Erdogan contro Charlie Hebdo

La copertina di Charlie Hebdo è solo l’ultimo terreno di scontro in ordine di tempo.

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Recep Tayyip Erdogan si scaglia contro la rivista satirica francese Charlie Hebdo che un paio di giorni fa ha pubblicato una nuova copertina che ritrae proprio il presidente turco mentre solleva la veste islamica di una donna.
Erdogan in un primo momento ha dichiarato di non aver visionato la copertina incriminata, per non dare troppo peso alla questione, ma successivamente ha attaccato pesantemente il giornale. La questione non è terminata infatti il presidente ha strumentalizzato il fatto, come era prevedibile per attaccare direttamente il governo francese. I rapporti tra Francia e Turchia sono da tempo instabili e improntati all’aperta opposizione. negli ultimi mesi i due paesi si sono spesso confrontati e scontrati in importanti questioni di geo politica internazionale, dalla Libia fino allo sfruttamento dei giacimenti di idrocarburi del Mediterraneo orientale.

La copertina di Charlie Hebdo è solo l’ultimo terreno di scontro in ordine di tempo. Il presidente turco ha dichiarato senza mezzi termini che il governo francese che ha accusato di lavorare per “un ritorno alla barbarie”. in particolare si riferisce al clima di odio verso l’Islam che secondo la sua visione starebbe infiammando la Francia e l’Europa intera. Sotto il mirino turco anche la Germania, accusata di fomentare l’odio raziale e religioso. Erdogan in questo caso sembra dimenticare che proprio in Germania vive la comunità più numerosa d’Europa, che è ben integrata e che spesso si è dichiarata contraria alle politiche turche.
Tornando al caso della copertina, la procura generale di Ankara ha aperto un procedimento giudiziario nei confronti della rivista satirica. Ieri l’avvocato di Erdogan aveva presentato invece una denuncia contro il leader dell’estrema destra olandese Geert Wilders per un’altra sua caricatura, diffusa sulla piattaforma Twitter.

La Francia risponde indirettamente a queste accuse facendo sapere di essere favorevole all’imposizione di sanzioni Ue nei confronti della Turchia. Del resto era già nota questa sua posizione ben prima della copertina satirica, ma la vicenda non ha certo favorito un ridimensionamento della questione e un ammorbidimento degli atteggiamenti francesi.

Emanuela Locci

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