di DOMENICO MACERI
“Questo presidente ha criticato aspramente il nostro disegno di legge e la nostra proposta sul Medicare”. Parla Eric Cantor, capogruppo repubblicano alla Camera, mentre spiegava ai giornalisti il rallentamento del suo partito sulla privatizzazione del Medicare, il sistema di sanità degli anziani.
La privatizzazione del Medicare era stata proposta dall’ex presidente George Bush ma un passo in quella direzione è avvenuto recentemente alla Camera, controllata dai repubblicani. Paul Ryan, il presidente della Commissione al Bilancio, è l’architetto del disegno di legge che privatizzerebbe il Medicare, approvato dalla Camera recentemente solo con voti del suo partito.
Il fatto che Cantor abbia cominciato a suggerire dubbi vuol dire che con ogni probabilità non andrà in porto. Ciononostante altri leader repubblicani hanno chiarito che il disegno di legge della Camera continuerà anche se sanno che la maggioranza democratica al Senato non lo approverà e ovviamente Obama imporrebbe il suo veto.
La privatizzazione del Medicare fa parte del piano di Ryan per ridurre il deficit federale. Come era da aspettarsi anche un lieve suggerimento di ritirata ha creato gli urli del gruppo dei Tea Party, l’estrema destra del Partito Repubblicano.
Il reverendo William Temple, chairman del gruppo Padri Fondatori del Tea Party, ha già accusato John Boehner, leader della Camera, di essere un RINO, Repubblican in name only (repubblicano solo di nome). Non che Boehner abbia già abbandonato il piano di privatizzazione del Medicare ma la sola possibilità ha causato le accuse dei Tea Party.
La privatizzazione del Medicare combinata ai tagli stratosferici al Medicaid, l’assicurazione per i poveri, fa parte della soluzione di affrontare il deficit che secondo i repubblicani è insostenibile.
È ironico che la più grande responsabilità per la creazione del deficit siano esattamente i repubblicani. Quando George Bush entrò alla Casa Bianca ricevette un bilancio con surplus dalle mani di Bill Clinton. Dopo otto anni di Bush il deficit è andato alle stelle. Come spiega molto bene Paul Krugman, vincitore del premio Nobel per l’economia, in un recente articolo nel New York Times, vi sono tre ragioni principali per il deficit. A cominciare dalla riduzione delle tasse di Bush che in grande misura hanno beneficiato i benestanti. Seguono le due guerre in Iraq ed Afganistan volute da Bush con approvazione anche dei democratici. Completa il quadro la crisi economica a Wall Street del 2008 causata dalla speculazione sfrenata, resa possibile dalla mancanza di controlli governativi al sistema finanziario.
Il deficit preoccupa dunque i repubblicani solo quando loro vogliono implementare la loro ideologia. Si tratta essenzialmente di riduzioni ai programmi governativi e di consegnare più soldi al business delle corporation.
Con il fatto del Medicare hanno esagerato perché nonostante alcune imperfezioni il programma è molto popolare con gli americani. Parecchi recenti sondaggi hanno rivelato che una forte maggioranza dei cittadini statunitensi è contrario alla privatizzazione. La maggioranza crede anche che sarebbe più utile l’aumento delle tasse ai benestanti per mantenere il Medicare.
I repubblicani hanno dunque capito che la loro scusa del deficit non servirà a consegnare gli anziani alle mani delle assicurazioni private, le stesse mani che hanno il monopolio con l’assicurazione degli altri americani che non usufruiscono del Medicaid o Medicare, i due sistemi governativi sulla sanità.
Boehner e la sua leadership dunque andranno piano e cercheranno di imporre tagli altrove. Useranno come ostaggio l’approvazione all’aumento del tetto al debito pubblico per ottenere tagli alle spese. Con ogni probabilità non si arriverà al default che creerebbe il caos alle borse non solo americane ma anche quelle globali.
Si aumenterà il tetto al debito pubblico creando dunque dei tagli automatici se alcuni obiettivi non saranno raggiunti. Gli anziani però potranno dormire tranquilli perché i repubblicani sanno bene che questo gruppo vota attivamente. Come ha detto il senatore democratico Charles Schumer dello Stato di New York, i repubblicani si sono resi conto “che il loro piano di privatizzare il Medicare sarebbe un disastro politico” alle prossime elezioni.
Domenico Maceri, PhD della Università della California a Santa Barbara, è docente di lingue a Allan Hancock College, Santa Maria, California, USA. I suoi contributi sono stati pubblicati da molti giornali ed alcuni hanno vinto premi dalla National Association of Hispanic Publications.