Gli indebiti rimborsi in favore di persone preposte alle attività investigative

Torre Annunziata e la ricorrente archiviazione di inchieste milionarie

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Nel numero 32/33 del 19 gennaio – 16 febbraio 2003 del periodico locale La Sentinella – distribuito nella provincia di Caserta e pubblicato sulla rete internet all’indirizzo elettronico www.lasentinella.info – è apparsa un’inchiesta giornalistica, a cura di Antonio Graziano e Luigi Cangiano, dal titolo «Cronaca di miliardi sprecati a Torre Annunziata: cheque to cheque, Francesco Elmo e Franz Helm», nella quale veniva posta in evidenza la singolare coincidenza che all’interno dell’inchiesta giudiziaria denominata cheque > to cheque il testimone «chiave», Francesco Elmo, ed uno degli imputati, Franz Helm, avessero lo stesso nome, benché in lingue diverse; da quanto venuto a conoscenza all’interrogante, tale articolo giornalistico trovava spunto – nel gennaio 2003 – dal clamore suscitato dal cosiddetto «caso Vernola», che aveva visto coinvolto il cancelliere della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, Domenico Vernola, in merito all’utilizzazione di diverse decine di miliardi di lire per pagamenti, verosimilmente gonfiati, relativi ad indagini correlate ad alcune inchieste, sviluppatesi nel corso degli anni novanta, della stessa Procura partenopea e sospettate di essere state artatamente montate, solo per far scaturire indebiti rimborsi in favore di persone preposte alle attività investigative; nella rosa di queste inchieste sospette è da individuare anche il caso cheque to cheque – che nasceva dalle presunte rivelazioni fornite dal faccendiere, legato al SISMI, Francesco Elmo – nell’ambito del quale, il 24 giugno del 1996, venne richiesto l’arresto di un «avvocato-notaio» viennese di nome Franz Helm; la richiesta di arresto del professionista austriaco, in Italia, fu eclissata dal contemporaneo coinvolgimento di alcuni noti personaggi, di calibro nazionale ed internazionale – tra cui il leader dei nazionalisti russi Viadimir Zhirinovski, l’arcivescovo di Barcellona Ricard Maria Charles, il notaio di Basilea Hans Keung, Licio Gelli ed il figlio Maurizio – e confusa insieme ad altre analoghe situazioni, circostanze che distassero l’attenzione dalla curiosa omonimia pur nelle rispettive lingue – tra accusatore ed accusato; l’inchiesta cheque to cheque, per essersi sviluppata a livello internazionale, costò miliardi di lire in indagini e, tramite i mezzi di comunicazione di massa, assunse grande notorietà; ormai da diverso tempo stanno venendo alla luce, insieme ed oltre la citata inchiesta, fatti di notevole gravità che sarebbero avvenuti presso la Procura di Torre Annunziata, ed altri uffici entrati con essa in relazione, l’ultimo dei quali, di recente, relativo a presunti comportamenti illeciti tenuti da membri della Polizia Giudiziaria: se il ministro interrogato intenda ordinare un’ispezione sui fatti in premessa citati, finalizzata a far luce anche sulla specifica inchiesta ovviamente conclusasi, dopo le costose attività investigative, con una archiviazione che, ad una iniziale analisi, sembrerebbe essere un singolo episodio di una più complessa e sistematica attività illecita condotta da alcuni infedeli dipendenti dello Stato. (‪4-07481‬)

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