Briatore: “L’Italia odia i ricchi, per questo non vengono più da noi”

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LUNEDÌ 12 OTTOBRE in una conferenza virtuale è stato presentato il libro “Sulla ricchezza. Se l’Italia non vuole il benessere è perfetta così” di Flavio Briatore insieme a: FLAVIO BRIATORE, Imprenditore; ALBERTO MINGARDI, Direttore dell’Istituto Bruno Leoni; ROBERTO BRAZZALE, Imprenditore.

100esima serata di Lodi Liberale, un’associazione nata il 12 novembre del 2013 grazie all’iniziativa di quattro amici: Giuliomaria Montini, Lorenzo Maggi, Alberto De Luigi e Gino Biasini per diffondere la cultura del mercato, del merito, la cultura liberale: da allora dopo la presentazione del libro di Piero Ostellino Lodi Liberale ha fatto un percorso ampio nella cultura italiana. I tre protagonisti di oggi sono persone che hanno avuto un ruolo anche rispetto all’associazione, ma anche – nel caso di Briatore – per il tema importante che concerne il liberismo applicato. Ha detto Lorenzo Maggi presentando la serata.

Secondo il presidente di Lodi Liberale avere una panoramica completa e concreta del sistema economico ed imprenditoriale, offre l’opportunità di capire come funziona il meccanismo in sé.

«Quando un italiano vede passare una macchina di lusso, il suo primo stimolo non è averne una anche lui, ma tagliarle le gomme» Indro Montanelli.

UNA VISIONE PAUPERISTA

In Italia ricchezza e successo sono visti in modo negativo e quindi denigrati, in quanto si ritiene che la ricchezza sia frutto di illegalità e di corruzione. La mentalità è tutto meno che adatta per il lusso e per la ricchezza. Parlare di lusso in Italia è diventato un fatto blasfemo, per cui nel libro di Briatore si trova questa visione della concezione del Male della Ricchezza, un tumore. In realtà nel mondo le persone con patrimonio notevole sono molte, e questo dovrebbe essere tendenzialmente visto come positivo, ma questa mentalità stenta a prendere campo. La litania dell’Italia ricca di cultura e di bellezza cozza con la trascuratezza e la sciatteria.

Nel libro c’è un tema: la tassa di soggiorno, che è una follia. Ha detto Lorenzo Maggi.

“Se l’Italia non vuole il benessere, allora a posto così!” Flavio Briatore

LA VOCAZIONE ALLA SCONFITTA CONTRO IL SANGUE FREDDO E L’INTELLIGENZA

Briatore spiega con efficacia cristallina quello che non va e come fare per farlo andare: “Il libro l’ho scritto dopo un’esperienza di 20 anni in giro per il mondo, cercando di capire che cosa succedeva nei vari paesi, guardandomi intorno. In Italia il primo problema è che la ricchezza è vista come il demonio. Basti guardare cosa è accaduto in estate per il focolaio in Costa Smeralda!” ha detto “La gelosia e la cattiveria nei confronti del ricco non fa capire che senza soldi non si investe, che senza imprenditori non ci sono posti di lavoro, che senza rischio non si arriva da nessuna parte”. 

“In un paese di invidia non ci si chiede come mai alcuni diventano ricchi ed altri no, allora non ha nessun senso discutere di denaro, perché se non ti chiami De Benedetti o Agnelli non puoi fare il tuo lavoro in modo liberale.” Anche i giovani non riescono – ancor peggio dopo il RDC – a lavorare iniziando con poco: preferiscono rimanere senza lavoro, come diceva Montanelli, se sei in America il ricco viene imitato, qui ti danneggiano con un odio meccanico, che adesso passa attraverso le tastiere, dove le persone insultano gli altri, anche con emoticon o con meme che non sono la loro persona individuale con nome, cognome, faccia e indirizzo. Siamo un paese di vecchi, i giovani vanno via. Secondo Briatore.

“In Italia non manca il lavoro, ma è difficile trovare il lavoro che interessa: non esiste la meritocrazia, rimangono qui le persone che non hanno voglia di lavorare, perché non intendono impegnarsi: quindi ci sono persone che hanno incarichi per nomina, che gestiscono 400 miliardi come per l’INPS e non sono al prezzo di mercato.” Ha detto Briatore.

