Giunta Polverini: istruzioni per l’uso

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di BRUNO POGGI

Stamattina con un amico abbiamo commentato i criteri di formazione della Giunta Polverini, che guiderà la regione Lazio per i prossimi cinque anni.
Entrambi abbiamo concordato su alcuni aspetti salienti che servono anche a noi per capire quali sono, attualmente, le regole del gioco che sovrintendono la politica italiana. In sintesi questi aspetti sono:
1) l’esclusione dell’UDC dagli assessorati e dagli incarichi di Giunta;
2) la riduzione ai minimi termini della presenza dei “finiani” all’interno
dell’esecutivo regionale (un solo assessore vicino ad Andrea Augello);
3) l’influenza decisiva sulle scelte della Poverini da parte di Silvio Berlusconi.
Qual è il denominatore comune che unisce questi tre aspetti?

Personalmente penso che sia la forza dei numeri. L’UDC ha fatto la politica dei “tre forni”, andando da sola o alleandosi indifferentemente con i due schieramenti contando sul fatto di essere indispensabile per la vittoria. Risultato: al nord con il centro-sinistra non è stata decisiva (specie in Piemonte) e, come nel Lazio, dove il numero dei suoi consiglieri è ininfluente ai fini della formazione della maggioranza, è stata esclusa per una precisa scelta politica di Berlusconi il quale mira ad azzerare (e personalmente sono d’accordo) il peso politico del partito di Casini. Appunto una questione di numeri…..
Anche la ridotta presenza dei “finiani” è riconducibile a un numero: per l’esattezza ai 13 consiglieri nazionali (pari al 7,55% degli aventi diritto) che hanno votato contro (e quindi a favore di Fini) al documento finale presentato da Berlusconi alla Direzione Nazionale del PdL svoltasi lo scorso giovedì. E’ stata sancita la nascita di una corrente ma sono stati sanciti anche i rapporti di forza tra i due leaders e questo ricadrà inevitabilmente su tutti gli assetti politici futuri, di cui la Giunta Polverini è solo il primo esempio. Appunto una questione di numeri…..
Infine l’influenza decisiva di Berlusconi sulle scelte della Polverini che pure era definita una “finiana di ferro”. Che cosa è cambiato? Semplice, Berlusconi le ha permesso di vincere le elezioni; non c’è dubbio, infatti, che senza il suo impegno negli ultimi 15 giorni di campagna elettorale i risultati sarebbero stati, soprattutto nel Lazio, molto diversi. Anche qui una questione di numeri….

Se quello che ho detto è vero ne discende un importante corollario: si possono avere bellissime idee, un organizzazione efficiente ed anche un seguito numeroso ma, per contare, è necessario contarsi. La formazione della Giunta Polverini, i criteri di scelta che l’hanno guidata ci spiegano che, attualmente, non c’è posto per un terzo partito o movimento al di fuori dei due schieramenti principali e che, se si vuole incidere veramente, bisogna accettare le regole del gioco odierne. Poi, un domani, nessuno può sapere cosa accadrà, se gli scenari e le regole del gioco cambieranno. E’ possibile, forse anche probabile; ma ora bisogna agire intelligentemente con quelle che ci sono e sfruttarle al meglio.

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