“Lo Stato non è un male necessario” è un male ma non è necessario, la lezione di Rothbard a Lodi Liberale

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Nella 191esima serata di Lodi Liberale di LUNEDÌ 3 ottobre è stato presentato il libro di Murray Newton RothbardPotere e mercato. Lo Stato e l’economia“, pubblicato dall’Istituto Bruno Leoni, insieme a Angelo Panebianco (Professore di Scienza politica all’Università di Bologna), Marco Bassani (Professore di Storia delle dottrine politiche all’Università degli Studi di Milano) e Roberta Modugno (Professore di Storia delle dottrine politiche all’Università degli Studi Roma Tre).

“Un incontro con tre amici di Lodi liberale che hanno partecipato a diverse serate: si tratta di uno storico del pensiero, un autore che molti del pubblico di Lodi liberale ha imparato a conoscere.” Il libro è del 1970, è stato tradotto per Biemme libri da Lorenzo Maggi.

Presenti nella serata i maggiori esperti di Rothbard presenti in Italia, che hanno scritto numerose pubblicazioni su questo autore, distinguendosi nel panorama nazionale: i professori Marco Bassani e Roberta Modugno.

“Il libro è una sorta di tentativo esaustivo di delineare una potenziale società senza Stato, in cui troviamo – nel primo capitolo – la sicurezza gestita dal privato e non dal pubblico; la seconda caratteristica è una tassonomia degli interventi dello Stato che vengono smontati uno alla volta, classificando gli interventi in Autistici, Binari, Triangolari. Questo libro parla del pensiero libertario in modo semplice e lineare.”

 

“Il tema centrale di questo libro, che è il sequel di Man Economy and State è un approfondimento della considerazione del concetto di Potere: dal punto di vista linguistico non esite forse niente che abbia una misura superiore al concetto di potere, che corrisponde di fatto a situazioni che si vedono come tali. Anche dal punto di vista sociologico, questo emerge: chi la sa più lunga di noi, ad esempio, esercita una sorta di potere.” Secondo il professor Marco Bassani tutta l’argomentazione di Rothbard parte dalla considerazione che tutte le imprese umane falliscono, ma il mercato in sé, con le sue regole, si può gestire anche senza l’intervento esterno del Governo.

INDIVIDUI LIBERI E RESPONSABILI NEL MERCATO, MUCCHE DA MUNGERE PER LO STATO

“Il potere più diffuso che si possa immaginare è quello pensato alla maniera di Foucault, che si basa su relazioni preesistenti, totalmente diffuse, che possono essere sfruttate cavalcando le relazioni sociali, anche dallo Stato. Famiglie, saperi, tecniche, sono il centro dell’idea del potere di Foucault.”

“I libertari si chiedono se le cose stiano veramente così: Rothbard è l’opposto di Marx, lo Stato e l’economia. Secondo il primo il potere nasce dalla canna del fucile, dalla violenza coercitiva dello Stato che la esercita con le tasse; secondo il secondo il potere nasce dalla borghesia.”

Morto nel 1995, ha scritto tantissimo tra libri ed articoli, ma questa è una delle sue migliori espressioni, quando scienze sociali, economia e politica si uniscono insieme. In questo libro si trova una delle formulazioni più radicali dell’individualismo metodologico che si possa trovare: l’interazione individuale riflette la razionalità, che non si può esprimere nel gruppo della società collettivizzata odierna.

“Rothbard rappresenta il massimo dell’antistatalismo possibile e immaginabile, altro concetto che hanno cercato di sviluppare i libertari americani, che il male necessario dello Stato, non sia poi così tanto necessario.”

“Il sogno del liberalismo classico di imbrigliare lo Stato e di addomesticarlo, dello stato di diritto, rimangono dei grandissimi punti del pensiero occidentale che – forse – potrebbero addirittura risalire a Platone ed Aristotele. Colpisce quando i liberali classici dicevano di stare attenti all’enorme esplosione della parte di società che era parte del dominio dello Stato tra gli anni ’60 e gli anni ’90; tuttavia esiste un momento in cui la creazione della ricchezza diventa impossibile. L’utopia libertaria è tuttavia quella che si vive in modo lacerato adesso, in cui siamo consumatori e produttori, persone che scambiano nel mercato, ma non lo siamo nello Stato. Costruiamo spazi di libertà e li cediamo poi quando entriamo in contatto con le leggi dello Stato che – dai tempi di Bodin – non ci danno modo di avere l’alternativa.”

 

“Rothbard nel 1958 – quando utilizza il termine anarcocapitalismo – tratta anche il concetto della produzione privata della sicurezza, che è parte di questo libro. Il tema centrale, invece, è quello dell’intervento violento dello Stato nell’economia; nella società l’aggressore è sempre e solo lo Stato, che si procura le proprie entrate e i propri mezzi di sussistenza attraverso l’imposizione fiscale, la tassazione; tutti gli altri individui nella società invece si procurano la ricchezza attraverso lo scambio. Il luogo del politico e dei mezzi politici non ha nulla o poco a che fare con il mondo del mercato dello scambio.” Roberta Modugno ha illustrato i tre diversi modi di intervenire che ha lo Stato, quando si relaziona con gli individui o con i gruppi di individui.

IL CASO DELLE ELEZIONI E’ UTILE A SPIEGARE COME MAI LO STATO NON SIA IL VANTAGGIO PER TUTTI

“Rothbard mostra che, qualsiasi forma di cartello o di monopolio è causato da un intervento esterno dello Stato, che nell’ambito degli interventi triangolari, impedisce alle coppie di soggetti di scambiare liberamente le loro ricchezze, imponendo che essi le cedano, perdendone l’effettiva convenienza.” L’autore fa una serie di esempi di tipo triangolare che non sembrerebbero violenti, ma che sul lungo termine hanno effetti molto aggressivi e vanno a vantaggio pressoché esclusivo dello Stato stesso.

