Lo STOP al visone che libera le bestiole e le salva

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Sono 6.000 i visoni (riproduttori) rimasti rinchiusi nelle gabbie degli ultimi 5 allevamenti italiani di pellicce e che non possono essere utilizzati per ricavare altre pellicce, così come non possono essere uccisi. 

Il divieto introdotto con legge di bilancio 2022 ha indicato una possibile sorte ben più felice per questi animali sfruttati per anni dall’Industria “della pelliccia”: il trasferimento presso centri di tutela della fauna selvatica.

Nonostante siano trascorsi già due mesi e mezzo dall’approvazione della Legge, il Decreto che il Ministro dell’Agricoltura avrebbe dovuto emanare entro il 31 gennaio, proprio per regolamentare questa complessa e delicata operazione di salvataggio, non è ancora stato scritto così come in tutto questo periodo il Ministro non ha nemmeno convocato le associazioni animaliste.

Gli allevatori sono autorizzati a detenere i visoni (senza sfruttarli per la produzione di pellicce) sino al 30 giugno 2022, data entro la quale questi allevamenti devono essere smantellati.

Quale sarà dunque la sorte di 6.000 visoni?

Questi animali non possono essere uccisi semplicemente perché bisogna svuotare le gabbie (l’uccisione di animali è sanzionata dall’art. 544-bis del Codice Penale), così come l’abbattimento non può avvenire come misura sanitaria anti-Covid19 in assenza di un conclamato focolaio in allevamento.

La legge di Bilancio 2022 (Legge n.234 del 30 dicembre 2021, art.1 commi 980-984) dispone che entro il 31 gennaio il Ministro delle Politiche Agricole, di concerto con il Ministro della Salute e Ministro della Transizione Ecologica, con specifico Decreto, individua non solo i criteri e le modalità di indennizzo degli allevatori, ma anche la regolazione della “eventuale cessione degli animali e detenzione, con obbligo di sterilizzazione, presso strutture autorizzate, accordando preferenza a quelle gestite direttamente o in collaborazione con associazioni animaliste riconosciute”.

Per l’attuazione delle disposizioni del divieto, lo Stato ha stanziato 3 milioni di euro per il 2022 e altri 3 milioni di euro per il 2023.

Maggiore sarà il ritardo con cui il Ministro Patuanelli andrà a disciplinare la cessione dei visoni, maggiori saranno le difficoltà per potere accogliere questi animali che, va ricordato, per le particolari caratteristiche etologiche (sono animali selvatici che non vivono in gruppo e vanno stabulati in recinzioni singole, oltre al fatto che necessitano di libero accesso ad acqua per potere immergersi) richiedono strutture idonee che possano ospitarli e che, ad oggi, non esistono” dichiara Simone Pavesi, Responsabile LAV Area Moda Animal Free.

Purtroppo, nonostante anche i solleciti di questi mesi, il Ministro Patuanelli non ha contatto, nemmeno con una telefonata, la LAV o ogni altro soggetto che possa mettersi a disposizione per accogliere questi animali.

“Siamo fortemente preoccupati per la sorte di questi 6.000 visoni, serve un intervento urgente per poterli salvare” conclude Pavesi.

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