Dialogo, bellezza e memoria: la Russia celebra la sua Giornata nazionale a Roma tra arte e diplomazia

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Roma, 12 giugno 2025 – Un clima di serenità e di armonia ha avvolto il ricevimento ufficiale organizzato dall’Ambasciata della Federazione Russa in Italia in occasione della Giornata della Russia. Nella splendida sede diplomatica, immersa nel verde del suo Giardino, si è respirata un’atmosfera sospesa tra cultura, arte e diplomazia. Un incontro che ha saputo fondere il senso profondo della memoria con l’energia pacata del dialogo, in un momento storico complesso, dove proprio la ricerca di ponti tra i popoli si fa atto essenziale e necessario.

Oltre quaranta rappresentanti diplomatici da Paesi amici, giornalisti, membri della Curia Romana e personalità del mondo culturale e civile italiano hanno accolto l’invito dell’Ambasciatore Alexey Paramonov. Con loro, anche numerosi connazionali, a testimonianza di un legame vivo e profondo tra la Federazione Russa e l’Italia, rinsaldato da secoli di storia comune.

Il momento più intenso della serata è stato l’inaugurazione della mostra I misteri d’Arte di Natalia Tsarkova, dedicata all’opera di una delle più importanti pittrici russe contemporanee. Natalia Tsarkova, artista ufficiale presso la Santa Sede e da sempre ponte naturale tra le due culture, ha presentato al pubblico capolavori di potente impatto spirituale, come “L’Ultima Cena”, “San Giorgio nel Terzo Millennio”, “Il Grido”, “Per la Santa Russia” e “L’Invasione”, opere nelle quali si fondono la tradizione iconografica e le inquietudini dell’uomo contemporaneo.

L’Ambasciatore Alexey Paramonov con l’artista russa Natalia Tsarkova

«Siamo profondamente grati a Natalia per aver acconsentito ad allestire una mostra dedicata alle sue opere di maggior rilievo qui, presso l’Ambasciata della Federazione Russa in Italia, e per aver accettato di inaugurarla oggi, in occasione della Giornata della Russia. Queste mura custodiscono con cura la memoria di tutti gli eventi più significativi che hanno caratterizzato i rapporti tra la Russia e l’Italia negli ultimi 120 anni. La mostra “I misteri d’Arte di Natalia Tsarkova”, che inauguriamo quest’oggi, costituisce senza dubbio un evento di grande rilievo per il mondo dell’arte, sia in Russia che in Italia; e sottolinea il ruolo intramontabile che la pittura, la scultura, l’architettura, la musica, e più in generale la cultura, hanno saputo rivestire nel corso dei secoli, garantendo che il dialogo e la cooperazione tra la Russia e l’Italia, tra i russi e gli italiani, si sviluppassero in maniera costante e all’insegna del reciproco rispetto» – ha affermato l’Ambasciatore Paramonov, ricordando anche il valore culturale e spirituale che da sempre lega i due popoli.

Profonda e intensa anche la testimonianza dell’artista: «Per me, la mostra odierna rappresenta prima di tutto un’iniziativa di carattere missionario. Attraverso i miei dipinti desidero portare la Luce nei cuori delle persone, ovvero trasmettere loro un messaggio di Fede, di Speranza, di Amore, un messaggio nel quale risuona una preghiera dal potere guaritore. Ed ha un significato particolarmente simbolico il fatto che tutto questo stia avendo luogo proprio qui, nell’Ambasciata, tra queste mura, e proprio nella giornata di oggi. Tanto più che quest’anno giubilare è stato proclamato l’Anno della Speranza: ebbene, io percepisco una sintonia profonda tra il concetto di speranza e il messaggio implicito racchiuso nelle mie opere».

I fratelli Romanyčev

Un messaggio che si è riflesso anche nell’atmosfera generale della serata, resa ancora più suggestiva dalle note della balalaika e del pianoforte del duo musicale russo dei fratelli Romanyčev, che hanno offerto agli ospiti un viaggio sonoro tra tradizione e virtuosismo. L’eleganza del suono si è poi accompagnata al calore conviviale della tradizionale sala del tè, con il samovar profumato e i biscotti tipici russi, a evocare l’ospitalità genuina e l’anima più intima della cultura russa. Particolarmente ammirato il prezioso samovar di Vasilij Batašev, testimone di un artigianato antico e raffinato.

