“7 ottobre 2023. Israele brucia” il libro presentato a Lodi Liberale

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Nella 277esima serata di Lodi Liberale è stato presentato il libro “7 ottobre 2023. Israele brucia“, pubblicato da Giubilei Regnani, insieme a Fiamma Nirenstein (Giornalista), Ludovica Iacovacci (Collaboratrice Bet Magazine) e Giorgio Sacerdoti (Professore emerito di Diritto Internazionale presso l’Università Bocconi).

 

“Metterci la faccia sul tema di cui parliamo questa sera non è particolarmente facile” il Presidente di Lodi Liberale Lorenzo Maggi ha presentato i relatori della serata e il contenuto importante del libro, che parla di quanto è accaduto il 7 ottobre 2023, una data che è stato uno spartiacque di una storia “quello che hanno compiuto questi esseri in questa data nefasta è inumano”. 

 

IL NUOVO ANTISIONISMO E ANTISEMITISMO CON I SUOI SLOGAN DI PIAZZA

 

“Nel libro si parla di questi aspetti, da allora è in corso una sorta di linea di civiltà della cultura occidentale, in questo momento sono in gioco il diritto di uno Stato di non essere invaso, dall’altra una battaglia senza sconti contro Hamas, che garantisce l’esistenza dell’unico Stato democratico libero in oriente.”

 

“L’azione militare che ha messo in campo Israele è per difendere la sua esistenza”. 

 

L’autrice, giornalista e studiosa dell’antisemitismo contemporaneo, racconta le atrocità senza precedenti compiute da Hamas il 7 ottobre del 2023 contro il popolo ebraico e la cultura occidentale. Lo fa percorrendo giorno per giorno, da Israele, la storia del peggiore pogrom contro gli ebrei dai tempi della Shoah. Accanto agli orrori del 7 ottobre, un’ondata di antisemitismo è scesa in campo a fianco dei terroristi di Hamas; dopo che in Israele bambini, donne, giovani, anziani sono stati uccisi, smembrati, violentati, decapitati, dopo i rapimenti di massa, è esplosa la perversione dei diritti umani che inneggiando a Hamas di fatto sostiene il genocidio degli ebrei. Questo mentre Israele, come racconta Fiamma Nirenstein, combatte eroicamente una guerra di civiltà per tutti, pagando con la vita dei suoi soldati, e affronta il tormentoso problema degli ostaggi. L’odio di Hitler per gli ebrei ha distrutto l’Europa. Dove potrebbe portare, ora, l’antisemitismo travestito da difesa dei diritti umani amico di Hamas e di Teheran?

 

La data del 7 ottobre è uno spartiacque decisivo e irreversibile per l’Occidente.

 

“L’ONU e l’Unione Europea, che avrebbero dovuto essere un punto fermo sicuro per Israele, non lo sono stato. Anzi, è stato anche messo in dubbio, perciò questo libro è importante per riparlare di questi temi.”

 

L’ANTISEMITISMO NELLE PIEGHE DEL TUTTI I GIORNI

 

“Sorgono delle domande sul futuro del mondo democratico, delle democrazie e della politica in generale, laddove già ad oggi la lettura non compresa di quello che sta facendo Israele oggi, sta creando disastri. La guerra di Israele è inserita nel contesto del Medio Oriente, le manifestazioni d’odio che si sono viste da, 7 ottobre in poi è contro le vittime. Insomma, questo perché c’è una mistificazione e una equiparazione tra la parte apparentemente più debole, che viene confusa con la parte che ha ragione, le lotte di liberazione appoggiano il terrorismo puro e l’annientazione degli ebrei.” La giornalista Ludovica Iacovacci ha messo in evidenza che il libro mette in luce questi argomenti.

 

Il Presidente Maggi ha sottolineato chiaramente come il messaggio del terrorismo sia frutto di indottrinamenti e di trasformazioni profonde che portano l’odio in cima ai pensieri dei militanti, si pensava che mai più si sarebbe verificato un episodio di caccia all’ebreo, ma invece ci siamo trovati a confrontarci con queste organizzazioni terroristiche, che non possono garantire la libertà, il benessere, la tutela delle diversità. L’unico modo per farlo è annientare questa organizzazione e tutti i loro capi e protagonisti, ovunque si nascondano.

 

IL CESSATE IL FUOCO FA COMODO SOLO ALL’OCCIDENTE

 

“Gli slogan che sono tornati di moda pensavamo che fossero spariti da decenni, i paesi sono molto cambiati, anche la questione israelo-palestinese non è di primo piano, se non funzionale ad alcune posizioni. Un indottrinamento – ha detto il professor Giorgio Sacerdoti – che non tiene conto di tutti i progressi storici, è un approccio che vuole dare solidarietà a Gaza a prescindere di chi agisce per loro, che attualmente sono i terroristi radicati da decenni, finanziati internazionalmente specialmente dall’Iran che è una minaccia.”

