Internet gratis e libero, Diritto aggiornato, Agenda Digitale da realizzare, in Lodi Liberale

0
526

Tommaso Edoardo Frosini professore di diritto Pubblico Comparato presso l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli ha organizzato un evento presso la SALA Granata in Lodi via Solferino, n. 72 dal titolo LIBERTE’ LEGALITE’ INTERNET in Lodi Liberale. Con la partecipazione di Claudio Martinelli, introdotti da Lorenzo Maggi e Giacomo Montini.

La serata, facente parte dei corsi di assegnazione crediti formativi per gli avvocati, è stata organizzata dall’associazione che ha presentato un volume di grande attualità: la sala gremita ha seguito l’evento con notevole interesse.

“Internet è una realtà che tutti noi frequentiamo e che spesso diamo per scontato, come se esistesse da sempre e non avesse risvolti giuridici importanti. Specialmente per via di un dato di fatto è una infrastruttura che ha potenziato la libertà di pensiero e ha velocizzato i rapporti, in modo molto liberale. Tutte queste libertà sono state potenziate in maniera esplosiva. Di contro si moltiplicano anche i rischi legati ai social network e alla rete in generale – ha detto Lorenzo Maggi di Lodi Liberale – per questo la situazione giuridica sta assumendo il suo peso.”

“L’esplosione della rete comporta l’acquisizione di conoscenze e – ha detto Maggi – di competenze anche giuridiche da non lasciare cadere nel vuoto. La giurisprudenza ha spesso anticipato il legislatore nello stabilire il confine tra legittimità, diritto e illegittimità.”

Nel Ventunesimo secolo l’antiliberalismo si misura su Internet. Infatti, è diventato questo il luogo dove si mani-festano le intolleranze, si esercitano le censure e si imbavaglia il dissenso online. Quanto di recente successo in Turchia, dove è stato vietato dal primo ministro l’accesso ai social network (twitter e youtube), è emblematico del-le forme di allergia che alcuni Stati mostrano di avere nei confronti del web. Muri virtuali vengono eretti al posto di quelli di pietra: ci sono Paesi che hanno costruito barriere elettroniche per evitare l’accesso a parte della rete globale, e lo hanno fatto cancellando parole, nomi e frasi chiave dei motori di ricerca, oppure violando la privacy dei cittadini. Una nuova cortina d’informazione sta scendendo su una parte del mondo, dove i video e i blog sono ormai i samizdat dei giorni nostri.

Questo però conferma la vocazione liberale di Internet, e la paura che di questa libertà globale mostrano di avere Paesi intolleranti alla tecnologia, perché la vivono come una minaccia al loro potere assoluto. […] Ecco perché si deve ingaggiare una lotta per il diritto di libertà a Internet . Ecco perché oggi il motto e la missione è: Liberté, Egalité, Internet.

IL PERCHE’ DI QUESTO ACCATTIVANTE TITOLO

“Il titolo del libro evoca la triade rivoluzionaria del 1789 perché da una parte attrae ed è suadente, dall’altra perché ha voluto riprendere il tema della triade della rivoluzione in quanto internet è la rivoluzione in atto adesso. Non si possono fare dei paragoni con la Rivoluzione francese, che portò alla modernità, con la dichiarazione dei Diritti dell’uomo e del cittadino, dove l’individuo acquisisce il diritto di voto, perdendo lo status di suddito; per di più con la Rivoluzione americana e il Bill of Rights che diede luogo al costituzionalismo liberale, anche se attualmente non esiste più l’idea originaria del liberalismo. In quest’ottica internet assume il peso di un fenomeno sociale, di un avvenimento antropologico che scardina le abitudini della nostra vita e, ancora di più, lo sarà per le generazioni successive alle nostre.” Secondo Frosini infatti per chi nasce adesso vi sono una serie di servizi che ancora non ci sono oggi. Chi nasce oggi già a cinque o sei anni utilizza internet e i tablet. L’impatto di internet nella società futura sarà completamente diversa, tanto da non poterla nemmeno immaginare.

“Le fonti di informazione, i contatti, le amicizie, le crescite professionali dalla medicina all’arte, accrescono grazie al crescere di internet. Questo è il punto di partenza dal quale si parte, relativamente a cosa diventerà il fenomeno di internet. Questo punto di partenza è un fatto rivoluzionario in quanto attiene a un sistema che accresce le libertà umane e individuali che si sono potute manifestare in modo più espansivo grazie a internet.”

FREEDOM OF SPEECH

“Come possiamo pensare che il nostro pensiero arrivi a una pluralità di persone se le persone non arrivano in radio o in televisione? Non possiamo sapere nulla del pensiero delle persone senza un mezzo: oggi, nella società dominata dalla comunicazione di massa solo l’élite arriva a emergere. In Royal Park c’era uno Speaker Corner dove la domenica taluni si recavano per esprimersi e per parlare. Questo era il modo per manifestare la propria libertà di pensiero.”

