LIBERTÀ E CORONAVIRUS. Riflessioni a caldo su temi sociali, economici, politici e teologici in Lodi Liberale

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LIBERTÀ E CORONAVIRUS. Riflessioni a caldo su temi sociali, economici, politici e teologici

Lunedì 8 febbraio si è tenuto il 116esimo evento di Lodi Liberale in cui è stato presentato il libro di Don Beniamino di MartinoLIBERTÀ E CORONAVIRUS. Riflessioni a caldo su temi sociali, economici, politici e teologici“, pubblicato da Monolateral insieme all’autore (Direttore di Storia Libera), Roberto Santo Festa (Professore di Logica e Filosofia della Scienza all’Università di Trieste) e Aldo Maria Valli (Giornalista).

“C’è un disperato bisogno – in questo paese – di liberali che scrivono libri, fanno politica, che scrivono sui giornali, di liberali in generale – ha detto Lorenzo Maggi presidente di Lodi Liberale – per questo è il caso di consigliare la lettura di questo libro straordinario che tocca il rapporto libertà e coronavirus. E’ un libro straordinario. Applica sulla base delle competenze da studioso, nel solco della Scuola Austriaca, un metodo sistematico per analizzare la fase difficile che stiamo vivendo; esegue un’analisi completa trattando con numerosissimi e puntuali punti fermi una fattuale critica della gestione sanitaria”.

Il libro è un testo che introduce concetti filosofici cercando di affrontare la questione da diversi punti di vista. Sono circa 400 pagine di analisi e di riflessioni.

Beniamino di Martino, Libertà e coronavirus. Riflessioni a caldo su temi sociali, economici, politici e teologici, è edito da Monolateral, Dallas (Texas, USA) 2020.

La libertà individuale appare il malato più grave di questa pandemia. Le considerazioni contenute nel testo non negano la reale emergenza sanitaria, ma suggeriscono di rivolgere l’attenzione verso un’altra emergenza, occulta ma ancor più pressante, qual è quella determinata dall’ulteriore accrescimento dell’invadenza dello Stato in ogni aspetto della vita personale. Le riflessioni proposte in chiave sociale, economica, anti-ideologica e teologale (“teologale”, più che teologica) non vorrebbero rappresentare solo il frutto, occasionalmente determinato dalla cronaca, delle analisi e delle valutazioni dell’autore, bensì una complessiva visione attraverso cui guardare ed interpretare la situazione politica contemporanea nella quale si trova ciascuno di noi.” Don Beniamino di Martino ha fondato e dirige anche la Rivista di scienze storiche e sociali STORIA LIBERA.

In questo libro si spiega come mai il centralismo, lo statalismo e l’assistenzialismo sono negativi, dai principi agli effetti, quando lo Stato divenisse coercitivo, non portandosi necessariamente però a contestare invece l’esistenza di un Governo in sé.

In questa pandemia, si dice nel libro, si poteva avere un approccio di realismo e di buonsenso libertario; il libro segna il passo dopo il libro precedentemente presentato in Lodi Liberale, della tradizione dell’autore.

“Questo libro è diviso in 4 parti, è un’introduzione al libertarismo e alla tradizione libertaria. Le diverse parti sono queste: Il virus del politicamente corretto, considerazioni sociali, un’analisi sui miti statalisti che preesistevano al virus e sono stati riattivati dal virus, Si suicidarono per paura di morire, Sulla Cina considerazioni sul suo virus economico con una visione profetica dell’autore, infine il breve capitolo finale Chiudete le porte a Cristo”.

“Davanti alla realtà dell’epidemia la chiesa è muta, dalla figura di papa Bergoglio fino all’ultimo prete di periferia, ha passato tutto questo periodo evitando il tema della morte, che invece sarebbe dovuto essere reinterpretato alla luce della reincarnazione, cogliendo occasione per un momento della predicazione imprescindibile per lo spirito.” Ha detto il prof. Roberto Festa.

