Elezioni in Bielorussia, le proteste di piazza

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Lo storico Presidente Aleksandr Lukashenko viene nuovamente incoronato Re di Bielorussia, con il 79,23% dei consensi. A seguire la sua avverasria più agguerrita – Svjatlana Cichanoŭskaja – con il 10,9%; al terzo posto il socialdemocratico Siarhei Cherachen, con il 3,98%; seguono le candidature indipendenti di Hanna Kanapatskaya con il 2,22% e di Andrej Dzmitryjeu con l’1,08%. Con una affluenza del 65,19%.

Lukashenko, dopo 26 anni al governo, vince per il suo sesto mandato consecutivo, ma non senza proteste di piazza e quelle degli oppositori, con Svjatlana Cichanoŭskaja che denuncia la presenza di brogli elettorali e chiede il riconteggio delle schede.

Le proteste contro i presunti brogli – scoppiate già con l’annuncio dei primi exit poll che davano a Lukashenko una vittoria schiacciante – sono risultate spontanee e non guidate da alcun leader politico. Tali proteste sono sfociate in scontri con la polizia, che ha utilizzato lacrimogeni e proiettili di gomma per sedarle. Secondo il Viasna Human Rights Centre i manifestanti arrestati sarebbero circa 200, mentre il Ministero dell’Interno parla di almeno 3.000 arresti. Numerosi i feriti e, pare, un morto.

Le manifestazioni di piazza hanno ricevuto il plauso dei nazionalbolscevichi russi di “Altra Russia”, il partito di Eduard Limonov che, nei loro canali social, hanno promosso una campagna per uno “Stato unitario senza Putin né Lukashenko”. Uno Stato di ispirazione socialista e sovietica, aperto a tutte le repubbliche dell’ex URSS. I nazionalbolscevichi, in particolare, non sostenendo nessuno dei candidati in lizza alle presidenziali bielorusse, auspicano l’avvento di un nuovo leader in Bielorussia, che ascolti tutto il popolo. I nazionalbolscevichi di “Altra Russia” hanno anche manifestato, davanti all’Ambasciata bielorussa di Mosca, per il rilascio dei giornalisti russi detenuti a Minsk.

Di opinione diversa, invece, il Segretario del Partito Comunista della Federazione Russa, Gennady Zjunganov, il quale si è invece complimentato per la vittoria di Lukashenko, scrivendo, fra l’altro, sulla sua pagina Facebook: “Sottolineo che la Bielorussia è quasi l’unico Paese nello spazio post-sovietico che non solo ha conservato e moltiplicato, ma ha anche sviluppanto con successo un’agricoltura moderna, efficace. Al Paese non è stato permesso di essere preda di criminali, banditi e oligarchi. I bielorussi lo vedono e lo capiscono, quindi, la maggioranza assoluta ha votato per A.G. Lukashenko. Sono convinto che, senza stretta amicizia di Russia, Bielorussia e Ucraina non abbiamo futuro. Dobbiamo fare del nostro meglio per rafforzare le nostre relazioni e allearci!”

A complimentarsi con Lukashenko, oltre che il Presidente cinese Xi Jinping, anche il Presidente russo Vladimir Putin, per quanto, nei giorni scorsi, vi fossero state tensioni fra la Russia e la Bielorussia, allorquando furono arrestati 33 paramilitari russi, i quali avrebbero fomentato rivolte antigovernative nella capitale, Minsk.

Luca Bagatin

www.amoreelibert.blogspot.it

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Nato a Roma nel 1979, è blogger dal 2004 (www.amoreeliberta.blogspot.it). Dal 2000 collabora e ha collaborato con diverse riviste di cultura risorgimentale, esoterica e socialista, oltre che con numerose testate giornalistiche nazionali, fra le quali L'Opinione delle Libertà, La Voce Repubblicana, L'Ideologia Socialista, La Giustizia, Critica Sociale, Olnews, Electomagazine, Nuovo Giornale Nazionale, Liberalcafé. Suoi articoli sono e sono stati tradotti e apprezzati in Francia, Belgio, Serbia e Brasile. Ha pubblicato i saggi "Universo Massonico" (2012); "Ritratti di Donna (2014); "Amore e Libertà - Manifesto per la Civiltà dell'Amore" (2019); "L'Altra Russia di Eduard Limonov - I giovani proletari del nazionalbolscevismo" (2022) e "Ritratti del Socialismo" (2023)

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