“Nella considerazione rispetto allo Stato e alle elezioni possono essere tenute di conto le minoranze, che non superano la soglia, coloro che non hanno votato, coloro che hanno votato distrattamente, questo è un modello che ha funzionalità per tutti?” Il mercato, nel momento in cui deve decidere un prezzo, crea la carenza, la scarsità, in modo da creare una richiesta impellente e di risolvere in questo modo il problema dei costi per lo Stato stesso. Lo stesso esempio triangolare può essere dato dal concetto del Salario minimo, che consiste nella creazione di una grande massa di poveri che non lavorano, che alla lunga sono parte di una distorsione del mercato che (in sé) non aumenta il potere di acquisto, ma allarga la povertà. Allo stesso modo risulta, alla lunga, dannoso, il proibizionismo: esso concorre a creare un mercato senza regole, che esce dal contesto della normativa.”

LE POLITICHE AMBIENTALI SONO LUNGIMIRANTI?

“In tutti i questi casi a pagare il prezzo delle scelte dello Stato non è il privilegiato.” La professoressa Roberta Modugno ha spiegato che, anche le leggi a tutela dell’ambiente, distorcono le preferenze temporali degli individui, nella logica che apparteneva a Von Mises: la limitazione dell’utilizzo delle risorse non rinnovabili e l’investimento in risorse rinnovabili, interferisce con le preferenze temporali degli individui. Le leggi a tutela dell’ambiente sono concepite per un investimento futuro: lo Stato decide che le generazioni attuali devono essere obbligate a destinare le loro risorse al futuro, più di quanto non desidererebbero.

“Sono i paesi più ricchi e più sviluppati che hanno trovato i metodi migliori per salvaguardare l’ambiente. Attualmente sono i paesi in via di sviluppo a produrre più inquinamento e più anidride carbonica.”

“La tassazione rientra invece nel sistema binario dello Stato: la società si divide tra pagatori di tasse e consumatori di tasse. I secondi sono i politici, i burocrati, coloro che vivono con i soldi dello Stato. Lo Stato non è in grado di produrre alcunché di ricchezza, in quanto – qualora investa – spende e consuma i soldi dei cittadini.”

“Le tasse puniscono coloro che sono in grado di capitalizzare di più, nel risparmio, nel lavoro, nell’eredità, negli investimenti.”

 

“Non condivido la visione radicale dell’individualismo metodologico di Rothbard, ma quello che conta è che l’autore mostra in modo limpido e perfetto dove lo Stato fallisce, dove lo stato è aggressivo e mostra la faccia che normalmente non si guarda: da questo punto di vista, leggendo l’Opus Magnus di questo autore, rimasi molto colpito. La sua produzione esce dal liberalismo classico perché alla fine, per Rothbard, lo Stato è un male non necessario.” Secondo il professor Angelo Panebianco non possiamo impedire l’intervento dello Stato quando distrugge la ricchezza, ma la politica liberale ha il vantaggio di fare il possibile per limitarla.

“Immaginando di eliminare lo Stato si deve fare in modo che nessuno Stato rimanga in piedi, perché l’ultimo degli Stati sarà il primo ad esercitare violenza e coercizione su tutti gli altri. Dunque: se non si può fare in meno della politica, come spiegava Hobbes, come possiamo fare a meno dello Stato? La paura fisica ci causa il problema della caduta nella trappola hobbesiana, che garantisce la protezione della vita e vuole in cambio qualcosa, come minimo il sostegno, un patto, di lealtà. La paura è dunque l’elemento centrale della politica: da questo punto di vista l’ubiquità del potere di Foucault è emblematica.”

“Il potere politico, definito al modo machiavelliano e weberiano, si caratterizza per la violenza della coercizione. Questo fatto mette l’umanità in una posizione drammatica. Nessuno sfugge a questo processo.”

LA POLITICA NON E’ EVITABILE

“Non posso non pensare che, delle Agenzie di Sicurezza private, siano semplicemente un’anticamera del monopolio statale, perché le armi e la distruzione fisica delle persone, non ha a che fare con lo scambio. Per questo non penso che -nel sistema tra le persone – possa essere possibile una gestione della sicurezza esclusivamente privata.”

“Esiste un bisogno di aprire un dibattito relativamente alla questione del ruolo della politica alla luce della politica moderna che, si differenzia, sia dal liberalismo proprio, che dal repubblicanesimo. Questo secco distinguo che, nella teoria filosofica, viene spesso riproposto, non corrisponde con la realtà della politica per come viene fatta: concepire un repubblicanesimo senza concepire la libertà di pensiero e i diritti imprescindibili dell’individuo, è una strategia per semplificare concetti, ma non è un discorso politicamente valido.”

INFLAZIONE E STATO, QUALE LA PROPOSTA DI ROTHBARD

A margine dell’incontro ha proposto una serie di riflessioni la professoressa Diana Thermes, che ha parlato degli interventi triangolari dello Stato: in particolare facendo il focus sull’inflazione. Quali potrebbero essere le proposte di Rothbard? Il triangolo dello Stato arriva al paradosso che, per raffreddare l’economia, serve distruggere la ricchezza. E Lisa Kinspergher.

“Rothbard avrebbe abolito la banca centrale, probabilmente avrebbe proposto la restaurazione dello standard aureo, varie strategie per attutire il disagio del ciclo economico fisiologico di alti e bassi, inteso alla maniera keynesiana.” Secondo la professoressa Modugno dunque lo Stato, quando interviene con i tassi, con la immissione di nuova moneta, devia il corso del mercato e lo fa arrivare a un basso in depressione.

 

MC

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