Quanto è disastroso per noi il continuo richiamo alla morte che la guerra offre! Una delle nostre armi migliori, la mondanità soddisfatta, è resa inservibile. In tempo di guerra neppure uno degli umani può pensare di vivere per sempre. So che Draghignazzo ed altri hanno veduto nelle guerre una grande occasione per sferrare attacchi contro la fede, ma io ritengo esagerato codesto punto di vista. Agli esseri umani partigiani del Nemico, è stato detto chiaramente da Lui che la sofferenza è una parte essenziale di ciò che Egli chiama Redenzione; e perciò una fede che vien distrutta da una guerra o da una pestilenza non valeva proprio la pena di distruggerla. C. S. Lewis. LE LETTERE DI BERLICCHE

Il virus del livore sociale

“La pandemia ha suscitato una nuova lotta di classe tra dipendenti statali e privati di ogni tipo, dipendenti ed imprenditori. Questo non è mito statalista ma basso sentimento morale. Laddove i dipendenti statali possono non essere mai stati in cassa integrazione, non sono in ufficio, lavorano da casa, ma il loro impegno dipende solo dalla loro buona volontà, gli altri sono cassintegrati. Tutte queste persone hanno in comune solo una cosa: sono Dipendenti Statali, che sono retribuiti regolarmente da mesi. C’è un baratro tra il garantismo totale agli Statali e i privati. Su facebook si legge spesso poi che i dipendenti pubblici accusano i dipendenti privati di evadere le tasse. Noi paghiamo sempre le tasse, dicono … Eh no cari, voi non pagate le tasse, voi siete le tasse!” Ha detto Festa. “ Si tratta di un grumo di emozioni distruttive che non terminerà a fine pandemia!”

Le scuole vanno aperte per prime?

“E’ una buccia di banana che pone molti libertari sul piano della Ministra Azzolina: a scuola oggi non si impara molto attraverso le interazioni faccia a faccia, ci sono gite, ci sono occupazioni e specialmente ci sono i telefonini sotto i banchi, che sono sempre lì in agguato, e la quantità di insegnamento che si acquisisce in questi diplomifici, senza esami di riparazione, decaduta, non è così tanta. La scuola non è quindi più importante della produzione.” Ha detto Festa.

Limitazioni e DPCM e il modo ancor m’offende

Dobbiamo vivere sempre, bene, tutti, anche se a casa, cercandoci un esperto di fiducia che dica quello che vogliamo sentirci dire. Ma senza le restrizioni è ovvio che i contagi aumentino, ciò non toglie che ci siano problemi di legittimità. La ricerca dell’esperto di fiducia è la passione del moderno libertario.

Il virus e il crollo della Cina

“Quando cadde l’Unione sovietica non era stato previsto da nessuno, la sovietologia non lo aveva intravisto, ne fu stressata, anche se taluni elementi erano nell’aria; se si tocca un sistema comunista cercando di riformarlo esso crolla. Ad aiutarlo fu il combinato disposto di Papa Wojtyla e Reagan. Ma oggi chi potrebbe essere interessato a far cadere la Cina? Come si scrive nel libro “Come la Cina è diventata un paese capitalista” di Ronald Coase, Ning Wang, la Cina non è più un regime comunista in sé, ma un moderno insieme capitalista di satrapi confuciani.” Ha concluso. “La profezia dell’autore sulla Cina è bella ed entusiasmante, spero che abbia ragione, ma temo che non l’abbia. Difficilmente sarà messo in discussione il modello comunista: le ampie zone di prosperità cinesi dal centro dello stato controllano lasciando libera l’economia fintanto che non sia invasiva. Sarebbe bello che crollasse la Cina senza fare troppa polvere intorno.”

