I nemici di Oriana. La Fallaci, l’islam e il politicamente corretto

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Un libro attuale che tratta di Oriana Fallaci, delle sue idee e del problema post settembre 2001. Il libro spiega il perché si deve parlare di questo periodo: Oriana Fallaci non ha paura di dire che il mondo sta andando pericolosamente verso il politicamente corretto.

Il messaggio del libro è legato ai valori dell’Occidente, primo il diritto di opinione, che la Fallaci analizza, smascherando gli europei. La serata è stata organizzata dall’Associazione Lodi Liberale, il libro è stato presentato con l’autore Alessandro Gnocchi, con Vittorio Feltri, Lorenzo Maggi e Giuliomaria Montini.

Video della serata completo qui.

 

“Polemiche e piccolezze di pseudointellettuali che hanno attaccato Oriana Fallaci, intellettuale del ‘900 italiano. Oriana ha messo passione nel proprio lavoro, come nella sua vita” Lorenzo Maggi legge un pezzo in cui si parla della guerra tra Oriente e Occidente, tra ideologie. “Il politicamente corretto è solo un modo di fingere di fare politica, ma non è la vera politica” scrive la Fallaci.

OCCIDENTE E ORIENTE: UN PERCORSO DA FARE

Lorenzo Maggi sottolinea come i valori dell’Occidente, maturati nel tempo, non consentono di nascondere la disuguaglianza nel percorso delle varie civiltà. Il libro aiuta a rendersi conto delle differenze che ci sono e della mancanza di consapevolezza della cultura. La civiltà Occidentale è superiore a quella Orientale per il percorso che ha fatto, per il modo in cui ha maturato determinati valori.

 

“Oriana Fallaci non era probabilmente liberale, ma era sicuramente una donna libera e amante della libertà.”

VITTORIO FELTRI RACCONTA ORIANA 

“Se in Italia amputassero la mano destra ai ladri in pochissimo tempo diventeremmo un popolo di mancini – ha esordito il Direttore Vittorio Feltri – comunque, in merito a Oriana Fallaci va detto che era di un carattere forte, era bravissima, ha sdoganato per prima le donne nel mondo del giornalismo, che moltissimi anni fa erano quasi assenti.”

“Grazie ad Oriana Fallaci le donne si sono fatte strada nel giornalismo anche in Italia, partendo dagli anni ’50. In un paio d’anni nell’Europeo divenne una stella, aveva la vocazione del giornalismo. Giovanissima ottenne un successo strepitoso che alimentò immediatamente le antipatie nei suoi confronti. I colleghi uomini, che la vedevano andare avanti ed erano surclassati da lei, non potevano avere simpatia per lei” Vittorio Feltri racconta che non appena la Fallaci scriveva tutti correvano a comprare il giornale o il libro.

IL TEMA DELL’ABORTO E LA DONNA

“Una delle opere più lette di Oriana è la Lettera a un bambino mai nato, un’opera che dimostra il talento mostruoso della Fallaci, che ogni anno vende numerose copie. Ogni qual volta che pubblicava un articolo era complessamente attenta alla redazione, non era mai soddisfatta di quello che scriveva”.

“Certamente era complesso lavorare con lei, ma quando scriveva il quotidiano vendeva un terzo in più, per cui il suo impegno era ricompensato. Nonostante il carattere difficile, la sua carriera decolla e sta all’estero per molto tempo, tornando in Italia periodicamente.” Vittorio Feltri e Oriana Fallaci fanno amicizia e hanno un rapporto tutto sommato buono. Vittorio la ricorda come una combattente, fino alla fine.

ORIANA SENTIVA CHE L’ISLAM AVREBBE FATTO QUALCHE AZIONE DI IMPOSIZIONE

“Alla morte di Oriana Fallaci i suoi nemici (argomento del libro) organizzano un convegno su di lei, in cui era invitato anche Monsignor Fisichella. Aveva l’uso di stimare il suo valore anche stimando quanto era pagata per scrivere. Valutava il merito anche attraverso i danari”. Oriana ha fatto recapitare post mortem un bicchiere con un cucchiaio, usato per prendere i medicinali, a Feltri, asportato durante i giorni della malattia, nella casa che Feltri stesso gli aveva messo a disposizione per curare i suoi interessi e per terminare la sua vita in serenità.

 

“Alla caduta delle Torri gemelle Oriana Fallaci stava scrivendo Un cappello pieno di ciliege. Un libro noto a tutti. Vuole recarsi presso il luogo dell’attentato, ma non può andare lì. Chiama i giornali italiani per dire quali sono le impressioni sul fatto; racconta sul Corriere della Sera grazie a Ferruccio de Bortoli una intervista, ma Oriana inizia a scrivere e diventerà famosa per le sue parole sul terrorismo e sulla guerra in Medioriente. Il motivo per cui ho scritto il libro è per spiegare il suo pensiero, che è tra i più citati degli autori italiani, anche liberali”.

IL RAPPORTO TRA ORIANA E LA POLITICA

“In gioventù era stata all’interno del movimento radicale, ma non ha mai preso parte alla politica attivamente, tranne che emerge il suo interesse per la Destra storica.” Tra i libri di Oriana Fallaci più importanti per capirne il pensiero vi è La forza della ragione. Ad ogni modo secondo la Fallaci l’epilogo della guerra in Iraq sarebbe stato la guerra che poi in effetti abbiamo combattuto.

L’OCCIDENTE SOTTOVALUTA L’ISLAM

Secondo Vittorio Feltri il torto dell’occidente è stato di non aver abbastanza preso sul serio l’islam, nel senso che non prendiamo le migrazioni incontrollate come un fenomeno di occupazione stabile, per cui non siamo pronti neppure a concepirla come una invasione, ma la vediamo come una semplice migrazione. Questo rende idiota, secondo Feltri, il nostro modo di fare, dove una categoria massiccia di intellettuali e politici è certa di poter organizzare una società di integrazione e di multiculturalismo, che sono però due fenomeni opposti. Feltri lo dice anche tenendo conto del parere della Fallaci, in merito.

ISLAM E OCCIDENTE NON POSSONO INTEGRARSI

Integrarsi significa adottare i costumi dell’Occidente, mentre il multiculturalismo è il contrario. Il Corano, nella fattispecie, è un libro che comporta una legge, che per un islamico è superiore a quella della Costituzione. Feltri mette in evidenza che la religione islamica consente libertà, come ad esempio quella di non mandare a scuola le bambine o di ammazzarle, che non si adattano alla nostra legge vigente. In realtà però anche se la vediamo con il sistema del multiculturalismo, non possiamo avere le carte in regola per organizzare le leggi e la convivenza nello stato, che presuppongono una regola unica di partenza, condivisa, a cui tutti sottostanno, ovvero la legge.

 

MC

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