Interpretazione: reti di relazioni generate da un’opera d’arte

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Interpretazione.
Reti di relazioni generate da un’opera d’arte
sesta edizione
dedicata ai lemmi Limiti, Soglie, Oltrepassamenti
TAVOLA ROTONDA
I sensi della Creazione
Auditorium del Conservatorio “F. A. Bonporti”,
Trento
19 ottobre 2023
ore 9.15 – 12.45
Ci è già occorso di ribadire quanto l’atto stesso di interpretare debba alla tradizione ermeneutica ebraica, greca, biblica; e quanto il senso della creazione debba essere inteso in senso plurimo, polivoco, vivo.
Che cosa significa creare?
Per le\gli interpreti musicali: evocare un contesto mercé il fascino e il tramite dell’interpretazione, e dell’opera che per l’interprete vive e si fa presente. Forma e verità, come dice Luigi Pareyson, che si fa sensibile passando attraverso la persona; personalità e irripetibilità, ancora, dell’interpretazione (ciò è solo apparentemente paradossale) che dalla forma veritativa è ispirata e vocata a incarnarsi.
Per i compositori e le compositrici: immettere nel mondo, semplicemente, grandiosamente, imprevedibilmente, liberamente eppure necessitati dalla Storia e dal proprio stesso talento, un nuovo essere. Un bambino è nato! – dice Hannah Arendt evocando Agostino, e significando così la nostra vicinanza al Creatore. Sì, è creando e dando vita a sempre nuovi inizi che il nostro esser plasmati a sua immagine si palesa chiaro, fulgido, cogente.
Ermeneuticamente parlando, secondo un’accezione del verbo hermeneuo che non scinde l’interpretazione dalla creazione né, mai, questa da quella: quali le regole, i sensi e le risonanze extramusicali dell’interpretazione, e quali le sue fonti, intendendo il termine nell’accezione più ampia possibile? Quale il suo potenziale eversivo e aprente? Quale il tasso di coinvolgimento del pubblico (di chi, grecamente, guarda e ascolta – di chi, ebraicamente, fa e ascolta) e in quali modi può oggi essere evocato?
Confrontarsi con la storia: certamente è questo uno dei moventi della creazione e della interpretazione. Ma anche renderne possibile altra, dopo immani tragedie; o agire nonostante tutto nel mezzo di grandi drammi umani – che forse in Lui si riflettono, piegandolo, costringendolo a desolate constatazioni intorno alla sua creatura…
Quanta grandiosità, però, nella necessità di interpretare e di creare, sempre! Quanta vita, che profondamente ci riguarda, nel detto ebraico: O commentare o morire!
Il senso della Tavola Rotonda è dunque circolare: sia inteso, il termine, come aggettivo e insieme verbo.
Ore 9.15
Saluti del Direttore, prof. Massimiliano Rizzoli
Davide Assael
Un mondo senza padrone. Il limite del Creatore di fronte alla creatura.
Massimo Giuliani
Creazione come Chaoskampf.
Ernesto Borghi
Creare e sviluppare relazioni oltrepassanti con tutto l’essere umano: riflessioni da Genesi 1-2 e dal Cantico dei Cantici.
Muriel A. M. Pusterla
I segni della cantillazione biblica: il ritmo come elemento creativo di senso.
Pier Alberto Porceddu Cilione
La creazione del suono. Su Bereshit di Matthias Pintscher.
Miriam Camerini
Midràsh, o l’esigenza di interpretare.
Cosimo Colazzo
Fuori, una linea, un margine.
Luciano Berio. La sua generazione, la sua eredità
Evento realizzato grazie al contributo
del Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento
Responsabili scientifici: Margherita Anselmi, Marco Uvietta
Quest’anno ricorre il ventesimo anniversario della scomparsa di Luciano Berio (1925-2003). Si è ritenuto importante rendere omaggio alla sua statura di compositore e uomo di cultura proponendo un evento articolato in tre parti: l’anteprima di un CD con musica pianistica di Berio e di uno dei suoi ultimi allievi, una tavola rotonda sul lascito intellettuale della sua generazione e un concerto attorno alle conosciutissime Folk Songs, con l’aggiunta di nuovi brani di autori viventi composti per lo stesso organico e con la stessa idea di inter-culturalità, sebbene interpretata in modi diversi. Il tema di fondo è quello della continuità fra diverse generazioni, in una prospettiva che vede nel dia-logo con la storia l’unica possibilità di immaginare e costruire un futuro.
ANTEPRIMA DEL CD DI LAURA DI PAOLO
Auditorium del Conservatorio “F. A. Bonporti”, Trento
ore 14.00—15.00
La musica pianistica di Luciano Berio e Marco Uvietta
Federica Fortunato (Conservatorio di Trento)
Marina Rossi (Università di Trento)
dialogano con
Laura Di Paolo, pianista (Conservatorio di Trento)
Marco Uvietta, compositore e musicologo (Università di Trento)
TAVOLA ROTONDA
Luciano Berio. La sua generazione, la sua eredità
Auditorium del Conservatorio “F. A. Bonporti”, Trento
Ore 15.00 – 17.30
Candida Felici (Conservatorio di Milano)
Luciano Berio e il teatro per le orecchie: drammaturgie musicali di avanguardia negli anni Sessanta e i loro echi nella contemporaneità
Pier Alberto Porceddu Cilione (Università di Verona)
Le stanze di Berio. Una riflessione su musica e architettura
Marina Rossi (Università di Trento)
Lo humor (quasi) inglese dei Nonsense Madrigals di György Ligeti
Mauro Bonifacio (Conservatorio di Milano)
Parola – suono – orchestrazione. Appunti sulla musica per ottetto vocale di Azio Corghi
Alberto Delama (Università di Trento)
Luciano… Chailly e la sua generazione. Rapporti dialettici e oculate tangenze
Markus Ophälders (Università di Verona)
È stato Luciano Berio a raccontare la Vera Storia a Italo Calvino?
Moderatrice: Federica Fortunato (Conservatorio Trento)
Concerto
Ore 20:30
Luciano Berio – Folk Songs
Massimo Priori – Divertimenti sopra “If my complaint…” di John Dowland (prima esecuzione assoluta)
Marco Uvietta – True Roots, Blue Moods
Simone Spagnolo – Three Folk Songs after Berio (prima assoluta)
Windkraft Kapelle für Neue Musik:
Maria Eleonora Caminada, mezzosoprano
Michael Cede, flauto
Roberto Gander, clarinetto
Antonio Aiello, viola
Leonardo Sapere, violoncello
Gianmaria Romanenghi, percussione
Christian Miglioranza, percussione
Francesca Tirale, arpa
Stefano Ferrario, direttore

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