Alla Casa Russa a Roma “La melodia dei versi, la musica dell’anima: Puškin e Čajkovskij”

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Venerdì 6 giugno 2025, la Casa Russa di Roma ha celebrato la Giornata della Lingua Russa e il compleanno di Aleksandr Puškin con un evento intitolato “La melodia dei versi, la musica dell’anima: Puškin e Čajkovskij”. L’incontro ha esplorato il profondo legame tra il poeta e il compositore, sottolineando come l’opera di Puškin abbia influenzato significativamente la musica di Čajkovskij.

Nel suo appassionato intervento di apertura, la direttrice della Casa Russa, Daria Pushkova, ha ricordato come «questa giornata non celebri solo la lingua come strumento di comunicazione, ma come spazio vivo di cultura, memoria e identità». Considerato il padre della lingua russa moderna e uno dei più grandi poeti del mondo, Puškin rappresenta un patrimonio condiviso, un punto di riferimento per intere generazioni di lettori e artisti.

Daria Pushkova

«Il russo è una delle sei lingue ufficiali dell’ONU, parlato da oltre duecentocinquanta milioni di persone nel mondo», ha sottolineato, tracciando poi un collegamento tra parola e musica: «Abbiamo scelto di dedicare questo incontro a due grandi geni della cultura russa: Puškin e Čajkovskij. Due personalità che, sebbene appartenenti a epoche diverse, parlano entrambe all’anima: l’uno con la parola, l’altro con la musica».

Spiegando il senso più profondo della serata, Pushkova ha detto: «Due uomini separati da una generazione, uniti però da un dono raro: la capacità di toccare le corde più profonde del nostro sentire. Puškin, con i suoi versi limpidi e musicali, ha dato voce all’anima russa. In lui la parola diventa canto. Čajkovskij ha trasformato la musica in un linguaggio universale del sentimento. Le sue sinfonie sono attraversate da una malinconia luminosa che ancora oggi ci affascina». E ha aggiunto: «Puškin e Čajkovskij non si conobbero mai, ma le loro opere dialogano attraverso il tempo. Čajkovskij amava profondamente i versi di Puškin e li mise in musica. La poesia di Čajkovskij è la poesia di Puškin».

A rendere ancora più viva questa connessione, una serata ricca di poesia, musica e partecipazione. Pushkova ha presentato i nomi di alcuni lettori che hanno preso parte con entusiasmo all’evento, evidenziando: «Ascolteremo come hanno imparato un pochino la lingua russa nei nostri corsi». Tra gli ospiti, anche la giovane Anna Matriarsche, proveniente da Tsarskoe Selo, luogo profondamente legato alla vita di Puškin, che ha proposto alcune letture poetiche. «Come si fa a dire di no a una ragazza di Tsarskoe Selo?», ha commentato sorridendo.

La parte musicale è stata curata dal maestro siberiano Maksim Skogorev, accompagnato dalla soprano Maria Smirnova. Il pubblico, entrando, ha potuto ammirare anche una mostra di disegni realizzati dagli allievi della scuola “Il mio mondo russo”, ispirati alle fiabe di Puškin. «Direi che Puškin è nel DNA di ogni bambino russo», ha detto Pushkova, «studiamo, leggiamo, ascoltiamo queste fiabe fin da piccoli». Un ringraziamento speciale è stato rivolto alla direttrice della scuola, Natalia Gorina, per l’impegno e la collaborazione.

A concludere l’introduzione, l’annuncio dell’apertura della serata con “Ruslan e Ljudmila”, presentato da due giovani allievi della scuola, Elisa Liedavastro e Nicola Iolo: un viaggio poetico e musicale tra le parole, le immagini e le emozioni della cultura russa.

Il legame tra Puškin e Čajkovskij

Aleksandr Puškin

Aleksandr Puškin (1799–1837) è considerato il fondatore della letteratura russa moderna, noto per la sua capacità di fondere romanticismo e realismo in opere che hanno influenzato profondamente la cultura russa. Pëtr Il’ič Čajkovskij (1840–1893), uno dei più grandi compositori russi, ha trovato in Puškin una fonte inesauribile di ispirazione. Fin dalla giovinezza, Čajkovskij fu affascinato dalle opere di Puškin; la sua governante francese, Fanny Durbach, lo soprannominava “piccolo Puškin” per il suo talento poetico.

Tre delle undici opere di Čajkovskij sono basate su testi di Puškin:

  • Evgenij Onegin (1877–78): opera tratta dal romanzo in versi omonimo di Puškin, che esplora temi di amore non corrisposto e rimpianto.

  • Mazepa (1881–83): ispirata al poema storico Poltava, narra la tragica storia d’amore e tradimento del cosacco Mazeppa.

  • La Dama di Picche (1890): basata sull’omonimo racconto di Puškin, affronta temi di ossessione e destino.

Oltre alle opere, Čajkovskij ha musicato diverse poesie di Puškin, creando romanze e brani corali che testimoniano la profondità del loro legame artistico.

Questo legame si è consolidato nel tempo, portando Čajkovskij a considerare Puškin come il fondamento della sua creatività musicale.

In una lettera del 1883 alla sua mecenate Nadežda von Meck, Čajkovskij esprimeva la sua profonda ammirazione per il genio di Puškin, confessando che sarebbe stato orgoglioso se la sua musica avesse potuto catturare anche solo il 10% della bellezza contenuta nei versi di Evgenij Onegin.

L’evento alla Casa Russa di Roma

Il soprano Maria Smirnova e il pianista Maksim Skogorev

Durante l’evento, studenti dei corsi di lingua russa della Casa Russa e alunni delle scuole russe di Roma hanno letto poesie di Puškin in russo e italiano. La sottoscritta ha scelto di leggere questa poesia:

Il poeta

Finché Apollo non sacrifica

Il poeta sul suo altare,

Nelle pene del vano mondo

Egli spaurito deve aspettare.

È muta la sua sacra lira,

L’anima freddi sogni assapora,

Dei miseri figli della terra,

Forse egli è più misero ancora.

Ma appena la parola divina

Il sensibile udito toccherà,

Come un’aquila risvegliata,

L’anima del poeta si alzerà.

È triste nei trastulli del mondo,

Fugge via dalla gente chiassosa,

Davanti all’idolo delle masse

Non china la testa orgogliosa.

Corre, selvaggio e severo,

Pieno di sgomento e di canti,

Fin sulle onde del deserto,

Nel bosco di querce fruscianti.

Il soprano Maria Smirnova e il pianista Maksim Skogorev hanno eseguito romanze su testi di Puškin musicate da Čajkovskij, Michail Glinka, Aleksandr Dargomyžskij, Nikolaj Rimskij-Korsakov e Gioachino Rossini.

L’incontro ha offerto un’esperienza immersiva nella cultura russa, evidenziando come la poesia di Puškin e la musica di Čajkovskij si intreccino per esprimere l’anima di un popolo.

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