Il Bitcoin come oro del futuro, in Lodi Liberale

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Nel 125esimo evento di Lodi Liberale è stato presentato il libro curato da Angelo Miglietta e Alberto Mingardi “DAL SESTERZIO AL BITCOIN. Vecchie e nuove dimensioni del denaro”, pubblicato da Rubbettino Editore, insieme al primo curatore (Professore di Economia e Marketing per gli Eventi Culturali presso l’Università IULM di Milano), Maria Pia Paganelli (Professore di Economia alla Trinity University di San Antonio) e Ferdinando M. Ametrano (Direttore Scientifico del Crypto Asset Lab dell’Università Bicocca di Milano).

UNO STRAORDINARIO MEZZO DI EVOLUZIONE DELL’UMANITA’

“In linea con gli argomenti di interesse dell’associazione per l’appuntamento settimanale in webinar il volume presenta un argomento che (già nel 2013) era stato al centro dell’attenzione: il denaro. Nonché uno dei due curatori del volume, Mingardi, è stato già protagonista con un altro testo di attualità, come di attualità è l’argomento del danaro in relazione all’innovazione – ha detto Lorenzo Maggi, Presidente dell’associazione Lodi Liberale – e in relazione alla storia e alla filosofia del denaro”.

NON SI PARLA MAI DI LIBERALIZZAZIONE DEL DENARO

“Lo scambio è per natura un meccanismo, un gioco a somma positiva perché chi cede un oggetto in cambio di denaro è convinto di fare un affare di valore. Il valore è soggettivo e dipende dalla valutazione che ne fanno le persone: questo vale a maggior ragione per un individualista metodologico come è un liberale”.

“Nel campo del monopolio della moneta è sovversivo, inimmaginabile e impensabile parlare di liberalizzazione della moneta, anche se così non è, grazie anche alla tecnologia, che al momento si ripercuote sulle vite delle persone con l’abolizione del contante.” E’ quanto dice Maggi, specificando che l’Associazione Lodi Liberale ha già introdotto in altre serate l’argomento della cartamoneta contante e del bitcoin.

Da “Il denaro” di Carl Menger capostipite della Scuola austriaca a Mises, Hayek, Friedman e persino Murray Rothbard: i libri che parlano del denaro nell’ambito liberale si sprecano ma, questo volume, fa un lavoro di preparazione al denaro quale è oggi, ridotto semplicemente in un libro approcciabile da tutti.

Che cos’è il denaro? Perché per tanto tempo la moneta è stata moneta aurea? Che cosa s’intende per indipendenza delle banche centrali, e si tratta davvero di un assetto istituzionale che può essere facilmente preservato? Quali sono le prospettive dello sviluppo delle criptovalute?

“Il tema è di interesse – ha detto Angelo Miglietta Professore di Economia e Marketing per gli Eventi Culturali presso l’Università IULM di Milano – il libro nasce da una profonda intuizione e riflessione sul denaro di Alberto Mingardi, che presuppone un punto di partenza secondo la prospettiva dello storico del pensiero politico.”

“Il libro è stato scritto per IULM: ha un approccio trasversale, tratta di economia ma non è un trattato di economia”.

IL DENARO NON E’ METAFORA DI AVIDITA’ E NON E’ LA CAUSA DEI CONFLITTI

L’invenzione del denaro è stata uno dei più grandi progressi contro la liberazione umana di tutta la storia documentata. Il denaro abbassa le barriere che pregiudicano un’interazione umana vantaggiosa. Riduce la naturale tendenza ad acquisire cose dagli estranei tramite la violenza.  In un mercato libero, il denaro erode la casta e la classe e lubrifica le interazioni sociali. Goldberg

Il volume presenta saggi di Alejandro Chafuen, Maria Pia Paganelli, Alberto Mingardi, Hans L. Eicholz, Geoffrey Wood, Pedro Schwartz e Juan Castañeda, e Ferdinando Ametrano.

 

LA POVERTA’ SI PUO’ SCONFIGGERE

“Il denaro rende le persone più felici, per cui dobbiamo difendere il denaro e la libertà, non cadere nella tentazione di vedere il denaro come una metafora del male. Il denaro è importantissimo perché siamo abituati a superare l’unità e il superamento della misura dell’uomo nello spazio e nel tempo, ad esempio attraverso il meccanismo del risparmio”.

LA FUNZIONE SOCIALE DEL RISPARMIO A PARTIRE DAL 1500

Per fare un esempio: lusso e usura erano due temi che fra Bernardino da Feltre trattava prima di fondare i Monti di Pietà, l’istituto che prestava denaro ai poveri ad interesse zero e a imprenditori a basso interesse.

