Il furto del millennio. Come la Cina ha turlupinato e depredato l’Occidente a Lodi Liberale

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Nella 256esima serata di Lodi Liberale è stato presentato il libro “Il furto del millennio. Come la Cina ha turlupinato e depredato l’Occidente” insieme a Fabio Scacciavillani (Economista e partner Nextperience Scf), Alberto Forchielli (Presidente di Mindful Capital e Imprenditore), Andrea Gilli (Senior Researcher del NATO Defense College) e Lorenzo Maggi (Presidente di Lodi Liberale).

Lodi Liberale dal 2013 organizza conferenze per valorizzare il pensiero liberale che, in Italia, è poco considerato e conosciuto male. Ripartire dai classici è il modo migliore per riprendere in mano le redini della società occidentale, che basa molte delle sue libertà sul pensiero liberale, tra cui anche il femminismo.

“L’impegno è una sorta di ‘unicum’ che ormai da due anni è necessario ribadire, perché da quando nel 2022 è stata invasa l’Ucraina da parte della Russia, le tematiche sono divenute di grande attualità. Si stanno sottovalutando i pericoli e i rischi delle autocrazie – ha detto il Presidente di Lodi Liberale, Lorenzo Maggi – noi siamo abituati all’ habeas corpus e i diritti civili sono per noi una cosa normale, invece, purtroppo, nel mondo, esistono ancora molte zone dove si cerca di restaurare l’imperialismo, esistono i regimi islamisti e ci sono delle dittature, come ad esempio quella cinese, che è comunista anche se con una grandissima economia produttiva.”

Tutti i tre relatori erano per la prima volta ospiti di Lodi Liberale e in questa serata è stato fatto un grande viaggio nella storia, nel percorso della Cina.

 

 

“Il libro illustra tutti i momenti in cui la Cina non rispetta le regole del commercio, quando iniziano i percorsi della cyberguerra, come si è svolta la questione del vaccino del virus, e come in Occidente ci sia una scarsa consapevolezza dell’invasività della produzione cinese e come mai la posta in gioco sia altissima e i governi non siano assolutamente in grado di rendersene conto.” Il presidente Maggi ha introdotto la serata, specialmente puntando sul concetto della privacy e sulle questioni che riguardano la sfida tra oriente e occidente. Durante la serata si sono anche illustrate le falle del sistema dei social e tutta una serie di argomenti e di notizie che passano decisamente sotto traccia.

 

L’autore, Fabio Scacciavillani, ha spiegato – prima di iniziare – con l’ausilio delle slide della presentazione, il fenomeno della crescita cinese, che per noi europei è stata vista in modo sbagliato. Con un grafico, creato dopo anni di ricerche storico economiche, con l’OCSE, si è ricostruita la storia economica cinese, che ha avuto una serie di incidenze nel tempo, a partire dall’anno zero in poi. La Cina, da sempre, è stata leader economica fino all’epoca della Rivoluzione industriale, quando l’economia occidentale ha sbaragliato Cina e India. La Cina si autodefinisce ‘impero di mezzo’ perché è il fulcro intorno cui ruoterebbe tutto il resto del mondo. La Cina è rimasta indietro però non per molto, perché se inizialmente lo sviluppo di Inghilterra e America e Europa sono state una grande compressione su India e Cina, la prima non ha più iniziato a riprendere economia, fino al ‘900, invece la Cina che aveva rifiutato la modernità, negli anni 2000 ha ripreso a crescere in modo vertiginoso e attualmente è assolutamente proporzionata ai paesi occidentali.

 

“Gli Stati Uniti, nel 1960, contavano per metà dell’economia mondiale, subito dopo la guerra non vedevano rivali, poi lentamente l’economia statunitense ha continuato a crescere senza dubbio, ma è stata seguita anche dal resto del mondo, per cui tutte le economie hanno cominciato un grande percorso di crescita, fino a che nel 2019 gli USA sono il 25% dell’economia mondiale e la Cina il 16%. Si tratta di un processo non di crescita, ma di riacquisizione di posizione centrale nel mondo, perché dal punto di vista del ciclo economico, la Cina sta tornando a ricoprire il suo ruolo. Jin Ping è certo che ce la farà, perché insieme ai dati economici vi è una crescita che non è legata agli eventi atmosferici e alla demografia o alle malattie, ma all’energia.”

 

L’interessante argomento dello studioso ha portato a comprendere come, ad oggi, la sfida dell’autonomia energetica, sia cruciale per non rimanere schiacciati dalle guerre, dalle pandemie, dalle malattie e dalla povertà.

“Lungo i secoli ci sono stati notevoli cambiamenti di ampio respiro relativamente alla qualità della vita delle popolazioni nel mondo, tanto che spesso non si capiva chi poteva essere il paese migliore e quello peggiore, specialmente in oriente. Per esempio, dopo la II WW, in oriente, le differenze tra paesi limitrofi erano considerevoli. Un esempio è la differenza tra le Filippine e la Corea. Le innovazioni e le scoperte dei cinesi, nel primo millennio, furono tante. La crescita in occidente avviene dopo il positivismo e le scoperte. La Cina non era arretrata, ma poi nel secondo millennio l’occidente si è sviluppato e nel terzo millennio la Cina ha ripreso in mano il progresso tecnologico. Al momento la distanza è ampia, ma il libro spiega come ha fatto la Cina post maoista a passare da un paese alla fame, colpito da milioni di morti e di epidemie, solo dei deficienti con il cervello di gallina potevano sventolare il libretto rosso del maoismo, un movimento devastante per la Cina. Deng Xiao Ping non era in opposizione al maoismo, inneggiare a Mao è certamente segno di una scarsa conoscenza. Xiao Ping sapeva quel che era successo durante il maoismo, sapeva che non c’erano risorse tecnologiche, ma imposta un programma massiccio di spionaggio vero e proprio, industriale, per attirare a sé le conoscenze tecnologiche e attirando le aziende e le multinazionali in Cina per diffondere la tecnologia e la conoscenza attraverso l’impiego massiccio di operai cinesi. Questo è il modo in cui lo sviluppo della Cina si è fatto possessore dello Know How occidentale, con furto di tecnologie e violazioni di ogni genere.”

 

Questo libro, dati alla mano, riporta e descrive tutte le operazioni che noi non abbiamo visto in tempo, che non hanno altri obiettivi se non quelli di ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo. Secondo la FBI per la sola America, sono 650 miliardi di dollari all’anno, ovvero non c’è nessun termine di paragone se non che il nostro PNRR – programma di 750 miliardi di euro su sei anni tra il 2021 e il 2026 – insomma, lo stimolo all’economia europea è di poco superiore a un anno di risorse assorbite dalla Cina in modo gratuito. Insomma non c’è possibilità di fare un paragone e questa crescita impetuosa della Cina non è quindi dovuta a investimenti stranieri, esportazioni e crescita demografica, ma a una sottrazione di know how dagli altri paesi negli ultimi 40 anni. Il libro è certamente da leggere.

 

Martina Cecco

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