Lodi Liberale si regala la Storia della Brigata Ebraica per il suo IX compleanno

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Nella 188esima serata di Lodi Liberale di LUNEDÌ 12 settembre è stato presentato il libro di Gianluca Fantoni “Storia della Brigata ebraica. Gli ebrei della Palestina che combatterono in Italia nella Seconda guerra mondiale”, pubblicato da Einaudi, insieme all’autore (Professore di Storia contemporanea presso la Nottingham Trent University), Gadi Luzzatto Voghera (Direttore della Fondazione Centro Di Documentazione Ebraica Contemporanea) e Stefano Scaletta (Dottore di ricerca in Istituzioni pubbliche).

IL 12 SETTEMBRE 2013 È ANCHE LA DATA DEL IX ANNIVERSARIO DELL’ASSOCIAZIONE LODI LIBERALE

“Esattamente 9 anni fa, insieme a Giuliomaria Montini, Alberto De Luigi e Gino Biasini, abbiamo stipulato l’atto per la costituzione dell’Associazione Lodi Liberale ed eravamo pieni di entusiasmo. Oggi, nove anni dopo, ci ritroviamo con ancora più carichi perché le nostre aspettative sono state ampiamente superate: da allora abbiamo organizzato 187 eventi portando in alto il nome della nostra città e contribuendo a diffondere il pensiero liberale.”

Scrive l’associaione: “Siamo orgogliosi di essere riusciti nel tempo a coinvolgere nel consiglio direttivo il grandissimo Stefano Bosi e giovani validissimi come Jacopo Bosoni (nostro nuovo Segretario) e Lisa Kinspergher. Grazie al loro costante e insostituibile lavoro abbiamo affrontato e vinto la sfida del Covid, trasformandolo da problema a opportunità spostandoci su Zoom e intensificando le nostre serate da una ogni 3 settimane a una a settimana. Nel corso degli anni abbiamo goduto dell’apporto prezioso di Andrea Forte, Sofia Moramarco, Vittorio Verdelli, Luca Carbone, Maurizio De Santis, Marco Bollani, Simona Veronesi e Gaia Maggi. Ringraziamo inoltre Lorenzo Scotti, Paolo Sorlini, Claudia Ferri, Daniela Tripolini, Pietro Benzoni e Loredana Baldassarra per l’aiuto che ci hanno fornito negli anni scorsi. Sono stati nove anni fitti di impegni e di soddisfazioni che ci spronano a fare sempre meglio.”

L’INCONTRO IN PRESENZA E’ STATO MOLTO PARTECIPATO

“Aver presentato questo libro è importante perché segue altri eventi che l’associazione ha organizzato per quanto riguarda la Brigata Ebraica. ANPI di Lodi rifiutò di collaborare motivando con il fatto che Israele pratica la segregazione, controlla con la minaccia del nucleare e uccide il popolo di Gaza; ad ogni modo l’evento è stato organizzato nonostante il mancato patrocinio dei partigiani di Lodi. La Brigata Ebraica è una compagine di ragazzi che sono entrati volontariamente a far parte di un esercito a fianco degli alleati per combattere il nazifascismo.” Il presidente di Lodi Liberale ha ricordato che costoro hanno combattuto per la libertà dell’Italia dalla repressione nazista e che hanno avuto – nel corso della storia – due nemici: i nazisti e i comunisti.

“Lo stesso è quanto accade quando nella giornata del 25 aprile si apre il capitolo sulla Brigata Ebraica” questo libro spiega come la Brigata si è composta e che cosa significa, è un libro di interesse storico, politico ed intellettuale. Si tratta di una pubblicazione prestigiosa per Einaudi, ha detto il presidente di Lodi Liberale Lorenzo Maggi.

Un’indagine sull’unica unità combattente che nella Seconda guerra mondiale vide tra le sue file ebrei della Palestina. Un libro che è, al contempo, la riscoperta di una vicenda vera, ma mai raccontata sul serio, e una riflessione sull’uso pubblico e politico della storia.

DALLA PRIMA DI COPERTINA

La Brigata ebraica fu una brigata inquadrata nell’esercito britannico, nata nel 1944 per operare in Italia, composta soprattutto (ma non solo) da ebrei, molti dei quali provenienti dalla Palestina. Questo libro è importante per almeno due ragioni. In primo luogo non vi è sostanzialmente nessun lavoro storiografico su questa vicenda straordinaria: gli ebrei d’Europa, durante la Shoah, trovano un’occasione di riscatto a guerra ancora in corso, combattendo contro i nazifascisti nel teatro bellico italiano. In secondo luogo, in Italia, negli ultimi anni, la presenza della Brigata ebraica nelle manifestazioni del 25 aprile è stata occasione di forte conflitto, tra comunità ebraiche e simpatizzanti di sinistra filopalestinesi. Spesso, nell’ambito di questa diatriba, si sostengono tesi storiograficamente errate sia sulla Brigata ebraica sia sul legame negli anni Quaranta tra palestinesi e nazismo. È il momento di riformulare questo dibattito – in modo pacato – partendo da fatti concreti e non da leggende militanti.

