Erasmus chiude? Falasca del Movimento Zero+ non ci sta

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Mi chiamo Piercamillo Falasca, sono un trentenne italiano e voglio impegnarmi per evitare che il programma Erasmus – che negli ultimi 25 anni ha permesso a più di 2,2 milioni di giovani europei di studiare in un’università di un altro paese del Vecchio Continente – possa essere chiuso, come purtroppo appare probabile per esaurimento dei fondi comunitari e nazionali destinati al finanziamento delle borse di studio. Se non si trova una soluzione entro i prossimi mesi, una delle più preziose esperienze umane che le istituzioni europee hanno offerto ai loro cittadini potrebbe vedere la fine. Firma la mia petizione e aiutami a garantire che le borse di studio Erasmus continuino ad essere erogate, ora e in futuro, ai giovani studenti di tutta Europa.

Dal 1987 il programma Erasmus ha permesso a più di 2,2 milioni di giovani europei di studiare in un’università di un altro paese del Vecchio Continente. Si tratta, senza molti dubbi, di una delle politiche sociali più riuscite dell’Unione Europea. L’Erasmus non è semplicemente una borsa di studio per trascorrere parte del proprio percorso universitario all’estero: è un incontro tra culture, un intreccio di vite ed esperienze uniche. In poche parole, è una leva preziosa per promuovere la costruzione di un’identità comune tra i giovani europei. L’Erasmus “crea” l’Europa.

Ciononostante, la crisi economica e finanziaria mette sotto pressione anche i bilanci pubblici della UE e dei paesi membri, tanto che il progetto Erasmus si trova attualmente senza più fondi. Durante il trimestre in corso, è stato finanziato solo il 70 per cento delle borse di studio: manca il 30 per cento proveniente dai bilanci nazionali. Per evitare il collasso totale e la sospensione dei pagamenti del programma, la Commissione europea ha ritardato pagamenti di circa 420 milioni di euro, ma questa proroga non potrà durare a lungo.

Senza un cambio di rotta, il rischio è che fin dal prossimo anno potranno “andare in Erasmus” solo gli studenti che potranno permetterselo, magari perché provengono da famiglie benestanti. In una fase storica così delicata per l’Europa, nella quale sarebbe fondamentale investire nella promozione del capitale umano, la disattivazione delle borse di studio Erasmus priverebbe a molti studenti europei un’esperienza essenziale per la loro maturazione e formazione accademica e professionale. Inoltre, il sogno della costruzione dal basso di un’Europa come spazio comune e condiviso ne risulterebbe in parte compromesso.

On line anche la petizione al sito http://www.change.org/it/membri/30599810

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