Attualmente ognuno di noi è potenzialmente un giornalista: se scriviamo nella lingua inglese, ad esempio, possiamo essere letti e compresi in tutto il mondo. L’autore spiega che di fronte a un motore di ricerca i nostri contenuti possono essere fruiti da ovunque. Grazie a internet posso parlare con tutti e pubblicare libri, stamparli, produrli e divulgarli.

“Quello che potrebbe essere il fondamento del liberalismo, del primo emendamento, Freedom of Speech, cancella quanti sono i contenuti un tempo vietati e oggetto di censura. Vi sono sentenze che giudicano incostituzionali anche le leggi federali, se limitano l’espressione personale. Al più servono correttivi, ma non divieti.” Frosini spiega che la libertà di espressione viene prima di tutto e di tutti, principalmente attraverso internet questo si concretizza notevolmente.

“La mattina aprendo internet e leggendo le notizie, anche sui social network, troviamo le notizie che sono di maggiore interesse e che attengono a vicende pubbliche o private, che rendono straordinario questo mezzo.” Spiega Frosini che internet valorizza una delle maggiori libertà, cioè quella di parola, di manifestazione del pensiero.

IL GIOVANE SI ELEVA NELLA SCELTA DELLA NOTIZIA

“Questa concezione non vede tutto roseo, esistono limiti, enormi, tra cui la diffusione di idee violente, il reclutamento di proseliti intolleranti, etc.. ma questo non è un problema che attiene strettamente a internet, esso dipende infatti dal comportamento umano. Se i giovani usano internet in modo non corretto, vanno educati ad usarlo in modo corretto.” Rispetto al mondo di ieri quindi non è un cambiamento ingestibile, ma un cambiamento che presuppone un adeguamento anche del sistema educativo.

SIAMO SOGGETTI ATTIVI, SCEGLIAMO TRA IL BENE E IL MALE NELL’INFORMAZIONE

“Dietro l’informazione c’è sempre un padrone, qualcuno che paga per pubblicare le informazioni e per veicolarle, si presume a seconda della propria convenienza. In questa chiave va vista la nascita delle televisioni commerciali, che hanno ampliato il plafond delle informazioni delle 3 reti. La televisione commerciale forniva uno strumento, il telecomando, che consentiva di scegliere come informarsi. Attualmente internet consente anche di scegliere informazione internazionale di prima mano, di fiore in fiore, scegliendo con maturità quello che si segue. Cogliendo quello che è giusto e che vale la pena di considerare.”

La pluralità d’informazione mette chi usa la rete nella condizione di dover imparare a scegliere che cosa è bene e che cosa è male, cosa seguire e cosa non seguire. Sulla base di questo poi si elabora anche lo sviluppo del Diritto nella Società, società e diritto vanno di pari passo. Le regole giuridiche vengono ora modificate, tanto che in tutti i settori della giurisprudenza rientrano situazioni e leggi che hanno a che fare con la rete: dalle tutele giuridiche a quelle commerciali, a quelle di lavoro, etc..

“Il progresso tecnologico è talmente veloce che i fatti arrivano prima del colosso giuridico: l’innovazione tecnologica è talmente rapida che, oggi, si crea un problema di adeguatezza della legge, che deve velocizzarsi per rimanere al passo”.

“Nel diritto penale per esempio rientrano coloro che sono in grado di fare reati on line, come gli hackers, sono al centro della giurisprudenza; nel diritto amministrativo la pubblica amministrazione è ormai prevalentemente informatizzata; bisogna produrre documentazione digitale; nonostante il ritardo, in Italia, ogni richiesta di tipo amministrativo passa da internet.” Frosini ha fatto notare che ormai il sistema elettronico fa parte di ogni ambito, anche quello processuale.

L’autore del libro ha spiegato che questo fluire ha uno sviluppo che non può fermarsi, che segue una sua logica, che non si può fermare.

Ad ogni modo in questo ambito si colloca il diritto all’oblio; si tratta del diritti di scomparire dalla rete relativamente a dati e fatti che ci possono riguardare e che si trovassero on line senza la nostra volontà, secondo precisi parametri. E’ il caso di Google, del motore di ricerca che – in talune circostanze – è tenuto a rimuovere i contenuti che non siano adeguati alla personalità dell’interessato e ledano i diritti umani di qualcuno.

“Uno dei casi importati è nel caso di assoluzione per reati di un certo peso, che non siano riportati chiaramente vicino alle notizie di incriminazione: ecco che, in questo caso, chi trovasse la notizia relativa a un arresto, deve trovare anche l’epilogo dell’assoluzione, ovvero la rimozione della notizia originaria per diritto all’oblio.” Oggi chiunque visiti internet trova qualsiasi notizia legata alle persone che interessano.

Internet consente di cancellare completamente ogni parte relativa alle persone che non sia aggiornata in modo corretto.

Un secondo diritto importante è quello che incita a superare il Digital Divide, ovvero il Diritto di accesso a internet.

Oggi come oggi non si può vivere senza la rete e l’accesso deve essere libero e presumibilmente gratuito, per tutti. Anche se al momento esistono solo o prevalentemente abbonamenti a provider privati a pagamento.

(MC)

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento!
Inserisci il tuo nome