La Brigata ebraica – Jewish Brigade Group – fu l’unica unità combattente che vide tra le sue file ebrei di Palestina. Si batté in Italia, e solo in Italia. Perché un libro sulla Brigata ebraica? Prima di tutto perché la vicenda è di estremo interesse. La nascita della Brigata ebraica, il suo impiego operativo, la sua eredità militare e morale si intrecciano con una serie di fatti storici e di questioni storiografiche di grande rilevanza. La storia della Brigata ebraica getta nuova luce su queste vicende e permette di guardare a tali questioni da un punto di vista inconsueto. Tra questi temi si devono annoverare: la storia della Palestina negli anni Trenta e Quaranta; la storia del sionismo; il rapporto tra fascismo e mondo islamico. Inoltre la Brigata ebraica ha fatto notizia negli ultimi anni a causa delle polemiche sorte per la presenza di manifestanti che hanno sfilato con le sue bandiere, bianche e blu con la Stella di Davide, dunque le bandiere di Israele, al corteo del 25 aprile, festa della Liberazione. Questo libro parla quindi della “riscoperta” della Brigata ebraica, e di come la sua storia sia stata pubblicizzata da alcuni gruppi di pressione che sono una componente importante dell’ebraismo italiano. Si discute anche degli attacchi alla Brigata che sono arrivati da altri gruppi, per lo piú appartenenti alla sinistra radicale filopalestinese. Entrambe queste posizioni sono analizzate con attenzione come casi esemplari di un uso pubblico e politico della storia.

“Noi siamo il principale archivio di storia contemporanea di storia ebraica e questa parte della storia è stato un momento di rinascita delle comunità ebraiche, devastate in tutta Europa dall’azione nazifascista. Aver fondato un Centro di Documentazione Ebraica Contemporaneamente ebbe un grande significato per la storia delle comunità ebraiche nella riammissione nella vita civile dopo secoli di discriminazione e anni di deportazione.”

Gadi Luzzato Voghera ha spiegato come mai anche oggi è necessario che durante le Giornate che commemorano il 25 Aprile è doveroso che la Brigata Ebraica sia ammessa a partecipare con il suo vessillo, visto che ha fatto parte della resistenza.

La prima parte del libro ricostruisce in modo chiaro gli eventi semplici, consentendo al lettore di entrare in maniera corretta ed equilibrata dal punto di vista del giudizio storiografico, affrontando anche dei nodi che non sono sempre sciolti, relativamente ai fatti storici. La prima parte di ricostruzione storica si focalizza su alcuni eventi fondamentali: la Palestina e il ruolo altalenante dei ruoli nella resistenza attiva e passiva relativamente all’anno 1942, raccolte attraverso la storia dei fatti degli eserciti, prevalentemente britannico.

“La Brigata Ebraica ha una storia molto complessa che scorre nel tempo e che merita di essere approfondita in taluni aspetti che riguardano i fatti anche dopo la fine della guerra, nelle dinamiche che sono seguite in Belgio, in Germania, in Francia: la presenza della Stella di Davide come un simbolo di una presenza importante.”

La Brigata Ebraica è stata sciolta dal Governo britannico, dell’esercito inglese, che di fatto occupava in quel momento la Palestina, perché stava diventando ingombrante, visto che stavano per presentarsi la Guerra Fredda, la decolonizzazione e la Guerra di indipendenza israeliana, che ha inizio dopo il 14 maggio del 1948, in seguito alla dichiarazione di indipendenza.


 

L’incontro riassume con chiarezza e con semplicità i fatti storici accaduti prima, durante e dopo il periodo bellico, concentrandosi principalmente sul ruolo di un gruppo di 5 mila giovani che si sentivano parte di un percorso di crescita che li chiamava alle armi insieme all’esercito britannico, ma con un vessillo specifico.

“Gli eventi confliggono, a seconda dei momenti e delle situazioni, ma è tipico in questo caso il portare avanti il conflitto, in Italia, valorizzando non queste esperienze di vita in comune, che sono la maggioranza, preferendo invece riportare avanti il conflitto che si ripresenta ogni 25 aprile quando insieme alla manifestazione si presentano i manifestanti con le bandiere della Palestina.” Il parere di Gadi Luzzato Voghera è che questi schieramenti siano parte di una schematizzazione politica arcaica e gestita volutamente al fine di lasciare uno iato tra le due parti, che renda impossibile un dialogo efficace.

 

Redazione

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