“Il virus scientista non deve essere trascurato. Lo scientismo non è conseguenza né parte della scienza, ne è piuttosto il suo tradimento. Se la scienza è tale per i metodi di investigazione della realtà attraverso il suo rapporto con essa, lo scientismo è l’uso improprio del paradigma scientifico per giustificare il pregiudizio. Tra scienza e scientismo c’è la stessa differenza che intercorre tra ragione e razionalismo. (…) Lo scientismo è la fine della scienza, la scienza è un mezzo per capire la realtà, lo scientismo si riconduce al potere e all’ideologia e produce il mito e vuole avere ragione.” Don Beniamino di Martino.

“La passione per la libertà è alla radice di queste ricerche, il cattolicesimo e il pensiero liberale in Italia hanno convissuto intensamente, anche attraverso il lavoro della stampa che ha cercato di diffondere i valori della libertà. Sono idee e riflessioni che ritroviamo nelle opere che sono presentate.” Ha detto Aldo Maria Valli.

Le mascherine gettate per terra certificano che esse sono ormai vita quotidiana

A Roma per terra impazza la mascherina gettata via insieme a cartacce e mozziconi, gomme e pacchetti di sigarette, ormai avere una mascherina è stato normalizzato, come liberarsene per strada.

“E’ normale ormai tutto quello che riguarda l’epidemia, come è stato normale aver rinunciato a una serie di libertà costituzionali, in nome di una pandemia. Tale metodo sperimentato ha raggiunto il suo scopo: abbiamo ceduto quantità di libertà personali in cambio della cosiddetta salute. Meglio sudditi che morti è il titolo del rapporto del Censis durante il Covid, ed è proprio quanto vediamo intorno a noi. La paura su tutto ed il terrore della morte hanno immediatamente fatto eseguire questi comportamenti, in una realtà percepita come di pericolo, in cui la narrativa dominante è stata uno stillicidio fondato sul terrore.”

“Con naturalezza abbiamo rinunciato ad essere una democrazia liberale e una repubblica parlamentare, nel giro di pochi giorni abbiamo rinunciato al lusso della democrazia che diviene inutile e superfluo quando la situazione diviene più complicata. I nemici della libertà hanno tratto un insegnamento prezioso da tutto questo. Si è dato vita ad una forma di dispotismo tutto sommato semplice ed agevole. La risposta all’emergenza è stata totalmente demandata all’iniziativa statale, senza chiamare in causa i corpi intermedi e nel momento della difficoltà è stato naturale guardare allo Stato come un’istituzione salvifica. Il politico è diventato medico, il cittadino paziente e lo Stato un ospedale.” Ha detto Valli.

Questo dispotismo si è avvalso del dogmatismo scientista

La scienza che si trasforma in dogma ed in ideologia è una conferma della servitù volontaria che don Beniamino ben fa capire con il suo volume. Da leggere. Per non far passare questo periodo in modo passivo. Al centro del suo libro c’è la riflessione sulla libertà.

La perenne condizione infantile dei cittadini, dove lo Stato toglie a loro la fatica di dover pensare, ed ostacola, comprime, snerva, estingue come scriveva Alexis de Tocqueville, una mandria di animali timidi. In La Democrazia in America.

“Il dispotismo statalista, condiviso e terapeutico in tempo di pandemia che minaccia la democrazia liberale.”  Virus e Leviatano Di Aldo Maria Valli edito da LiberiLibri collana Oche del Campidoglio.

In questo percorso la prospettiva si è ribaltata poiché le persone nell’incertezza non hanno più la percezione che libertà significhi fare tutto tranne quanto vietato, al contrario ora si è ridotti a non fare nulla tranne quanto esplicitamente permesso e questo non ha niente a che fare con la libertà.

Le parole sono importanti

Noi oggi usiamo termini come assembramento, come distanziamento sociale, termini militari o fascisti, ma da quanto tempo non stiamo vivendo l’altro come una persona, se tendiamo a vederla come un pericolo? Secondo Lorenzo Maggi passerà molto tempo prima di tornare a uno stato di normalità.

