Olimpiadi, occasione mancata. Ma per chi?

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di NICOLO’ SELLA DI MONTELUCE

La decisione del governo Monti di non fornire le garanzie finanziarie per la candidatura Italiana è pienamente condivisibile, soprattutto per quanto non detto.

Ci hanno detto che quanto il Comitato Olimpico richiedeva come spesa era grosso modo dieci miliardi di euro. Che sarebbe stato un ricco e splendido meccanismo di stile keynesiano per riavviare una domanda interna languente; per darci una occasione di aumento di occupazione; per coinvolgere tanti privati volenterosi negli investimenti necessari; per fornire fra qualche anno una nuova immagine italiana, contornata da quelle infrastrutture che tanto oggi ci mancano. Avrebbe attirato il pubblico olimpico, per poi essere utilizzato in un rinnovato ambiente socio-turistico. Il tutto ci era presentato con dovizia di dettagli.

Ma è proprio così?

Veniamo allora a quanto non detto. Sarebbe stato capace il nostro sistema di gestire un boccone così grande? A fornire piani, permessi, licenze, consulenze, sistemi di appalto, di revisione prezzi, collaudi, gestione controversie, Tar, Consiglio di Stato? A fornirli nei tempi e nelle modalità previste? Con qualità richiesta? Ma sviluppando questa analisi, mi accorgo di addentrarmi in un terreno minato. Minato da precedenti esperienze, che rispondono al nome di Mondiali di Calcio, di Nuoto, ricostruzione di zone terremotate, sino ad atterrare sui ponti di Messina.

Allora, al mio legittimo dubbio burocratico-amministrativo, si affianca sempre più prepotente quello della commistione, della corruzione, delle tangenti, che pervadono la nostra economia. Ecco allora apparirmi fra quel possibile fervore di opere civili, di infrastrutture, di appalti, di clausole revisioni prezzi (dieci miliardi, e domani?….), uno strano oggetto solido, che cresce, cresce, sino a prendere le apparenze di una gigantesca torta. Una torta che era già pronta per essere spartita, non so da chi, ma sicuramente secondo le modalità di un nuovo manuale Cencelli.

Grazie allora al governo Monti. Ci offre una bella dieta, che risparmierà ai Tar, alla Corte dei Conti, alla Magistratura, alla stampa, ai cittadini, tanti mal di pancia.
Ed ai contribuenti un ennesimo salasso.

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