FARSI fuori da soli: il caso Giannino ma non solo

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MARTINA CECCO

La politica in Italia è diventata per qualcuno un palcoscenico di recite e di rimpalli, dove quello che conta non è più il buono e sano pensiero politico, fatto di idee, concetti, azioni e di consensi popolari ed elettorali, quanto piuttosto un luogo del quaqquaraqquà, dove quello che importa è la presenza, l’immagine, la vendita del prodotto politico e di conseguenza il risultato nella cabina elettorale.

Una lezione di vita sicuramente l’ha data Oscar Giannino, al suo ma a tutto l’elettorato, quella di non prendere ogni parola come oro colato e di fare bene attenzione a quello che si pensa di un politico, specie quando vi sono elezioni in giro .. specie se si tratta delle Politiche.

Detto questo torniamo ai fatti: un Master e due Lauree scompaiono in pochi minuti dal Curriculum Vitae di un giornalista, candidato alle Politiche 2013, in meno di mezz’ora la notizia si diffonde in tutto il network dell’informazione, dalle radio alle televisioni, da internet al cartaceo e di un presidente di movimento, parliamo di FARE, in questo caso, non resta tutto sommato che un bel “Bla bla bla” pre elettorale: l’italiano medio oggi, di fronte a questa notizia, dimentica il programma di FARE e ricorda solo che non esistono né il Master, né le due Lauree.

Buono per Silvia Enrico, che entrerà come successore presidente di FARE, al momento attuale la candidatura a Premier non è però stata ritirata. Che dire: in fondo in questi anni sono stati tanti coloro che hanno raccontato delle “balle” per politica, diremmo quasi tutti, anche se raramente queste “balle” riguardavano la persona, per lo più erano promesse e programmi, che per chi vota è anche più grave, molto più grave.

Una bella politica del FARsi fuori da soli, quella della giornata di oggi, che chiude il cerchio di una serie di personaggi, nati dal mondo sociale e politico, nonché amministrativo e burocratico, che ne hanno sparate di tante, in questi giorni, per farsi notare. Da un Ingroia anti-costituzionale che intende porre in essere la “legge del legittimo sospetto” a un Berlusconi che intende farsi agente delle entrate, inviando lettere ad-personam per promettere il rimborso dell’IMU, presumiamo con capitale personale, dai candidati che si spacciano per cantanti omofobi, a chi promette proprio in colpo di coda di tagliare pure i ticket .. alla sanità .. unico settore che al momento non è in crisi (perché non distruggerlo?!?), a improbabili Giannino che si lanciano tra cartacce e cartoni .. per millantare studi e specializzazioni. Quanta barbarie in una così piccola nazione. Che bella commedia. Ma a noi non interessa più capire nulla, se non sottolineare che non c’è controllo tra chi candida per le Politiche, poiché a nessuno salta in mente di prendere in mano questi personaggi e di fare un bel falò di cartaccia, piuttosto interessa ancora parlarne, di questa gente, alla faccia della politica, della crisi economica e dell’impegno per il prossimo. Belle pagliacciate.

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