“Gli economisti sono caduti in una pseudoscienza che applica il metodo sbagliato, utilizzano la statistica al momento e fondamentalmente non tengono conto della cultura e della filosofia, per cui non capiscono e argomentano in modo sbagliato una delle scienze sociali più rilevanti per la persona in sé. Gli economisti non tengono conto di questo, per cui – talvolta – creano imbarazzanti danni concettuali che vengono tradotti in modo disinvolto in pratiche dannose”.

FREE MONEY FOR FREE PEOPLE TO BE HAPPY

Ciò che manca è un contante elettronico affidabile che consenta di trasferire soldi senza dover stabilire chi siano A e B nella transazione, scriveva Milton Friedman nel 1999 a 87 anni.

David Hume è il terzo ed il più radicale degli Empiristi Britannici, dopo John Locke e George Berkeley. Maria Pia Paganelli, presidente della International Adam Smith Society, studia i due economisti proponendone nei paper diverse riflessioni che sono oggetto di analisi contemporanea.

NON DOVREMMO TEMERE LA RICCHEZZA DEGLI ALTRI

“L’invidia sociale è un problema attuale, mentre in realtà non dovremmo essere preoccupati se intorno a noi gli altri stanno bene, non si dovrebbe aver paura di essere circondati da altre nazioni ricche, poiché questo fatto aumenta la possibilità di migliorare la propria situazione” ha detto Lorenzo Maggi introducendo la professoressa “la presenza dell’economista consente di fare luce sulla valorizzazione del commercio e sulla nascita della cultura economica del mercato”.

DAVID HUME E LA MONETA

“Mi occupo specialmente della storia della moneta nel ‘700 e nell’800, in particolare in questa lettura ho trattato quanto riguarda David Hume e la sua avversione al denaro cartaceo e metallico. Hume è solitamente visto come un paladino delle società del commercio e del commercio in sé, per via della sua posizione in tema di transazioni monetarie, però le sue idee sulla moneta e sulle banche non sono appropriate per una società commerciale.” Secondo la professoressa Paganelli le sue considerazioni sulle monete di oro e d’argento sono adatte più alla società pre commerciale.

L’accumulo della moneta non è automaticamente un segno di ricchezza: se si aumenta la quantità di moneta aumentano i prezzi, aumentano le importazioni e la moneta esce. Al contrario se la moneta diminuisce, i prezzi diminuiscono, le esportazioni aumentano e la moneta torna ad aumentare, in una sorta di ciclo che rende vano ogni tentativo di regolare la moneta.

LA BUONA POLITICA DEVE CONTINUARE AD AUMENTARE LA MONETA?

“Questa politica viene ottenuta attraverso la diminuzione dei prezzi, che fa aumentare l’esportazione, fa aumentare la produzione domestica, quindi aumenta il volume dell’economia di esportazione che viene mitigata dall’abbassamento periodico di questi prezzi. Ma come fare a far diminuire la moneta se le esportazioni aumentano? Secondo David Hume la ricchezza in oro e in argento è il modo per mantenere alto il valore assoluto della capacità del denaro, senza alzare i prezzi. Oppure accumulando un tesoro pubblico fisico di moneta” ha detto la professoressa Paganelli. “Attualmente il sistema di accumulo della moneta avviene in banca, attraverso il credito.”

Secondo quanto spiegato dunque la moneta accumulata fisicamente diviene un problema che Hume al suo tempo cercava di risolvere con l’eliminazione delle banche che, secondo il suo pensiero, arrivano a minare la sicurezza, infatti esse fanno dei prestiti, aumentano la mole di moneta, aumentano i prezzi, diminuisce l’esportazione, quindi l’economia domestica, quindi la produzione fa uscire moneta. La moneta serve per pagare il sistema di sicurezza delle nazioni, ad esempio l’esercito, per cui oro e argento erano i migliori investimenti dell’epoca. Nella società pre commerciale di Hume la soluzione non era che la deflazione.

I BITCOIN

Un salto dal passato alla società del mercato al futuro, in questo volume, dove Ferdinando Ametrano porta la sua esperienza di Direttore Scientifico del Crypto Asset Lab dell’Università Bicocca di Milano e investitore.

“La parte curata da Ametrano spiega l’evoluzione storica della moneta fino ai Bitcoin: dopo 44 anni passati nell’economia regolare comunemente conosciuta del denaro delle banche, si è appassionato al tema della moneta digitale” ha detto Lorenzo Maggi introducendo Ametrano. La sua è una disamina delle accuse e delle teorie sul rischio e sul pericolo dell’utilizzo e impiego del Bitcoin, oltre che un supporto per averne conoscenza e capire come funzionano.

