondendo le tematiche del film e il processo creativo della colonna sonora, con gli interventi di tutti gli ospiti.

Il momento più toccante è stato l’intervento personale di Monica Marziota. Con grande passione, l’artista ha svelato l’anima del progetto: “Tutto nel film è una cosa vera,” ha dichiarato, specificando che solo l’arrivo delle varie lettere di Calvino è una finzione scenica. Il film, infatti, è la narrazione della sua vita quotidiana: dall’ispirazione musicale alla maternità, alla riscoperta dell’energia delle piante, protagonisti anche il marito e il bambino insieme a lei del film.

Marziota ha confessato di essere stata spinta “dall’amore in ogni cosa che ha fatto“: l’amore per il film, per la canzone che è nata da questa ricerca, per la sua famiglia. Ha descritto a lungo come sia nata la musica e il testo della canzone, il cui titolo, Se La Vita Fosse Solo Un Libro, riassume la tensione tra fantasia e realtà calviniana.

A coronamento della sua intensa partecipazione, Monica Marziota ha intonato con voce soave e cristallina una ninnananna, un momento di pura emozione che ha commosso e scaldato il cuore del pubblico.

Tantissimi applausi hanno scandito l’intera serata, in particolare dopo l’intervento dell’Ambasciatrice e dopo gli interventi di Monica Marziota, confermando l’accoglienza calorosa. L’evento si è concluso con un rinfresco finale che ha permesso agli ospiti di confrontarsi e celebrare il successo di questo gioiello cinematografico.

In Sala era presenti molte personalità del mondo diplomatico e istituzionale, la Console di Cuba, Arasay D’Angelo Pereira, il Consigliere politico dell’Ambasciata di Cuba, Damian Delgado Vazquez, l’Ambasciatrice italiana a Cuba, Simona De Martino, appena nominata.

 

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