Covid-19: il ruolo degli A.N.A.

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Da più di un mese i nostri volontari dell’ANA sono impegnati a prestare la loro opera nell’emergenza del COVID-19 che ci ha colpito. E lo siamo con i nostri volontari della Protezione Civile, della Sanità Alpina e dei singoli gruppi alpini, sia in accordo con le Regioni e i Comuni dove abbiamo una specifica convenzione, sia su richiesta dei sindaci.

Dona per l’Ospedale da campo
con Intesa San Paolo

L’Associazione Nazionale Alpini e Intesa San Paolo collaborano per raccogliere i fondi da destinare all’Ospedale da campo in allestimento a Bergamo, città colpita dalla grave emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus.

E’ possibile effettuare le donazioni utilizzando la piattaforma Forfunding di Intesa San Paolo, oppure attraverso un bonifico bancario sul conto corrente intestato a

Beneficiario: For Funding Intesa Sanpaolo
IBAN: IT32T0306909606100000047402
Inserisci nella descrizione la causale: OSPALPINIBG

Info e donazioni sul sito: www.forfunding.intesasanpaolo.com    

L’Ana schiera l’Ospedale da campo

L’Associazione Nazionale Alpini schiererà il suo Ospedale da campo all’interno dell’area dell’Ente Fiera di Bergamo, per contribuire a fronteggiare l’epidemia di Covid-19, che sta funestando in particolare l’area della Lombardia Orientale.
L’intervento, d’intesa con la Protezione Civile Nazionale, la Regione Lombardia e l’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo, prevede il dispiegamento di gran parte delle strutture dell’Ospedale Maggiore e dell’Ospedale Leggero, con il relativo supporto logistico.
“Se non ci saranno particolari difficoltà – sottolinea Sergio Rizzini, direttore generale della Sanità Ana – l’operatività dei primi posti letto dovrebbe concretizzarsi entro una settimana”.
Saranno utilizzate tensostrutture e tende di diverse dimensioni, per arrivare a disporre di oltre trecento posti, tutti serviti da impianto ad ossigeno, di terapia sub intensiva per pazienti già usciti dalla fase critica, con alcune ampie zone comuni e 24 camerette a 4 letti. Già nella fase iniziale potranno essere un centinaio i pazienti trattati con “casco” respiratorio. Opereranno nell’Ospedale da campo circa cento persone al giorno, tra personale sanitario dell’Ana, degli ospedali bergamaschi, alcuni medici cinesi e personale tecnico.
I padiglioni della Fiera di Bergamo offrono ampi spazi, che però devono essere rapidamente adattati alle esigenze. “Le nostre dotazioni – stima Rizzini – saranno pronte entro tre giorni, però bisognerà provvedere anche a strutturare l’impianto per l’erogazione dell’ossigeno e ad installare gli shelter per i bagni e le docce, interventi che richiederanno qualche giorno in più”.
“L’Associazione Nazionale Alpini – ha dichiarato il presidente nazionale Sebastiano Favero – conferma così la sua storica e collaudata volontà di agire a favore del Paese. L’Ospedale da campo è una risorsa che le penne nere hanno voluto, con lungimiranza e notevole impegno, proprio per affrontare le situazioni di emergenza. Al tempo stesso non possiamo non sottolineare come capacità come questa siano espresse da una Associazione che ha tratto per oltre un secolo la propria linfa dal servizio prestato dai giovani allo Stato; servizio che, perciò, con forza, continuiamo a chiedere che, con moderni metodi e nuove sinergie, sia nuovamente istituito”.



Fin dall’inizio siamo stati presenti con la Sanità Alpina per il controllo negli aeroporti, con la Protezione Civile per il montaggio di tende a supporto delle strutture ospedaliere e con i volontari delle Sezioni e Gruppi per integrare la vigilanza e consegnare alla popolazione il necessario a domicilio nelle prime zone rosse. La nostra opera continua soprattutto nelle Regioni più colpite – come in Veneto – con i nostri volontari di P.C. per rendere agibili, in pochi giorni, cinque ospedali dismessi da anni.

A tutti i nostri volontari va il plauso e il grazie dell’intera ANA e mio personale perché, come sempre è accaduto anche in passato, nei momenti di necessità ed emergenza gli alpini rispondono: “Presente”. Dall’ultimo dei nostri iscritti al vertice associativo assicuriamo la totale disponibilità e il massimo impegno dell’ANA in questa difficile emergenza, con la speranza che gli italiani e i giovani in particolare comprendano che siamo, dalle Alpi alla Sicilia, una unica Patria che ha nome Italia.

Per questo oggi 17 marzo giorno dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera esponiamo tutti il Tricolore. Uniti ce la faremo anche questa volta. Viva l’Italia, viva gli alpini!|

Il Presidente nazionale
Sebastiano Favero

La 93ª Adunata Nazionale degli Alpini, in programma dal 7 al 10 maggio a Rimini-San Marino, è stata rinviata alla seconda metà di ottobre – fatte salve valutazioni successive che saranno legate all’evolversi dell’emergenza – tenendo conto anche delle comunicazioni ricevute dalle autorità del Comune di Rimini e della Repubblica di San Marino.
Lo ha deciso all’unanimità il Consiglio Direttivo Nazionale dell’Associazione Nazionale Alpini, riunito oggi in videoconferenza.
Il rinvio è stato ovviamente determinato dal perdurare dell’emergenza sanitaria nazionale, che rende non realizzabile la concentrazione di alcune centinaia di migliaia di persone per tre giorni in una sola località.
“L’esigenza di tutelare la salute di tutti – ha sottolineato il presidente nazionale dell’Ana, Sebastiano Favero – è prioritaria. L’Adunata, che dalla fine della Seconda guerra mondiale non si è mai interrotta, è la più importante manifestazione al mondo organizzata da una Associazione d’arma, con lo spirito di amicizia e solidarietà che da sempre contraddistingue gli Alpini. Un grande messaggio di pace e fratellanza che rimane ovviamente immutato anche con uno spostamento di alcuni mesi. In autunno – continua Favero – sarà ancora più bello ritrovarsi e, auspicabilmente, festeggiare tutti insieme la fine di questo difficilissimo momento per il nostro Paese”.
“Nel frattempo – conclude Favero – uomini e donne dell’Associazione Nazionale Alpini continueranno con immutato spirito di servizio a lavorare a sostegno degli interventi di emergenza in atto, non solo a Bergamo, dove diventerà operativo il nostro Ospedale da campo in tempi brevissimi, ma in tutto il Paese, portando ovunque il loro contributo di solidarietà e capacità, da sempre conosciuto ed apprezzato”.

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