IMPERTINENTE INTELLETTUALE

Il Bitcoin potrebbe essere l’oro del futuro: la volatilità – spiega ancora Ametrano – è simile a quella di Apple, Netflix, Amazon e Tesla ovvero gli asset più performanti degli ultimi dieci anni. Se andiamo a vedere quel che è successo nella società contemporanea notiamo che tutti i servizi principali sono diventati digitali: la comunicazione telefonica è divenuta internet, i mass media si sono trasformati in web, in radio e tv digitale e il commercio è divenuto virtuale a sua volta. Dunque potrebbe essere illuminante il passaggio da Gmail a Wikipedia a Spotify, Netflix, per la moneta potrebbe essere un sostituto della trasmissione del valore la Bitcoin blockchain?”

Oggi come oggi per trasferire del denaro dobbiamo utilizzare sistemi base di IBAN o di Money Transfer, ma manca una vera e propria rete globale di pagamenti in moneta elettronica, cioè anonimi”.

Milton Friedman Predicts Bitcoin In 1999 – YouTube

“Se i risparmiatori potessero tenere i loro soldi sullo smartphone non utilizzerebbero più le banche. I rendimenti sono sempre la remunerazione di rischi, è evidente che grandi ritorni finanziari debbano essere collegati a grandi rischi di volatilità, ma il Bitcoin non è una moneta ma una sorta di oro digitale” è evidente secondo quanto dice Ametrano, che non serve avere un sistema che riconosca le persone, come serve per un contratto bancario; essendo un pagamento in Bitcoin un valore, se si smarriscono le chiavi, è perso, esattamente come avviene per un pezzo d’oro.

SOVRANITÀ MONETARIA

“I principali nemici del Bitcoin sono gli Stati, che hanno a cuore la sovranità monetaria. Tuttavia attualmente la corrente sta cambiando in quanto potrebbe essere un privato come facebook oppure uno Stato come la Cina a proporre i Bitcoin su larga scala, trovandoci impreparati. La moneta di Banca centrale al momento ha avuto delle limitazioni ideali di progettazione, che si aggirano concretamente sui 3 mila euro, ma non prima di 4 anni si possono prevedere per la BCE dei progressi che consentirebbero di convertire le carte di credito e di debito in Bitcoin.”

LA MONETA E’ INGEGNERIZZATA PER PERDERE IL VALORE NEL TEMPO

“Nasciamo in un’economia del dono, che riguarda i rapporti in famiglia, ci siamo evoluti con l’economia del baratto e del soldo, abbiamo inventato quindi la moneta come mezzo di scambio, invenzione che consente di cooperare con persone che non fanno parte della nostra rete di relazioni stabili e affidabili. Nella nostra economia globale la moneta digitale sovranazionale è indispensabile, in un certo modo – ha detto Ferdinando Ametrano – dall’oro siamo arrivati alla moneta rappresentativa, l’idea di una nota di banco che corrispondeva all’oro depositato nella riserva, che fino al secolo scorso, quando è divenuta moneta frazionaria, garantita dallo Stato, che certifica la sovranità rispondendo del debito: in seguito, nel 1972, il Dollaro è divenuta la valuta di riferimento e di cambio internazionale fisso. Nixon abolisce la convertibilità del dollaro in oro, trasformando il dollaro in una moneta del debito pubblico.”

Su uno scenario di 20 anni il risparmio delle persone viene eroso dall’inflazione nella misura di un terzo, che va ad appianare chi ha fatto debiti o chi è indebitato, in prima battuta lo Stato.

MONETA COME SERVIZIO IN UNITÀ DI MISURA

L’idea di una moneta libera non è una cosa nuova. Si è potuto analizzare il caso di “Ideal Money” ad esempio: una nozione teorica promulgata da John Nash per stabilizzare le valute internazionali, secondo questo economista i Governi hanno modellato il valore della moneta, come scriveva Hayek nella “Denazionalizzazione della moneta” che propone di abbandonare la banca centrale e restituire alla moneta la sua funzione di esclusivo mezzo della cooperazione sociale volontaria. Tutto per introdurre uno stratagemma che frenasse il potere dei governi sul valore della moneta.

IL DENARO, DICE IL PROVERBIO, FA SOLDI, DICEVA ADAM SMITH

“Un contesto di innovazione come processo senza centralizzazione, barriere e controllo editoriale, è l’unica alternativa che percorre quanto fatto dalle precedentemente citate Wikipedia, Spotify, Gmail, eccetera senza un governo che lo progettasse. Per assonanza il percorso di un sistema globale che consente di trasferire i Bitcoin non può che essere libero” secondo Ametrano “ed è il primo artefatto digitale non duplicabile. Può essere speso, ma non doppio speso”.

Non ipotesi anarchiche, ma tesi di libertà.

A cura di Martina Cecco

In foto anche Gianfranco Fabi e Markus Krienke

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