Vallagarina: 3 mila studenti in marcia per il Congo e per la Pace

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Il sussulto è venuto quando una giovanissima liceale del Rosmini di Rovereto Assia Zoller ha letto il suo pensiero e urlato che loro non sono la “gioventù bruciata” e nemmeno la generazione del futuro: loro sono il presente e a voce alta invocano i principi di pace, libertà, legalità e giustizia.

Il boato è venuto quando a prendere la parola è stato il congonese John Mpaliza, il “camminatore per la pace” che sta raccontando al mondo la storia del coltan: una sabbia nera, radioattiva, da cui si estrae il tantalio, metallo raro che viene usato nell’industria dei cellulari e ha un costo umano altissimo in Congo dove viene estratto a mani nude da adulti e bambini.

Scenografica, intensa, emozionante, la “Marcia per la legalità, la solidarietà e la pace” organizzata dalla Comunità della Vallagarina nel suo quarto anno ha raccolto   attorno alla Campana dei Caduti circa 3 mila giovani e giovanissimi studenti,  che hanno sfilato lungo la città prima di raggiungere il Colle di Miravalle. Davvero  un “fiume” di giovani (dalle scuole medie alle superiori) che si sono trovati insieme per condividere un momento ricco di  emozioni, di pensieri profondi, ma anche di sorrisi e amicizia.

Quest’anno il tema  scelto era lo sfruttamento delle risorse dell’Africa e in particolare della Repubblica Democratica del Congo e ogni scuola ha dato vita a una performance. Alcuni studenti al suono ritmato dei tamburi, hanno espresso il grido contro la violenza sulle donne, sui bambini, gli uomini, l’umanità intera, altri hanno inscenato  il diario dell’orrore dei bambini soldato;  parlato dello sfruttamento nelle miniere, dei bambini che non possono scegliere, della petizione al parlamento europeo per eliminare i minerali provenienti da aree di conflitto (http://www.justicepaix.be/minerali-di-conflitto/)…

John Mpaliza che nei mesi scorsi aveva già incontrato gli studenti nelle loro classi per parlare dello sfruttamento e dei conflitti del Congo e  non solo è stato ricevuto da una ovazione: “Noi qui ci stiamo anche divertendo – ha detto – ma è importante  far giungere la nostra vicinanza ai popoli che soffrono e non è solo il Congo, è la Nigeria, il Nepal, la Siria… e anche qui in Italia ci sono persone che non riescono ad andare avanti e non c’è pace se non c’è lavoro. Noi tutti dobbiamo essere ambasciatori di pace e guardare con attenzione a quanto sta accadendo proprio oggi a Strasburgo dove si sta redigendo una legge sulla tracciabilità dei minerali. Vogliamo che sia una buona legge….”

Di anno in anno la marcia- che era nata  sulla scia dell’emozione per l’uccisione della giovanissima Melissa Bassi per lo scoppio di una bomba all’esterno della scuola Morvillo Falcone di Brindisi – raccoglie un successo oltre alle aspettative a dimostrazione di quanto i giovani riescano a impegnarsi quando i temi sono per loro dei valori  per i quali far sentire la propria voce e combattere.

E così sul piazzale ai piedi della Campana i giovani hanno ballato, suonato, parlato, portato i loro disegni…. Per affermare che loro – insieme –  intendono costruire un futuro di legalità, solidarietà e pace.

Al termine i solenni rintocchi della Campana della Pace hanno suggellato una mattinata da ricordare.

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