LA PROPAGANDA TUTTO L’ANNO

“I Ministri sono dei PR, che – come i virologi che stanno 12 ore al giorno in TV come Galli – sono sempre nelle trasmissioni. In TV ci sono 12 ore di virologi al giorno, tra trucco, microfoni e trasmissione i virologi non stanno più in ospedale. Nessuno vuole fare politica, ma noi dovremmo avere dei Sottosegretari forti, che valgono sul mercato: nei punti di vertice servono funzionari veri, pagati secondo quanto gestiscono!” Ha detto Briatore.

MINISTRO DEL TURISMO

Secondo Flavio Briatore in Italia non c’è nessuna lungimiranza, ad esempio il vertice economico dovrebbe essere gestito dal Ministero del Turismo, mentre in Italia il Ministro del Turismo non esiste nemmeno. Il turismo italiano non dipende dal mare o dal cibo o dalle strutture, visto che ce ne sono di migliori all’estero, ma sarebbe da farlo fruttare. Tutto il sistema è strutturato per mandare il turismo all’aria. Pensa Flavio Biratore, secondo cui il primo male è l’odio verso il denaro. Quindi, se non c’è la cultura per la ricchezza, non arriverà mai la ricchezza. “L’Italia potrebbe diventare la California dell’Europa!”

I GIORNALI SONO TUTTI CONTRO IL TURISMO RICCO

Il Covid ha offerto l’occasione anche per la stampa per prendere di mira i ricchi, è il caso del Billionaire di Flavio Briatore, che ha visto un massacro da parte di tutta la stampa e della politica sarda. “In compenso non sono state colpite le discoteche romagnole, dove si sono stati molto più contagi ma nessuno ha detto niente” ha detto Briatore. “ Quasi quasi chiudo tutto, tanto in Italia buttano tutto in vacca!”

“Non ho mai visto una banca fare un atto d’amore. I soldi del piano post Covid servono per rilanciare l’Italia” Chi ha i soldi li spende, chi non li ha, non li spende, che cosa è meglio? Dobbiamo proteggere i ricchi, ma i ricchi devono investire. I poveri possono diventare ricchi se i ricchi investono. Andare a lavorare è fondamentale per l’uomo, andare a fare la fila per il Reddito di Cittadinanza è una situazione in cui un giovane si brucia, prima di cominciare a lavorare!”

L’OCCUPAZIONE SI CREA DAI NUOVI IMPRENDITORI

“Un libro pieno di queste cose, che sono spiegate in modo efficace – spiega Alberto Mingardi – non bisogna adagiarsi sui momentanei sollievi, come si dice nel libro, molte le proposte politiche. Però ci sono due temi: i problemi di un certo turismo in Italia e il rapporto della burocrazia con il cittadino, sono emblema della scarsissima cultura del servizio in Italia, dove ci sono delle straordinarie maestranze, ma insieme la cultura del servizio è molto debole e si percepisce la cultura del pregiudizio, invece.”

“La ricchezza è una questione che richiede formazione: da tanti anni non si insegna più ai bambini a produrre e a fare cose, ma proprio siamo di fronte a una ostilità sempre meno latente e sempre più manifesta per l’attività economica di per sé, verso le persone che provano a fare le cose, che vadano bene o che vadano male.” Dunque secondo Mingardi siamo diventati un paese industriale di recente e lo siamo in modo rocambolesco, con una cultura per la quale la ricchezza viene distribuita dall’alto e non prodotta.

NON USCIREMO DALLA CRISI CON I REGALI DEGLI ALTRI

“Si continua a pensare che la ricchezza e il salario siano qualcosa che viene distribuito, invece si crea e si produce” ha detto Mingardi. Questa è una forma di snobismo da parte delle élite intellettuali italiane.

“Le persone hanno il bisogno di sentirsi legittimate e contente, di essere incentivate, di essere aiutate se intendono mettersi a lavorare come imprenditore, senza il pregiudizio morale ed etico negativo.” Ha detto Mingardi,

“Usciremo dalla crisi solo se faremo come quando siamo usciti dalla miseria: creando ricchezza per gli altri. Abbiamo bisogno di cambiare!” Ha detto Mingardi.