“Francamente non capisco cosa possa esservi di razzistico nel riconoscere il degrado culturale e una deriva sociale nelle popolazioni meridionali. (…) Un popolo famoso per la sua storia trasformato da un processo politico in un esempio di pressapochismo e di parassitismo. (…) Non capisco cosa possa esserci di offensivo verso i meridionali, nel riconoscere la superiorità civile delle popolazioni settentrionali. (…) anzi, rappresenterebbe il segnale di una svolta alla subcultura della lamentela. (…) nell’auspicato avvio di un percorso di risalita.” Citazione dal libro.

“Il libro nelle sue premesse non aveva certamente queste attese e queste aspettative. Il libro nasce fondamentalmente considerando alcune questioni che erano sorte intorno alla pandemia e che suscitavano il bisogno e la necessità di intervenire per reagire a ciò che nel testo io ho bollato come mentalità comune, massificazione dell’ovvio e dello scontato, il pensiero unico, ciò che ora viene definito come politicamente corretto. Si tratta di una goccia contro una marea, senz’altro, e la pandemia rischia di essere uno tsunami, ma se lo sarà non lo sarà per se stessa.” Spiega don Beniamino de Martino.

Come usare questo libro

“Iniziato con dei post sui social, ricuciti insieme, poi accompagnato con delle riflessioni consegnate in fretta all’editore, per infine doverne togliere una parte per quanto concerne il numero delle pagine, che sono quasi 400, nonostante questo il prezzo mantenuto basso in copertina, il libro non è un testo sanitario, non è nulla che abbia a che fare con le questioni del modo con cui affrontare la pandemia; il libro dunque è un insieme di riflessioni comunicanti.” Ha detto l’autore.

“C’è una chiave per presentare questo lavoro: è presto detto, il tentativo non so quanto riuscito ma certamente precisato in introduzione, di fondere l’attualità e le prospettive: da una parte la cronaca, dall’altra la storia. Forse il progetto è ardito ma consente di ragionare sul passaggio tra le situazioni contingenti di attualità ai principi, ai criteri che varrebbero in ogni situazione, sempre e comunque, in qualsiasi logica politica e sociale. In questo continuo intreccio con i richiami all’attualità, insieme alle indicazioni di principio che ci separano dalla fugace cronaca quotidiana, si articola in queste pagine il lavoro.” Ha spiegato don Beniamino.

Guerra e paura, paura ed emergenza fanno la fortuna dello Stato. Ogni emergenza è un’occasione per fare la fortuna dei governi. Ogni emergenza ha la potenza pari a una guerra.”

Il sedicente diritto alla salute

“Il grande veicolo per far dipendere tutti dallo Stato balia che, nel momento in cui si assume il diritto di essere curati, si assume anche il diritto di decidere che cosa dobbiamo fare: il virus dello scientismo dunque è stato il primo delle conseguenze, insieme al reiterato proporsi della intangibilità della scuola.”

Infine le questioni di ordine economico, il suicidio coincide con il declino della stessa civiltà.

“Il blocco politico degli scambi crea più danni economici dello stesso virus e nelle riflessioni ad intonazione economica mi sono lanciato a mettere in discussione praticamente ogni intervento economico prodotto dalle autorità governative, non uno non doveva essere duramente criticato. Anche i cosiddetti ristori sono causa di decrescita economica. Fino al tracollo. Per sintetizzare in uno slogan irriverente, preciso e realista: è l’economia, stupido.” Ha detto l’autore.

INTERO VIDEO QUI https://www.facebook.com/lodiliberale/videos/477649753640817

Nel momento in cui si forzano leggi di natura anche di ordine economico il risultato è sempre la miseria.

Nel libro sono analizzate le dinamiche di Stati Uniti, Cina ed Europa in riferimento ai reciproci rapporti geopolitici e politici prevalentemente riguardo ai cambiamenti della cultura politica in sé. Dal declino del valore della politica in USA, al colpo di coda del dragone comunista, passando per il muro di Berlino per arrivare appunto al Covid. Il comunismo è di fronte al tribunale morale della storia?

 

A cura di Martina Cecco

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