Italia fra “puttanesimo” ed ovvietà

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di ANGELO MARIA D’ADDESIO

Continuiamo pure a farci del male. Oggi l’Italia avrebbe bisogno di manifestazioni di ben altro tipo piuttosto che perdersi fra orgoglio puttaniero ed ovvietà femminile tutte intrise di ipocrisia.

Il fine settimana, invece, è stato caratterizzato dalla manifestazioni anti-puritanesimo e pro-puttanesimo di Giuliano Ferrara ed il tea party italiano, dove un uomo capace di appoggiare family day e tesi anti-abortiste sulla nascita dei bambini malati ha trovato il modo di appoggiare chi propugna un mondo di machi e belle pupe e dove gay, handicappati, brutti non meritano considerazione. Ma d’altronde Ferrara è da tempo coinvolto in una crisi di identità e di coscienza che lo rende inspiegabile.

E’ ancora più inspiegabile la fiera dell’ovvio delle donne nelle piazze italiane per affermare ciò che in Europa, negli Usa, in Australia è scontato, anzi perfino inutile. E’ un nuovo modo per eludere il problema ovvero fin quando esisterà un modello per cui vendersi è il modo migliore per fare soldi, carriera o semplicemente per lavorare, a poco servirà scendere in piazza il giorno prima per ficcarsi nel letto il giorno dopo.

La dignità deve fare i conti con l’apparenza, con l’economia e con un modello che è essenzialmente politico oltre che umano e che ha un volto, un partito, un governo. Ecco perché piuttosto che vantarsi dell’assenza di simboli politici e sindacali, gli stessi sarebbero serviti per proporre un modello alternativo…Ma a quanto pare non c’è e come stupirsi visto che obiettivamente la “bella presenza” ed un calcio nel sedere valgono per destra e per sinistra ed in fondo se la donna si accontenta di un minuto di apparenza da Santoro o di venti minuti da valletta scosciata, pensate che oggi ci siano modelli tanto alternativi?

E’ stata un’altra bella domenica di parole inutili.

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