Laicità dello Stato e Rispetto dell’Ambiente: gli 8 quesiti per migliorare Roma

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MARTINA CECCO

Chi vive a Roma lo sa: le giornate si sono riempite di “tempi morti” che vanno dalla ricerca del parcheggio alla ricerca di un servizio, dalla lotta per i diritti della famiglia alla difesa delle personali garanzie di welfare, che ogni giorno sono minate dagli interessi di quella o di quell’altra parte politica. Una faccenda che deve in qualche modo trovare delle risposte, quella della capitale.

In Piazza Farnese si sono trovate all’incirca 10 mila persone, per dare il colpo di coda alla raccolta di firme per il Referendum di 8 quesiti “Roma sì Muove”. Un successo effettivo che potrebbe essere la chiave per arrivare al minimo legale delle 50 mila firme che servono per poter far partire la prassi di approvazione del Referendum per il Comune di Roma. Sono sufficienti 5/6 persone per ogni aderente alla festa per arrivare al minimo numero di firme indispensabile. Preso atto di questo successo, dovuto anche alla forma che la manifestazione si è data, con concerto e intrattenimento per il pubblico, vediamo insieme quali sono gli 8 quesiti che il comitato promotore intende presentare al cittadino perché esprima la preferenza per il Sì oppure diniego. Il tempo per firmare è di altri 20 giorni, dopo di che la raccolta firme si concluderà.

Prima di tutto il comitato promotore: in questo caso si tratta di un movimento eterogeneo composto da persone politicamente esposte in modo trasversale, se volessimo andare a vedere bene e con più finezza potremmo dire che si tratta di un Referendum a sfondo ambientale, con una attenzione particolare all’inurbamento metropolitano e allo smaltimento dei rifiuti e una particolare sensibilità sul tema dei diritti della persona, se vogliamo di stampo radicale. Apertura alle famiglie di fatto e attenzione al pubblico trasporto, infine mobilitazione per lo sdoganamento delle coste marine e delle spiagge del fantastico litorale romano. Lo scopo del Referendum è prima di tutto quello di migliorare la qualità della vita di chi risiede a Roma e dintorni, in secondo luogo quello di creare un movimento per la riappropriazione della politica popolare e per la partecipazione della società civile alla costruzione di un nuovo Piano regolatore per la città, che interessa particolarmente chi risiede a Roma.

Il primo quesito: “Più verde e meno cemento” è un tema caro a ambientalisti e progettisti. Il problema della diminuzione delle aree verdi e dell’aumento delle aree cementificate non riguarda solo le imprese edili e i dirigenti del piano regolatore della città. Come anche il problema del recupero delle aree edificate in degrado e della riqualificazione ambientale non riguarda solo gli amministratori locali. Il quesito punta a un risparmio territoriale in riferimento alla edificabilità che punta al reinvestimento edile nelle zone già urbanizzate per la salvaguardia dei territori agricoli e verdi già esistenti. Chi si batte per questo quesito intende dunque puntare al mantenimento del livello di urbanizzazione di Roma e al miglioramento delle zone urbanizzate in degrado.

Il secondo quesito: “Rifiuti Zero” è mirato a innalzare la qualità nel recupero dei rifiuti domestici, puntando alla differenziata e allo smaltimento attraverso opere di riciclaggio e reimpiego dei materiali.

Il terzo quesito: ”Mare Libero” è basato sul principio di sdoganamento di parte del litorale romano, per ridurre le zone adibite a spiaggia attrezzata e a pagamento per dare più spazio alla spiaggia libera.

Il quarto quesito: “Meno traffico e più trasporto pubblico” prende in esame il problema del traffico, che attualmente ha congestionato la città, al punto di richiedere un intervento risolutivo per incentivare all’uso del mezzo pubblico e per incentivare al trasporto alternativo. Parcheggi insufficienti, spazio non disponibile, unità numeriche di mezzi privati che sono in esubero rispetto alla capienza e alla capacità ambientale di tollerarle rende indispensabile una misura di ravvedimento che consenta alla popolazione di mantenere alto l’indice di mobilità, potendo rinunciare all’uso dell’automezzo privato; la soluzione proposta include miglioramento del servizio pubblico e aumento delle piste ciclo-pedonali.

Il quinto e il sesto quesito: “Libertà di scelta nei servizi alla persona” e “Famiglie di fatto” intendono promuovere la liberalizzazione dei servizi, applicando il principio di auto-legittimazione nella scelta di strutture e assistenza per l’accesso ai servizi come asili nido, assistenza ai disabili e agli anziani a titolo di nucleo famigliare. Aumentare gli ammortizzatori sociali per le coppie di fatto con il riconoscimento dei diritti delle coppie non sposate a un paritario trattamento rispetto alle coppie sposate.

Il settimo quesito: “Meno partitocrazia” punta al risparmio del danaro pubblico attraverso una bonifica dell’apparato amministrativo, che azzeri i costi delle municipalizzate riducendo di fatto il numero di persone che sono indirettamente o direttamente stipendiate per mansioni che rientrano nella pubblica gestione.

L’ottavo quesito: “Registro dei testamenti biologici” è di fatto un principio di laicità nella gestione del personale pre e post-mortem che intende costituire un registro comunale di testamenti biologici che raccolgano le disposizioni sanitarie in tema di trattamento sanitario e di fine di vita di chi ha intenzione di accedere al servizio. Dunque nessuna obbligatorietà nella iscrizione bensì una apertura alla auto-legittimazione del singolo nelle decisioni che riguardano la parte finale della propria esistenza.

Ecco il sito internet per aderire alla raccolta firme: www.romasimuove.it INFOLINE 06.5744007

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Giornalista e blogger. Collaboro con il web in rosa di Donnissima. Dirigo Secolo Trentino e Liberalcafé. Laureata in Filosofia presso l'Università degli Studi di Trento. Lavoro in un Progetto di sperimentazione AI.

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