Videogame. “Crisis in the Kremlin: The Cold War”, il simulatore politico che ci permette di giudare l’Unione Sovietica degli Anni ’80

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Con “Crisis in the Kremlin: The Cold War” il team indipendente russo Nostalgames (https://nostal.games/EN/index.html) ha superato sé stesso.

Degnissimo erede di “Crisis in the Kremlin” del 2017 (https://store.steampowered.com/app/599750/Crisis_in_the_Kremlin/), a sua volta erede del suo omonimo uscito nel 1991 e ai tempi giocabile nella piattaforma MS-DOS, ma sviluppato dalla californiana Spectrum HoloByte, in “Crisis in the Kremlin: The Cold War”, con una grafica e delle dinamiche completamente rinnovate, ci troveremo, ancora una volta, a prendere il comando dell’Unione Sovietica a partire dal 1985.

Potremo scegliere quale Segretario Generale del Partito Comunista dell’URSS dell’epoca interpretare, scegliendo fra il più riformista Gorbaciov; il più stalinista Romanov; il membro della vecchia guardia sovietica Grishin; il veterano del partito Gromyko; il moderato Chernenko; il pragmatico Shcherbytsky, oppure creare, da zero, un Segretario con le caratteristiche che più preferiremo.

Teniamo conto che, tale scelta, non è meramente estetica, ma ciascun Segretario scelto ha le sue peculiarità, che influenzeranno inevitabilmente il gioco.

Un gioco di strategia, politica, diplomazia.

Un gestionale storico e politico in piena regola, con una grafica in 2D e che ci permetterà di gestire ogni aspetto della politica e dell’economia dell’epoca. Dalla diplomazia con gli altri Paesi del mondo, alla gestione del bilancio statale. Passando per le riforme e i rapporti con gli altri membri del Partito Comunista dell’Unione Sovietica.

Un Partito che è sì unico, ma ha, al suo interno, varie fazioni, dall’estrema sinistra, all’estrema destra (social patriottici, trotzkisti, stalinisti, conservatori, moderati, riformisti, liberali, nazional democratici). Starà a noi scegliere quale fazione promuovere e far crescere e a quale di queste mettere i bastoni fra le ruote, ovvero quali politici appoggiare (e inserire o meno nel nostro governo) e con quali attuare le riforme che abbiamo in mente.

Eh sì, perché potremo plasmare completamente l’URSS, rafforzando il socialismo, oppure arrivando finanche a distruggerlo, trasformando in Paese in una realtà capitalista, oppure, ancora, riformare il socialismo originario e aprirlo al mercato, ma mantenendo saldi i principi di giustizia sociale.

Innumerevoli sono le possibilità in “Crisis in the Kremlin: The Cold War”, ma l’importante è rimanere al comando… altrimenti game over!

Numerosi gli avvenimenti a partire dal 1985 in avanti ed ai quali saremo chiamati a rispondere con un sistema a risposta multipla. Ogni nostra scelta avrà precise conseguenze e alcune scelte saranno possibili in base sia al nostro punteggio in termini di potere politico, sia in relazione all’entità delle finanze dello Stato.

Potremo aprire relazioni commerciali con altri Paesi; migliorare o peggiorare le relazioni con essi; influenzarli promuovendo la nostra ideologia; influenzare l’esito delle guerre in corso; gestire il comparto economico e quello dello sviluppo tecnologico del nostro Paese.

Ma attenzione a non entrare troppo in conflitto con gli USA, altrimenti la Guerra Fredda potrebbe diventare calda…

Anche le relazioni con Cina e Francia andranno tenute sotto controllo e potremmo anche riuscire a portarle dalla nostra parte… E attenzione anche ai componenti del PCUS, perché potremmo trovare dei traditori… pronti a farci le scarpe e a farci perdere il potere!

Basato su personaggi ed eventi reali e storicamente molto accurato, potremo prendere decisioni storiche, oppure decisioni alternative, che porteranno a conseguenze alternative e questo è davvero il punto di forza di “Crisis in the Kremlin: The Cold War”, che presenta un livello infinito di rigiocabilità ed è musica per gli amanti della Storia, della politica e dei gestionali!

I finali del gioco, infatti, sono davvero moltissimi ed il giovane team di sviluppo, come per tutti i suoi giochi (tutti a sfondo storico/socialista), non smette mai di migliorarli e di rilasciare aggiornamenti e nuovi contenuti e DLC, anche a distanza di anni.

Riuscirete, dunque, a salvare l’URSS e a diffondere il socialismo nel mondo; oppure costruirete una realtà totalmente diversa e alternativa, introducendo un sistema di libere elezioni o altro ancora? Oppure, ancora, riuscirete a vincere la Guerra Fredda e a provocare il collasso degli USA? Oppure fonderete uno Stato capitalista e farete concorrenza al resto del mondo?

In “Crisis in the Kremlin: The Cold War” molte sono, fra l’altro, le riforme che possono essere introdotte, ma tutte dovranno passare per la votazione del Plenum del Partito!

E molte sono le tecnologie che possono essere sviluppate, potendo avviare anche una nuova conquista dello Spazio. Oltre che gestire ogni aspetto della politica estera, interferendo nelle elezioni e altro ancora!

Inoltre, a seconda delle nostre scelte nel corso del gioco, ad ogni salvataggio, potremo capire in quale area politica ci andremo a collocare, fra quella socialista dura e pura, quella socialdemocratica, quella liberal conservatrice, oppure quella liberal progressista, con tutte le loro sfumature e sotto-categorie. Una piccola chicca che non guasta affatto!

“Crisis in the Kremlin: The Cold War” è un gioco dal bassissimo costo, ma dalle enormi potenzialità e accompagnato da una iconica compilation di canzoni sovietiche dell’epoca e più moderne.

Un gioiello da non lasciarsi scappare, per quanto disponibile solo in lingua inglese e russa. Ad ogni modo, essendo supportato da un sistema di mod, chi è in grado e ha la pazienza di farlo, potrebbe provare a tradurre il gioco anche nella nostra lingua.

Per poter essere giocato è sufficiente un pc con sistema operativo Windows 10 o 11, con minimo 2 GB di RAM; una scheda video di fascia media e 1 GB di spazio libero su disco fisso.

E’ acquistabile su Steam a questo link: https://store.steampowered.com/app/1922740/Crisis_in_the_Kremlin_The_Cold_War/

Luca Bagatin

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