Lo stra(te)gismo mentale italiano

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di ANGELO MARIA D’ADDESIO

Quello di Alfonso Luigi Marra è lo strano caso di un uomo che pubblicizza i suoi libri, il suo nome, la sua immagine per fare da trampolino di lancio pubblicitario ad altri: la Arcuri, Lele Mora, Ruby, ma soprattutto Silvio Berlusconi. L’ultima pubblicità che attira unicamente per la presenza di Ruby e lo scoop della prostituta in mutande (sai che scoop…), in realtà è il proclama lanciato da un “perseguitato del potere” (così si è definito Marra in un’intervista a Panorama) contro il regime che perseguita chi vuole il cambiamento cercando capri espiatori e “spogliando” le vite altrui.

Da qui all’attacco alle banche, alla pubblicità agli uffici legali…E il libro? E lo strategismo sentimentale? Spariti. In un colpo solo Marra, apparentemente con il libro, si fa una pubblicità professionale per l’ufficio legale che nessun professionista potrebbe fare (ve la immaginate la Bongiorno o Taormina, apparire in tv e come Wanna Marchi promuovere il proprio studio…), fa l’anti-pubblicità che tutti apprezzano e sognano, contro le banche che spillano soldi ai consumatori, che praticano il signoraggio, che ed apre la crociata contro il “potere occulto” che “spoglia la società, cercando come allora, il capro espiatorio”, con ovvio riferimento al regime che ha abbattuto Mussolini l’altro ieri, abbatté Craxi ieri e vuole abbattere Berlusconi oggi.

Marra dunque ha preso il prepotente posto di Fede, Vespa, va oltre, mischia l’amore con i diritti di consumatori e perseguitati, il mistero con lo spogliarello, la politica di altri con la sua carriera e mentre Ruby ci incanta, fa riflettere su come sia facile ormai controllare la comunicazione anche senza dover chiamare, come ha fatto Berlusconi nel suo personale spazio simil-chavista a Mattino Cinque o Masi con Santoro e ieri nell’inchino alla Ventura e di come ormai vendere un pensiero è perfino più facile che vendere un libro.

E mentre il sonno del pensiero avanza, gli italiani pensano che il problema sia Ruby nuda o quasi nuda, a Palazzo Grazioli, come in pubblicità.

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