 

“Il governo di Israele si trova circondato da questa situazione e noi respingiamo l’idea che il mondo oggi non sia un mondo pacifista. Noi abbiamo goduto di decenni di pace, ma questo ci ha resi inermi, non abbiamo creduto nemmeno nell’invasione dell’Ucraina da parte di Putin e respingiamo l’idea che in Medio Oriente c’è una guerra di aggressione”.

 

Il Presidente Lorenzo Maggi ha letto delle parti del libro che sono molto forti e molto toccanti, che dovrebbero essere lette dagli adulti.

 

“Vediamo tutti i giorni le fotografie di coloro che stiamo cercando e le memorie delle persone che li hanno amati e che li attendono, non possono più restare nelle elaborazioni quotidiane di memorie e di pensieri, paragonabili a tutto ciò che si riesce a mettere insieme di fronte a una esperienza epocale che svolta le civiltà e le fanno approdare su nuovi terreni.” L’autrice del libro, la giornalista Fiamma Nirenstein, ha detto che in primis questo libro serve per portare memoria di quello che è accaduto, perché il negazionismo non è un fatto nuovo.

 

“Interi movimenti interessati alla sparizione dello Stato di Israele e all’uccisione degli ebrei, dominati da un’ideologia antisemita vestita da critica allo Stato di Israele, ancora capita, nonostante le testimonianze siano numerose ed evidenti. Tuttavia il fenomeno per cui si cerca di negare un evento accaduto laddove il suo contenuto è di immensa crudeltà razzista, testimoniata dai terroristi che rivendicano e hanno testimoniato il tutto con le loro telecamere, ha scopo genocida.”

 

Secondo l’autrice del libro questa è senza dubbio una guerra di sopravvivenza. In Occidente però viene trasformata in una visione ideologica che è parallela alla visione di una politica finalizzata alla distruzione dello Stato di Israele.

 

L’ANTISEMITISMO ISTITUZIONALIZZATO DELLE ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI

 

“L’odio razzista si mostra nei diversi video che hanno dimostrato come per Gaza l’indottrinamento sia una questione radicata e inculcata fin dalla prima infanzia, le famiglie sono convintamente antisioniste. Accanto a tutto questo ci sono gli indottrinamenti dei militanti, che hanno avuto delle mansioni specifiche su come comportarsi, cosa fare e come torturare, umiliare e uccidere gli ebrei e le ebree.” L’autrice ha messo in luce come da anni su Israele sia in atto una narrazione volta a far vedere un lato oppressore che ha mandato in secondo piano le attività per Israele, l’ONU sommando le sentenze, si è più spesso occupata con i Tribunali internazionali di condannare Israele che non tutti gli altri Stati del mondo dove si svolgono crimini contro i diritti umani e contro l’umanità o crimini di guerra.

 

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“Il tema che viene trattato questa sera è molto importante, ma stasera nella riunione di Più Europa sono rimasto basito perché per la prima volta nella storia radicale, si chiedono interventi come il Cessate il fuoco accusando Israele di violenze, quindi l’idea è che questo partito abbia fatto una virata verso il Fronte popolare italiano e sono rimasto profondamente disgustato – Marco Taradash è intervenuto a metà serata per evidenziare che i paesi arabi hanno un’unica finalità, cioè di distruggere lo Stato di Israele e di ammazzare tutti gli ebrei – a Gaza non c’è popolazione civile, la popolazione è totalmente compromessa, anche i bambini sono cresciuti come piccoli militanti pro Hamas.”

 

“In Palestina e in Gaza non si sentono delle voci forti contro Hamas, ma anche fuori dalla Palestina le voci di contrasto sono pochissime, eppure i palestinesi che vivono nei paesi occidentali non hanno motivo di temere le ritorsioni. I palestinesi vivono sostenendo la loro disgrazia, cioè di non aver concluso il Trattato dei Patti del 1948.” Marco Taradash ha parlato piuttosto chiaro di come le vittime del terrorismo, bambini compresi, siano costruite a tavolino, manipolate per avere la presenza politica di elementi di contrasto all’Occidente, come le organizzazioni occidentali, etc.. i palestinesi invece di investire in tecnologie e infrastrutture, hanno investito nel movimento terrorista, per cui gli atti di moralismo occidentale non hanno alcuna attinenza con le valutazioni politiche ed economiche e storiche concrete aderenti ai fatti.

 

“SI può arrivare alla pace solamente se i palestinesi decideranno di avere entro i loro confini il loro secondo Stato, ma attualmente siamo agli antipodi da questo.” Taradash ha sottolineato che il presidente di Israele ha deciso di porre fine definitivamente a questa vicenda.

 

Mario Riccaboni è intervenuto per dare luce al fatto che in Occidente c’è una visione completamente stravolta di quello che accade e quindi il pensiero tende a semplificare laddove non si potrebbe.

 

di Martina Cecco

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