Liberali fuori dal Parlamento Il voto in Baviera complica i piani elettorali della Merkel

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La Csu riconquista la maggioranza assoluta in Baviera e offre su un piatto d’argento ad Angela Merkel a Berlino un poderoso viatico per le legislative di domenica prossima. La Cdu-Csu si presenta all’ultimo miglio prima del voto nazionale come partito vincente con legittima ambizione a una rielezione della cancelliera per un terzo mandato.

Al tempo stesso, il voto regionale di oggi umilia l’alleato liberale Fdp, che frana sotto il 5% e getta un presagio negativo sull’ipotesi di una riedizione della coalizione cristiano-liberale, ora al governo a Berlino, e presentata finora dalla cancelliera come la sua opzione preferita dopo il 22. Anche a livello federale la Fdp lotta per dribblare il 5% e il fiasco in Baviera rilancia lo scenario di una grande coalizione fra cristiano democratici (Cdu-Csu) e socialdemocratici (Spd).

Stando alle proiezioni delle regionali in Baviera, la Csu del leader e governatore Horst Seehofer riconquista la maggioranza assoluta con il 48,7% e potrà tornare a governare da sola nel Land più ricco di Germania come ha sempre fatto dal 1962 al 2008. Dopo il disastro di cinque anni fa, quando la Csu precipitò di 17 punti dal 60,7% al 43,4% e fu costretta ad allearsi con i liberali al governo, il risultato di oggi rappresenta sì un successo ma è pur sempre il secondo peggiore dopo il 2008. In passato la Csu era abituata a percentuali attorno al 50% e oltre.

La Fdp precipita sotto tutte le previsioni al 3,2%, perdendo quasi cinque punti: nel 2008 le era riuscito per la prima volta dopo 14 anni il ritorno nel parlamento regionale con l’8%. A livello federale è uno shock e la corsa fino al voto nazionale è ora tutta in salita.
La Spd del popolare sindaco di Monaco, Christian Ude, ha migliorato leggermente il risultato (20,5%) rispetto a cinque anni fa, quando incassò il suo record negativo (18,6%). Finisce comunque in frantumi il sogno di dar vita a un cambio di governo a Monaco con una coalizione a tre con i Verdi (che scendono all’8,5% rispetto al 9,4%) e ai Liberi elettori (che pure perdono dal 10,2% all’8,7). L’affluenza elettorale è salita dal 57,9% nel 2008 al 64,5%.

La Cdu-Csu entra nel rush finale prima del voto federale galvanizzata dal risultato in Baviera, ma sapendo anche che la Fdp farà di tutto per catturare, come si dice nel politichese berlinese, «voti di compassione» con la seconda scheda (quella in cui si vota il partito, con la prima si vota il candidato): chi vuole un bis dell’attuale coalizione potrebbe quindi votare per la Merkel con la prima scheda e Fdp con la seconda.
Da Monaco non è comunque arrivato nessun segnale di un ipotetico cambio di maggioranza a sinistra (rosso-verde) a Berlino. Casomai, restando ai colori, lo scenario potrebbe tendere più al nero-rosso (Cdu-Csu/Spd).
Lo sfidante socialdemocratico, Peer Steinbrueck, ha interpretato il voto in Baviera a modo suo: è vero che la Spd non ha fatto il botto, ha detto più o meno, ma è anche vero che è la 13esima volta consecutiva che la coalizione nero-gialla (Cdu-Csu/Fdp) viene “battuta” a una elezione regionale: «Le chance sono buone che si ripeta fra una settimana alle federali», ha detto.

Seehofer si è presentato al popolo Csu trionfante: «Siamo di nuovo qua», «un bavarese su due ci ha votato», il 2008 «è storia». Il leader liberale e vice cancelliere Philipp Roesler ha ammesso la sconfitta e aggiunto che ora «tanto più bisogna lottare: ne va della Germania». Il segretario generale della Cdu, Hermann Groehe, si è detto «fiducioso che la Fdp ce la farà a entrare al Bundestag ma deve farcela da sola». Ovvero senza scippare la seconda scheda alla Cdu.

fonte: La Stampa

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