I fallimenti di ogni politica proibizionista, Thornton e Taradash in Lodi Liberale

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Nella 165* serata di Lodi Liberale, organizzata in accredito con l’Ordine degli Avvocati della Provincia di Lodi, è stato presentato il libro di Mark ThorntonL’economia della proibizione“, pubblicato da Liberilibri Editrice, insieme a Marco Taradash (Giornalista), Alessandro Penati (Professore di Finanza Aziendale all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano) e Salvatore Del Giudice (Avvocato).

In apertura di serata è stato mandato in onda un video, in cui l’autore dell’opera, Thornton, ha spiegato brevemente il motivo per cui la sfida antiproibizionista è una faccenda che riguarda tutti noi, perché determina l’ambito della scelta e l’autonomia della persona.

L’economia della proibizione rappresenta un’insostituibile analisi sugli effetti socio-economici della legislazione proibizionista. Il testo, che ha colmato una lacuna negli studi dell’economia del diritto negli Stati Uniti, qui tradotto per la prima volta in Italia, offre al lettore una approfondita rassegna dei costi individuali e collettivi conseguenti al divieto del consumo di stupefacenti e di sostanze alcoliche. Dall’indagine di Thornton emergono con chiarezza lampante i fallimenti di ogni politica proibizionista.

Il Presidente dell’Associazione, Lorenzo Maggi, ha presentato con orgoglio i suoi ospiti, si tratta di una serata di particolare importanza sia per la levatura e per il calibro, che per la funzione formativa.

“Il libro è bellissimo ed affronta in maniera sistematica le politiche della proibizione, per di più la serata era stata schedulata in vista del Referendum, che però non è stato approvato, per cui seguiranno altre operazioni per arrivare all’obiettivo!” Infatti nei mesi precedenti si sono raccolte le firme per il Referendum in favore della liberalizzazione delle droghe leggere, ma anche questa volta non è stato possibile renderlo effettivo, infatti il Governo italiano lo ha bocciato di nuovo.

“L’autore – ha detto Maggi – parla di quanto il proibizionismo sia dannoso e controproducente perché riduce la qualità dei prodotti e complessivamente produce un aumento del crimine.”

Tali sostanze sono, in fine, ad uso personale. Per questo in sé si tratta di attività e di commercio tra adulti consenzienti. Secondo il presidente dell’associazione, ad oggi, il consenso sulle abolizioni del proibizionismo è trasversale.

Il video è stato presentato e prodotto grazie alla collaborazione del professor Paolo Luca Bernardini, che ha contattato personalmente l’autore, il quale ne ha riassunto il contenuto. Luca Paolo Bernardini è in seguito intervenuto a mezzo chat.

IL PROIBIZIONISMO NON E’ STATO EFFICACE NELLA LOTTA ALLE DROGHE

“Nel libro – ha detto il professor Alessandro Penati – si parla di come non ci sia un risultato valido in questo stile di lotta alle droghe. Esso riporta 10 motivazioni a carico dei proibizionisti, in cui le prime 8 sono obiettivi concreti condivisibili da tutti, mentre gli ultimi due parlano di performance di tali obiettivi, ma tale approccio si è dimostrato inefficace.”

“Nel libro si parla anche del prezzo di un prodotto, che risponde a determinate caratteristiche – ha detto Penati – per cui, applicando lo stesso approccio alla droga, si nota che, nella misura in cui il Governo interviene sull’offerta, il produttore corregge la linea per renderla più attraente. In fin dei conti se anche si tassassero come beni, le tasse andrebbero a ricadere sui beni che hanno la maggiore potenza. In ultimo la criminalità, che parte dal proibizionismo e fa aumentare anche la corruzione”.

LE GRANDI QUESTIONI LEGATE AL PROIBIZIONISMO

“La riduzione della criminalità violenta che commette rapine e furti, la riduzione dell’affollamento nelle carceri dove il 30% dei detenuti è legato al piccolo spaccio, dove si incontrano piccoli e grandi spacciatori. Infine il grande spaccio di droga, il narcotraffico, che viene conteggiato in Italia come PIL. I calcoli che vengono fatti dai procuratori antimafia, dicono che il giro di affari del narcotraffico nel mondo è di 560 miliardi l’anno, di cui 30 competono l’Italia. Tale enorme mole di danaro viene in qualche modo conferito con le associazioni criminali e mafiose, ma spesso sono utilizzati anche a mezzo di canali di lavaggio del denaro sporco. Una gran parte di denaro che finisce nelle opere, è dovuto al riciclaggio del denaro. I 30 miliardi di euro l’anno non finisce in opere di bene, ma in aziende.” Il giornalista Marco Taradash ha spiegato che, attualmente, i nuovi rampanti della mafia hanno notevoli competenze e una certa cultura per cui la gestione dei denari sporchi viene applicata in modo sistematico e professionale.

UN CONSENSO MOLTO DIFFUSO SULLA LEGALIZZAZIONE DELLE DROGHE

Il discorso sul proibizionismo non viene mai aperto seriamente. Una certa apertura contro il proibizionismo proviene anche dal mondo della magistratura e della procura nazionale antimafia, Roberti e DeRao, insieme ad altri, magistrati e poliziotti.

RAGAZZINI IN CARCERE, PERSONE CHE NON SANNO LEGGERE O SCRIVERE

“Molti dei clienti mi firmano le nomine con la X, hanno il solo disvalore di essere cresciuti in taluni contesti dove esistono solo le droghe, lo spaccio, dove non ci sono le scuole, dove i ragazzini vengono in contatto con micro gruppi e consentono al tredicenne di spacciare.”

L’avvocato Salvatore del Giudice ha spiegato come in carcere ci sono minorenni, ma anche tossicodipendenti. In questi contesti, ad esempio nel Tribunale di Napoli, diventa quasi impossibile fare tutta la trafila per far trasferire il tossicodipendente dal carcere alla comunità.

LA MAGISTRATURA E’ UNA FASE DI APERTURA E CONCERTAZIONE

“Anche nei processi ci sono posizioni opposte, in diverse aule in contemporanea possono esserci delle sentenze che si contraddicono l’una con l’altra. Dunque le norme vanno riscritte in maniera semplice e univoca, in modo che i cittadini possano orientarsi, come anche magistrati ed avvocati. Negli ultimi tempi c’è una notizia positiva, nella magistratura. Specialmente i giovani hanno un approccio completamente differente rispetto a magistrati che hanno qualche anno in più rispetto a loro.”

“Attualmente per quanto concerne la detenzione delle droghe leggere, vi sono spesso richieste di archiviazione, che in passato non c’erano. La battaglia al proibizionismo la sta facendo molto anche il web, i ragazzi con il dark web superano il vincolo della contingenza, come è stato fatto con le escort, e lì vendono le sostanze stupefacenti tanto che vengono recapitate direttamente a casa, senza passare dallo spacciatore fisicamente.”

Un libro, senza dubbio, da leggere di corsa.

MC

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