Liu Xiabo, il primo passo per la libertà

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di UMBERTO VILLA

In un periodo delicato della storia della società mondiale, che troppo spesso resta immobile davanti alle ingiustizie e privazioni di libertà,la grande novità del premio nobel per la pace ha sconvolto l’intera Cina, e non solo.

La maggior parte degli intellettuali cinesi preferisce il silenzio, resta a guardare lo scenario attuale del loro paese senza contrastare l’operato del regime, che ha fatto crescere l’economia nazionale in maniera esponenziale e per questo motivo le altre grandi potenze mondiali ignorano le continue violazioni dei diritti umani, per paura di scontrarsi contro un colosso troppo grande. Tutti impauriti, o quasi.
Liu Xiabo, intellettuale cinese d’azione, è dal 1989 che alterna brevi momenti in “libertà” e lunghi periodi in prigione, perché senza alcun timore lotta per la libertà del proprio paese dal governo autoritario. Grazie a lui nel mondo si è tornati a parlare del problema “Cina” e di come questo sistema politico potrebbe mettere a rischio non solo la nazione, ma anche l’economia mondiale. La grande crescita registrata negli ultimi anni ha avuto i suoi aspetti negativi, infatti ha portato all’arricchimento di pochissimi, che sfruttano le proprietà statali che teoricamente sono “del popolo”. Per le autorità cinesi Liu Xiabo rappresenta un grande pericolo perché potrebbe influenzare la popolazione, che solitamente è controllata severamente dallo Stato che applica una costante censura su tutti i mezzi di informazione.

La speranza è che la storia di Liu Xiabo stimoli le giovani generazioni a domandarsi come mai un cittadino che chiede libertà e garanzia dei diritti umani finisca in prigione e non possa parlare, solo in questo modo capiranno che molti problemi sociali sono dovuti al sistema politico.
Per cambiare la Cina ci vorrebbero milioni di Liu Xiabo, ma la speranza è che uno basti per far capire alle persone le ingiustizie sociali che stanno subendo, che la libertà loro non l’hanno mai conosciuta e non si sa quando la conosceranno realmente e che è indecente che una persona dalle qualità di Liu Xiabo sia incarcerato perché ritenuto un pericolo per la collettività.

Forse tra qualche tempo l’opinione pubblica si sarà già dimenticata di questo caso, forse a nulla saranno serviti gli appelli delle grandi potenze mondiali per la scarcerazione dell’intellettuale che come unica colpa ha la voglia di libertà, forse la Cina non cambierà nel giro di poco tempo, o forse no e quest’episodio sarà visto come l’inizio della vera rivoluzione sociale e culturale di cui necessita il più grande paese del mondo.

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