Ma il cuore politico dell’evento è stato il discorso pronunciato dall’Ambasciatore Paramonov, una riflessione di alto profilo sul senso profondo di questa celebrazione, sulla storia russa e sul momento presente.

«Già da più di mille anni il nostro Paese, nelle diverse forme che ha assunto nel tempo, ovvero la Rus’ di Kiev, lo Zarato di Mosca, l’Impero Russo, l’Unione Sovietica, e infine la Federazione Russa, rappresenta un elemento fondante per l’ordine mondiale, una componente chiave per l’armonizzazione dei vari interessi e per il mantenimento della stabilità nel vasto territorio dell’Eurasia contemporanea», ha affermato l’Ambasciatore, sottolineando la continuità storica della civiltà russa come pilastro del sistema globale.

Non poteva mancare un riferimento ai grandi eventi della storia del Novecento: «La verità storica risiede nel fatto che se il nazismo e il fascismo non riuscirono ad affermarsi definitivamente in Europa fu esclusivamente grazie alla Vittoria ottenuta dall’URSS sulla Germania nazista e sui suoi satelliti, e fu esclusivamente grazie all’eroica lotta condotta contro gli oppressori dei popoli che si trovavano sotto il giogo nazista, i quali provocarono la morte di più di 27 milioni di uomini e donne, figli valorosi dell’Unione Sovietica».

L’Ambasciatore Paramonov con il giornalista scrittore e storico Roberto Roggero – Elaborazione di Veronica Paredes

Sul piano internazionale, l’Ambasciatore ha ribadito l’importanza dell’ONU, nel ricordo dell’80° anniversario della sua fondazione: «Sul piano del diritto internazionale, non esiste strumento migliore per l’umanità, e difficilmente vedranno la luce strumenti migliori di questo. A meno che non si scateni un nuovo conflitto mondiale. Ma questo, come comprendiamo tutti molto bene, dobbiamo evitarlo in qualunque modo. Per questo motivo abbiamo tutti il dovere di difendere con determinazione le disposizioni sancite nella Carta dell’ONU, nella loro totalità e interconnessione».

Non sono mancati, infine, i riferimenti critici alle scelte dell’Unione Europea e alla visione geopolitica imposta dagli attuali vertici: «È ancor più distruttiva e potenzialmente pericolosa la politica di lungo termine lanciata dagli attuali vertici dell’UE e dai burocrati europei, capeggiati dalla tedesca Von Der Leyen, che prevede il riarmo dell’Europa, e prevede altresì che l’UE si prepari a uno scontro militare contro la Russia. È importante essere ben consapevoli del fatto che questo approccio strategico […] si basa sulle menzogne secondo le quali un attacco russo ai danni dei vicini occidentali e settentrionali, una volta terminato il conflitto ucraino, sarebbe inevitabile».

Parole ferme, ma pronunciate in un contesto di compostezza e apertura al confronto. In questo equilibrio tra orgoglio nazionale e vocazione al dialogo si è svolta una giornata che ha voluto riaffermare, anche attraverso l’arte e la bellezza, la volontà di mantenere vivi i legami tra due mondi che, nel profondo, si conoscono da sempre.

Nel giorno dedicato alla Russia, Roma ha accolto la voce e il volto di un popolo antico, tra note, colori e visioni sospese tra passato e futuro. Con un invito che, ancora una volta, si fa cultura.

La Direttrice della Casa Russa a Roma – Daria Puskhova

Tra le numerose personalità presenti, infatti, possiamo citare la partecipazione della Direttrice della Casa Russa a RomaDaria Puskhova – che la Cultura gestisce nel suo elegante palazzo storico Santacroce (XVI secolo) appartenete alla Famiglia Pasolini Dall’Onda seguita sempre da una vasta folla di italiani.

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