NEGLI ANNI ’60 SI ANDAVA A GIOCARE NEI CANTIERI DEI CAMPI DA GOLF

“Il libro di Briatore è molto ben scritto, i due punti chiave sono: la ricchezza che non si riesce e non si vuole costruire in Italia, e dall’altro la ricchezza che – sempre in Italia – non si vuole accogliere.” Secondo Roberto Brazzale 

“Ancora oggi in Veneto ad Asiago, abbiamo una cultura di accoglienza molto gradevole rispetto al turismo qualificato: c’è una storia piuttosto diversa rispetto a quella di Briatore, come anche in molte altre località italiane. Possiamo andare a vedere se in Italia abbiamo regioni, provincie, città che potrebbero essere un modello!” Ha detto.

GLI AIUTI SARANNO UN DOPING ULTERIORE E FORSE LETALE PER LA NOSTRA NAZIONE

Secondo Brazzale il monolite della Costituzione italiana ha dei vizi profondi nell’organizzazione formale e materiale dello Stato, che rendono le aspirazioni degli imprenditori delle pure illusioni; in questo Stato che opera trasferimenti giganteschi di ricchezza, dove moltissime persone si accontentano di vivere senza lavorare, senza produrre beni e servizi di mercato, grazie a questi immensi trasferimenti che avvengono da decenni, si è affermata una cultura ostile al mercato, perché di fatto non c’è bisogno del mercato per sopravvivere, in Italia. Almeno 30 milioni di italiani vivono tra i luoghi più belli del mondo, ma anche i soldi in arrivo dall’Europa non saranno altro che un ulteriore aggravamento di questo tumore. Ha detto.

“In Italia si crede che le tasse e la stampa di nuova moneta possano portare ricchezza alla nazione: sulla base del moltiplicatore Keynesiano, mentre questo prelievo, in mano pubblica, speso dallo Stato, non solo in spesa corrente, ma in investimento, non potrà mai generare ricchezza.” Ha detto Brazzale.

“L’euro è lo strumento che ha consentito all’Italia di trasformare la BCE in una banca centrale che stampa per comprare debito pubblico, una situazione simile a quella in Italia negli anni ’70. I trasferimenti economici da nazionali sono diventati europei, per cui noi stiamo vivendo con il denaro altrui. La ricchezza quindi non viene nemmeno apprezzata, in quanto non serve più lavorare per avere dei soldi.” Ha detto Brazzale.

Sicuramente un ruolo potrà averlo avuto la chiesa cattolica, per l’anima e l’individuo, ma non ha a che fare con l’ostilità per la ricchezza, che arriva per lo meno maggiormente dalla Costituzione italiana, dove il profitto, come misura della buona organizzazione economica, non viene valorizzato come positivo. Ha detto.

“Il nostro paese ha bisogno di essere riformato per scardinare i meccanismi per cui la ricchezza si genera attraverso i servizi e i lavori dei dipendenti pubblici.”

“L’Italia deve tornare ad avere delle unità amministrative più piccole, serve una riforma, per gestire aree diverse, che sono più simili a Singapore che non alle Regioni, gestite con efficienza e responsabilità dirette. In questo modo l’erario diviene efficace” ha detto Brazzale.

“Ci sono infinità di luoghi dove si sta meglio che in Italia, anche dal punto di vista dei tributi in sé, oltre che del lavoro in sé.” Ha detto. “ Si tratta di guardare a quello che cerca il consumatore e fare concorrenza alle altre imprese, piccole o grandi che siano, cercando di migliorare rispetto a chi consuma! In Italia non si riesce in quanto le corporazioni sono molto forti” ha detto Roberto Brazzale.

“L’evasione fiscale si combatte tagliando le tasse. Viva la ricchezza!” Scrive Briatore nel suo libro, che contiene delle ipotesi risolutive con una vena ottimistica dispiegata sui giovani e sul futuro. Senza i soldi dell’Europa non riusciremo neanche a pagare i servizi minimi di Stato, alla fine, secondo Briatore. Ma serve monitorare come e dove finiscono questi soldi.

A cura di Martina Cecco

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