“Non capiamo il perché”: il dolore della comunità senegalese

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di Suuf Verde Onlus

E’ triste e attonito il presidente della Associazione Suuf Verde onlus, in seguito alla strage al mercato di Firenze che ha colpito e ucciso un suo connazionale e spaventato e ferito altri due uomini che erano attivi al mercato cittadino, in veste di lavoratori onesti e tranquilli. Non sa trovare neanche le parole giuste per esprimere il dolore per gli atti di violenza che hanno colpito la sua gente.

Anche la comunità senegalese trentina, come quella toscana, è tra i gruppi di lavoratori di nazionalità straniera più attivi anche nella società. “Non capisco come è possibile – ha dichiarato Niang Magatte a commento del fatto – noi non abbiamo mai creato problemi a nessuno. Tutti gli amici in questi giorni mi stanno chiamando per manifestare solidarietà e si chiedono anche loro come mai sia stato colpito proprio il suo popolo, che mai sale alla ribalta per atti criminosi, o in una percentuale che non si fa notare, che rientra nella normalità e nella perfetta integrazione.”

“In questi giorni anche uscire di casa mi porta tristezza, mi chiedo continuamente il perché di tanta violenza.” Prendere le distanze dalla violenza, emarginare l’odio e la discriminazione, ridurre l’attrito e la non tolleranza. Sono delle priorità da affrontare per ristabilire un equilibrio dopo uno strappo terribile.

“Non aiuta certo chi al Governo aumenta le tensioni sociali, usa un linguaggio discriminante, fa del razzismo il suo cavallo di battaglia – e non risparmia un commento verso certe dichiarazioni parlamentari – perché il distacco e il disprezzo verso chi ha una nazionalità diversa è sbandierato (ndr. In rif. Alle dichiarazioni sul diritto di cittadinanza di Maroni) con orgoglio. Il diritto di cittadinanza e il rispetto dei diritti umani sono alla base della convivenza tra persone, non solo tra cittadini di diversa nazionalità.”

I senegalesi in Italia, di passaggio o di residenza, sono in media 60 mila, il Senegal è in classifica tra i primi 10 paesi internazionali che sono presenti nel paese come forza lavoro. I dati statistici che si riferiscono alla criminalità sono per lo più legati alla immigrazione irregolare, al respingimento alle frontiere e allo spaccio di droga, ma la situazione che emerge non desta alcun allarme di particolare rilevanza. Resta ancora poco chiaro il perché di tanto odio e di tanta violenza.

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