Il liberalismo funziona, presentato il libro di McCloskey a Lodi Liberale

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Nella 249esima serata di Lodi Liberale è stato presentato il libro “Il liberalismo funziona. Come gli autentici valori liberali rendono il mondo più libero, equo e prospero per tutti“, pubblicato dall’Istituto Bruno Leoni, insieme a Deirdre McCloskey (Professore emerito di Economia e storia all’Università dell’Illinois), Raimondo Cubeddu (Senior Fellow dell’Istituto Bruno Leoni), Paolo Silvestri (Ricercatore in Filosofia del diritto presso l’Università di Catania) e Alessandra Maglie (Dottore di ricerca in Mutamento sociale e politico all’Università degli Studi di Torino).

“Sono quasi 500 pagine di un libro interessantissimo, costituito da 50 capitoletti che possono essere tranquillamente letti in autonomia, che sono autonomi anch’essi nonché collegati tra loro.” Il presidente di Lodi Liberale Lorenzo Maggi ha letto alcuni stralci del libro, dove si parla di chi siano i liberali e di cosa pensino. “Il liberalismo è sempre attaccato, da destra a sinistra, l’autrice cala queste contestazioni nella contemporaneità facendo degli esempi molto concreti.” L’autrice smonta tutte le tesi che si contrappongono al liberalismo.

La serata è iniziata con un video dell’autrice che è stato mandato in onda: l’autrice ha spiegato che parlando con Patrick Deneen autore della pubblicazione “Perché il liberalismo fallisce” è stata ispirata per scrivere il suo. Le sue argomentazioni riguardano il problema che tutti danno al liberalismo una definizione personale, senza entrare nel merito, da destra a sinistra.

L’ITALIA NON È LIBERALISTA

“L’Italia non è mai stata liberalista, come mai? – il professor Cubeddu cerca di rispondere a questa annosa domanda – Questo libro consente di impostare e affrontare questo problema per una serie di cose: si tratta di un libro estremamente importante, per due cose che voglio elencare: rivendica un orgoglio liberale, mostra che il liberalismo ha fatto tanto ed è il principale artefice del grande cambiamento che c’è stato; di questo orgoglio porta a un tentativo di riappropriarsi del significato originario di liberalismo. Smentisce la tesi che il liberalismo sia stravagante, innovatore dal punto di vista economico e conservatore dal punto di vista morale. Mostra come questo sia sbagliato, perché oltre al suo retaggio porta con sé anche il messaggio sulla cultura di genere: è forse l’unica grande novità rispetto al compimento del liberalismo classico.”

L’autrice rivisita il liberalismo cercando di renderlo attuale, ha una visione molto attuale di origine americana, cita spesso Adam Smith e Voltaire e rispetta Marx. Nonostante trascuri gli austriaci e abbia una visione così differente, scrive un libro che crea opinioni. Quindi, se da una parte apre alle novità, dall’altra ha dei miti un pochino passati.

“Ha una fiducia un po’ eccessiva nei confronti dell’innovismo, attacca Ayn Rand. Parla forse troppo spesso di Grande arricchimento, e come diceva Leo Strauss la congiunzione di edonismo e di ateismo politico che è maturato nel ‘600 e che ha creato in Europa un mondo nuovo e ha le sue radici nell’Epicureismo e in Gassandi, Spinoza, Hobbes, Mandeville e via di seguito.”

Possiamo continuare a guardare a un liberalismo concepito nel XVIII secolo? Al “piano liberale” che per Adam Smith era un programma di equità, libertà e giustizia? A un governo rigorosamente limitato in quel che può fare? In questo libro ottimistico ed erudito, ma estremamente accessibile e scritto con uno stile colloquiale, Deirdre McCloskey spiega perché il ritorno agli ideali “illuministici” di tolleranza e rispetto delle libertà individuali è più che mai necessario per affrontare i grandi problemi dei nostri tempi: la povertà, le disuguaglianze e l’intolleranza. Nel corso della storia l’adozione di sistemi di governo liberali ha consentito a molte persone di migliorare le proprie condizioni di vita e ha favorito la diffusione del benessere. In troppi, però, continuano a negare i vantaggi di una società libera e aperta, e danno letture pessimistiche dei nostri giorni. Il liberalismo ha funzionato e funziona.

“Il libro merita di essere letto perché ha uno stile divulgativo e inconfondibile: ha una grande erudizione, cerca di cantare le lodi del liberalismo e di rivitalizzarlo presentando il liberalismo al grande pubblico pop; cerca di andare oltre alle classiche contrapposizioni politiche del secolo scorso, destra vs sinistra, etc.. inoltre, cercando di andare oltre le dicotomie cerca di dire qualcosa in comune con un appello all’umiltà epistemologica.” Il professor Paolo Silvestri conosce personalmente molto bene Deirdre McCloskey.

“Cerca di fondare il liberalismo sull’idea della libertà in senso etico e antropologico, scrive e riscrive un grande romanzo della libertà: la storia delle libertà di tutti e di tutte le libertà, ma è anche la storia della libertà al singolare dell’individuo che ha ciascuno di noi, diventando adulti.” Il suo è un romanzo di formazione possiamo dire di un ragazzo che diventa adulto.” Il liberalismo è comunque la carta che consente di aprire tutte le porte, perché difende la libertà che è un’opportunità.

DALLA PAURA DELLA LIBERTÀ ALLA LIBERTÀ DALLA PAURA

“La pensatrice comunque non ha ancora dato una versione definitiva della sua idea di liberalismo per evitare di creare un muro. Ma cerca a prescindere di trovare fondamenti antropologici nella libertà per il liberalismo. Cerca di pensare alla Teoria dei sentimenti morali per tornare a una sorta di etica nuova completa.” Paragona il fascismo alla monarchia e alla paternità e il socialismo alla maternità. Molti, secondo l’autrice, hanno paura della libertà. Pensano a tanti tipi di libertà e non sanno come gestirla.

“Il libro – ha detto Maggi – dopo tutte le riflessioni di cui abbiamo parlato racconta di come il  modello borghese sia comunque uscito dall’Europa, come la povertà sia combattuta in tutto il mondo, grazie alla libertà economica, ma chi ancora crede nelle proposte del XIX secolo non ha capito che non è così, non ha fatto attenzione.”

La serata è stata un momento per conoscere la dottoressa Alessandra Maglie, che ha scritto la sua tesi di dottorato su quest’autrice. “Il boom dell’economia liberale è stato conseguito grazie a un cambiamento graduale del modo di pensare, portando a una impennata della mazza da hockey, nel 1800.”

“Nasce come economista quantitativa, scrive il famoso Retorica dell’economia e i suoi studi iniziano con economia e commercio, studi materiali che poi prendono strade diverse con scelte diverse.”

Questa pensatrice racconta di come il liberalismo positivo sia la salvezza per la democrazia e per le persone che vogliono lavorare e vivere bene e liberi, ha detto Maglie.

MC

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