“Semplicemente Liberale” serata di libri in ricordo di Antonio Martino: Nicola Porro a Lodi Liberale

"Semplicemente Liberale" serata di libri in ricordo di Antonio Martino: Nicola Porro in Lodi Liberale

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Nella 170esima serata di Lodi Liberale è stato presentato il libro di Antonio Martino Semplicemente liberale“, pubblicato da LiberiLibri Editrice, insieme a Nicola Porro (Giornalista), Francesco Perfetti (Già Professore di Storia Contemporanea all’Università LUISS Guido Carli di Roma) e Raimondo Cubeddu (Senior Fellow dell’Istituto Bruno Leoni). L’associazione da oltre 8 anni cura la presentazione di libri per divulgare il pensiero liberale in Italia.

La serata è stata occasione per ricordare il politico e il filosofo, che è mancato da un mese: un maestro “Grande pensatore, grande economista, grande uomo e grande politico, che ha messo il suo amore per la libertà al servizio della politica – ha detto il Presidente di Lodi Liberale Lorenzo Maggi – fu Ministro della difesa in uno dei periodi peggiori della storia recente, dopo l’attacco alle Torri gemelle.” L’incontro è stato molto sentito e partecipato, grazie alla delicata compartecipazione del presidente di Lodi Liberale che con la sua generosa gentilezza ha saputo valorizzare l’esperienza del Maestro di politica accompagnando il pubblico in un percorso molto bello, a più voci, che ha toccato le giuste corde del valore del merito di Antonio Martino, a cui dobbiamo ad oggi l’aver tenuto a bada molti nemici della libertà, specialmente di intrapresa e di pensiero.

Antonio Martino è stato protagonista di altri incontri in Lodi Liberale e per questo la serata è stata molto partecipata e molto sentita.

LA SUPERIORITA’ MORALE DEL SENSO LIBERALE

“Il vero liberale non difende la libertà di mercato per ragioni soltanto economiche. Anche se un sistema fondato sulle libere scelte individuali fosse meno efficiente di uno organizzato e diretto dall’alto, il liberale continuerebbe a preferire il libero mercato per ragioni di libertà enormemente più importanti di quelle connesse all’efficienza economica. Tuttavia, per nostra fortuna, il mercato non è soltanto più compatibile col rispetto delle libertà personali, è anche enormemente più efficiente di tutte le alternative fin qui tentate.”

Un liberale ricordato dunque anche attraverso le parole della figlia Alberta, che è intervenuta a fine serata.

AMANTE DELLE BATTUTE E PRONTO DI SPIRITO

Amante del paradosso è colui il quale ricerca e scopre la verità esponendola in modo da irritare l’opinione comune, costringendola a riflettere e a vergognarsi di sé stessa e della supina inconsapevole accettazione di errori volgari.

Il carattere di Antonio Martino era quello di un uomo libero e dalla prontezza di spirito, come ha dimostrato varie volte, ospite a Lodi Liberale nella 72esima serata di lunedì 17 giugno con il libro “Antonio Martino e i liberali in politica” insieme ad Antonio Martino, Giovanni Sallusti, Lorenzo Maggi e Alberto De Luigi che potete rivedere qui Antonio Martino e i liberali in politica – YouTube .

ANTONIO MARTINO E LA SCUOLA DI LIBERALISMO

“Antonio Martino è un politico da specialisti, l’uomo che di più ha fatto in Italia per avvicinare al pensiero liberale: se secondo il materialismo storico tutto dipende dall’economia, se la libertà dipende dall’economia, se la libertà civile ed economica si intersecano, è anche vero che Antonio Martino è stato anche il censore del Pensiero Unico.” Secondo il giornalista Nicola Porro grazie alla Scuola di Liberalismo, iniziata a Roma in sordina, Antonio Martino è riuscito a far passare le idee di economia e di libertà come base essenziale della vita quotidiana. Insomma, quello che cambia tra la spinta al pensiero e quello che è il pensiero liberale, è lo stimolo e l’impulso a andare oltre la dimensione strettamente letterale della cultura e del pensiero politico liberale, che può anche essere talvolta molto poco leggero. Da quella esperienza della Scuola Liberale è scaturita l’idea di affrontare la vita in modo diverso.

ANTONIO MARTINO ERA UN PENSATORE APPARENTEMENTE SEMPLICE MA COMPLETO

“Ho conosciuto Antonio Martino all’inizio degli anni ’90, erano i primi anni della vicenda di Silvio Berlusconi, eravamo divisi da alcuni concetti quasi metafisici, siciliano chicaghiano lui e sardo austriaco io, ma fondamentalmente, come fu Frederic Bastiat, rese le idee del liberalismo popolari in una maniera semplice ma incisiva.” Raimondo Cubeddu ha dunque cercato di dare una chiave di interpretazione dell’esperienza di Antonio Martino in seno alla contemporaneità politica.

RENDERE SEMPLICI LE COSE DIFFICILI

“Un uomo di grande cultura e di grande intelligenza – ha detto Cubeddu – trasformando in qualcosa facilmente comprensibile anche se in realtà non così appetibile”.

 

 

UN AMICO INDIMENTICABILE

“Era un maestro ma anche un amico, collega universitario, punto di riferimento politico e intellettuale, raffinato, con cui ho passato pomeriggi domenicali nella casa romana, con lui – ha detto il professor Francesco Perfetti – ho conversato per una vita.” La sua scomparsa è stata un colpo molto duro e improvviso, ma ricordarlo mi crea comunque imbarazzo, perché nei suoi libri si trovano sistematizzate in maniera limpida, accattivante e suggestiva, le idee in cui Perfetti dice di credere e che, Antonio Martino, ha sempre espresso con grande chiarezza.

Nel 2004 Antonio Martino era Ministro degli Esteri e per presentare questo libro fu fatto un certo giro d’Italia. Nel libro si chiosa che non esistono liberalismi frammentati, ma esiste un liberale, una persona che – deliberatamente – capisce che “Essere liberale oggi significa saper essere conservatore, quando si tratta di difendere libertà già acquisite, e radicale, quando si tratta di conquistare spazi di libertà ancora negati. Reazionario per recuperare libertà che sono andate smarrite, rivoluzionario quando la conquista della libertà non lascia spazio ad altrettante alternative.”

FAVOREVOLE ANCHE ALLA LIBERALIZZAZIONE DELLE DROGHE

“La posizione di ogni liberale è della difesa della libertà individuale contro l’espansione e l’interferenza nella vita individuale da parte dello Stato”. Lo Stato non ha dunque la facoltà di limitare oltre la presenza, la libertà dell’individuo, questo dovrebbe essere ripugnante per chiunque si senta liberale, non solo perché confligge con le preferenze individuali, ma anche perché è pericolosa.

IL FASCISMO DEL NOVECENTO

“La vita di ognuno di noi appartiene a noi stessi” Antonio Martino poneva talune critiche anche all’idea di welfare state, in cui si dice che non è cosa naturale un accompagnamento passo di passo delle persone nella vita quotidiana, anche perché il costruttivismo sarebbe un progetto a priori della gestione calata dall’alto e centralizzata. Laddove il costruttivismo è diventato un sistema le conseguenze sono un potere centrale che diventa schiacciante e autoritario. Ma il XX secolo è tuttavia stato quello dello statalismo.

Durante la serata sono intervenuti il professor Angelo Maria Petroni, il filosofo Beniamino di Martino, il politico Pietro DiMuccio, Carlo Scognamiglio Pasini, lo scrittore Ernesto Caccavale infine la figlia Alberta Martino.

MC

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