TEXMED contro la crisi del settore tessile

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di CHIARA MARIA LÉVÊQUE*

Con i suoi 17 espositori e un centinaio di visitatori, l’Italia si è aggiudicata il primo posto nella partecipazione al Salone Euro-Mediterraneo dell’abbigliamento TEXMED, che si è tenuto dal 16 al 18 giugno 2010 presso il Parco delle Esposizioni Kram di Tunisi.

Il Salone, evento internazionale giunto alla sua undicesima edizione, si è confermato anche quest’anno uno degli appuntamenti cult per gli addetti ai lavori del settore tessile – abbigliamento. 280 gli espositori, di cui 207 tunisini e 73 stranieri, con un forte incremento della partecipazione di questi ultimi rispetto all’edizione del 2009.

La partecipazione di Belgio, Francia, Germania, Grecia, Italia, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna da un lato e di Algeria, Egitto, Giordania, Iraq, Marocco, Siria, Tunisia e Turchia, e dall’altro, ha consegnato ancora una volta nelle mani di TEXMED e della Tunisia stessa, lo scettro di cerniera del Mediterraneo.

Tra i 3000 professionisti visitatori che non si sono lasciati sfuggire nulla delle esposizioni, dei workshop, delle sfilate e degli incontri Business to Business organizzati, erano presenti soprattutto responsabili dei settori acquisti, direttori di grandi magazzini, importatori e distributori ed esperti internazionali del settore.

Al centro dell’Edizione 2010 sicuramente il prêt-à-porter, la maglieria, il jeans, l’abbigliamento sportivo e professionale, l’intimo, i vestiti da spiaggia, i tessuti, gli accessori, i servizi e le calzature e, tra i grandi nomi presenti, Gucci, Dior e Zara.

Se già oggi la Tunisia si colloca tra i primi fornitori dell’Unione Europea per quanto riguarda buona parte del settore tessile, si può essere certi che questa tendenza si manterrà anche in futuro: il Paese sta investendo grandi energie nello sviluppo del Polo competitivo di Monastir, una sorta di Silicon Valley del tessile, basato sulla sinergia tra industria, formazione, ricerca e sviluppo in grado di rendere il settore sempre più competitivo. Una attenzione particolare è stata riservata allo sviluppo del processo di lavorazione della materia prima tessile che, importata per la maggior parte proprio dall’Italia, vi fa poi ritorno una volta trasformata in prodotto finito, mettendo in atto uno dei meccanismi chiave dell’internazionalizzazione dei mercati.

Se da un lato la Tunisia è all’opera per il consolidamento del proprio settore industriale, dall’altro non trascura l’importanza che l’apertura agli stranieri riveste per l’intero sviluppo economico del Paese: oltre alle agevolazioni fiscali e giuridiche per chiunque decida di impiantare il proprio stabilimento produttivo in Tunisia, il Paese ha da offrire costi di produzione competitivi, una rete di infrastrutture in costante ammodernamento, rapidissimi tempi di risposta alla domanda e di evasione degli ordini, un robusto know how, cui si aggiunge una collocazione geografica estremamente favorevole: la sua prossimità all’Europa, infatti, fa sì che essa venga spesso prediletta persino alla Cina.

È probabile che, procedendo lungo questa linea direttrice, l’obiettivo di portare il settore tessile a raggiungere una crescita annua pari al 4,5% entro il 2016 verrà raggiunto anche prima.

Venerdì 18 giugno, data di chiusura del Salone, a coronamento dell’impegno attuato dalla Tunisia in campo economico è arrivata la notizia della sua elezione, per la prima volta, alla presidenza del Consiglio di Amministrazione dell’International Labour Organization (ILO) fino al 2011, il che rappresenta un ulteriore importante riconoscimento internazionale allo sforzo fatto negli ultimi anni dal Paese per coniugare allo sviluppo economico anche un adeguato sviluppo sociale.

* Centro di Promozione delle Esportazioni della Tunisia – Delegazione Generale in Italia

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