I problemi economici della Federazione europea, Lodi Liberale

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Nella 312* serata di Lodi Liberale è stato presentato il libro di Luigi Einaudi “I problemi economici della Federazione europea“, pubblicato da Treves Editore, insieme a Paolo Silvestri (Ricercatore di Filosofia del diritto all’Università di Catania), Luca Einaudi (Dirigente della Presidenza del Consiglio dei Ministri) e Giuseppe Vegas (Professore di Storia economica all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano).
“Questo libro è stato scritto durante il periodo della guerra, rappresenta un insieme di idee e di insegnamenti di questo pensatore, che prepara alle problematiche di cui oggi parliamo, ma in ogni caso i suoi insegnamenti sono chiari e attuali, non sono peraltro mai stati applicati.” Il presidente di Lodi Liberale ha introdotto la serata e i relatori parlando della tradizione di Einaudi nello studio del pensiero politico italiano.
“Un pensatore che aveva la coerenza, la chiarezza, la fermezza delle posizioni, ma anche un liberale classico che credeva nelle funzioni minime dello stato, per lui che si definiva federalista europeo, slanciate verso l’alto.”
“Molte cose nel corso della storia sono state fatte. Le argomentazioni di questo libro sono di una certa finezza e di un certo livello.”
Il professor Paolo Silvestri ha presentato la sua lettura del libro accompagnata da una presentazione in slide, dove descrive il sogno degli Stati Uniti d’Europa.
“In primo luogo possiamo parlare di Padri Fondatori nobili dell’Europa degli stati e tra questi certamente vi è Luigi Einaudi, da ricordare anche quando parliamo del Manifesto di Ventotene. L’esercizio di lettura non è difficile, troviamo un inizio di argomentazione alfa con il Buon Governo e una omega con la Federazione europea, passando attraverso diverse tappe.
“Una delle costanti della riflessione einaudiana è la distinzione tra confederazione e federazione. Da una parte il grande successo del federalismo americano e svizzero. Alla fine del suo periodo federalista certamente si avvicina di più a quello svizzero. La sovranità è legata alle confederazioni, invece nelle federazioni gli Stati perdono la nazione propriamente detta. Einaudi ritiene che sia da superare lo Stato per far fronte alle istanze globali.”
“Nell’evoluzione c’è un passaggio importantissimo, che segue la Seconda guerra mondiale, dove sostiene che si deva partire dal politico per arrivare all’economico. Egli comprende che l’economia è in grado di unire il mondo laddove le nazioni non vi riescono. Superando il dogma della Sovranità, il potere diviene policentrico.”
“Einaudi parte da un contesto famigliare limitato alla patria, che è legato al passato, una realtà che è quella della buona società passata borghese. Dedica il suo pensiero allo zio, alla famiglia che lo ha iniziato al sacrificio e al risparmio.”
“La riflessione parte dal locale, arriva al nazionale e poi al sovranazionale. Riprende la dimensione del lavoro come principio di relazione. Nell’idea che i mercati si possano espandere tanto quanto più si espande la dimensione del lavoro. L’idea dello spirito del commercio è che sia a legare i popoli anche solo per una ragione di utili.”
“Einaudi in questo libro considera anche le teorie dei suoi contemporanei e risponde ad esse, generalmente confutandole.” Porterà anche gli esempi delle altre Nazioni, prima fra tutte la moneta dell’unione doganale tedesca. Luca Einaudi ha approfittato di scrivere diverse missive promettendo di concedere credito. Nel 1944 non c’erano banche all’altezza di accollarsi molti debiti. “Egli parla molto anche degli aspetti economici e commerciali delle altre nazioni, i dai potrebbero essere colpevoli di una forte distorsione dei fatti.”
Fino ad allora non erano mai state teorizzate delle prassi per arrivare all’istituzione di una Unione europea federalista. Il valore del Manifesto di Ventotene non è quello che c’è scritto, ma l’idea di mettersi in cammino, questo avviene del 1941. Quando pensiamo al progresso del Mercato Unico Europea, si trattò di dimostrare che laddove non si fanno le guerre, c’è mercato; laddove vi sono guerre, ci sono forme economiche di chiarificazione. Gli insegnamenti di Einaudi rimangono centrali per rimanere focalizzati sull’Europa del futuro.
“La politica deve reggersi su delle regole, che sono di carattere istituzionale e di carattere economico, per tenere insieme un continente.” Giuseppe Vegas ha cercato di spiegare quel che unisce la cultura economica e politica europea, partendo da alcuni esempi; la grande politica si è fatta curando i dettagli. La sua visione storia è lontana dalla nostra, come sono lontane le feste, in generale, a scuola.
“La moneta europea a sua volta era diversa inizialmente che adesso, ora la moneta non ha un valore, perché integra e completa un sistema economico. Poi vedendo il problema è stato necessario scrivere qualcosa che possa essere adatto.
Martina Cecco

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