Alcune riflessioni sul reddito di cittadinanza

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A parer mio il reddito di cittadinanza dovrebbe essere funzionale a dare un reddito, appunto, in una società di “non lavoro”, conseguenza del capitalismo assoluto, la quale genera – ovvero ha generato – precarietà e disoccupazione endemica.

Con la globalizzazione, la sovrappopolazione, l’avvento di una società ipertecnologica, le delocalizzazioni, la crescita economica senza limite, lo sfruttamento dell’ecostitema e del lavoro, il lavoro stesso è diventato sempre più una rarità.
Temo che coloro i quali criticano l’introduzione del reddito di cittadinanza, non abbiano compreso questo. Ma temo che anche i Cinque Stelle (e non solo loro), ritenendo il reddito di cittadinanza un incentivo al lavoro (che non c’è e ce ne sarà sempre meno), sbaglino.
Il reddito di cittadinanza ha il solo scopo di ammettere che il capitalismo genera disoccupazione nel medio-lungo termine. Che se non si da un reddito a tutti, nessuno potrà più consumare e quindi la crescita economica andrà a farsi benedire e così tutto il sistema capitalista borghese.
È chiaro che, per uscire da questa spirale assistenziale e consumista – che è peraltro una spirale di sfruttamento delle menti e dei corpi – occorre uscire dal capitalismo e puntare ad una società socialista, autogestita, antiglobalista, anticoncorrenzuale, di piena autosufficienza economica, addirittura di superamento del lavoro (possibile proprio anche grazie alle nuove tecnologie), di economia del dono, di decrescita e di condivisione delle risorse.
E’ chiaro che, una società di questo tipo, essendo una società egualitaria – ovvero potremmo definirla una autentica civiltà democratica – non contemplerà più l’esistenza dei ricchi, ma quantomeno renderà tutti assai meno poveri e decisamente più consapevoli di sè stessi e dei propri doveri verso la comunità e il proprio prossimo.
Luca Bagatin
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Nato a Roma nel 1979, è blogger dal 2004 (www.amoreeliberta.blogspot.it). Dal 2000 collabora e ha collaborato con diverse riviste di cultura risorgimentale, esoterica e socialista, oltre che con numerose testate giornalistiche nazionali, fra le quali L'Opinione delle Libertà, La Voce Repubblicana, L'Ideologia Socialista, La Giustizia, Critica Sociale, Olnews, Electomagazine, Liberalcafé. Suoi articoli sono e sono stati tradotti e apprezzati in Francia, Belgio, Serbia e Brasile. Ha pubblicato i saggi "Universo Massonico" (2012); "Ritratti di Donna (2014); "Amore e Libertà - Manifesto per la Civiltà dell'Amore" (2019); "L'Altra Russia di Eduard Limonov - I giovani proletari del nazionalbolscevismo" (2022) e "Ritratti del Socialismo" (2023)

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