Procreazione. Della Vedova: Pdl sia saggio, modifichi ddl Calabrò

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“Tra molti esponenti del Pdl una sentenza sfavorevole agli orientamenti politici prevalenti – quella della Cassazione su Eluana Englaro prima, quella della Consulta sulla Legge 40 ieri – fa gridare, con un riflesso pavloviano, all’attacco alla democrazia da parte dei giudici”.

Il deputato della maggioranza Benedetto Della Vedova parte da questa osservazione per commentare, in un intervento sulla rivista online libertiamo.it: “Capisco che l’argomento abbia un’indubbia efficacia propagandistica ma non si può giungere a ‘sacralizzare’ ogni decisione del Parlamento se non scadendo in una logica che è sinistramente giacobina, ma per nulla liberale”.

A giudizio dell’esponente del Pdl “c’è qualcosa di contraddittorio se nel partito che dovrebbe avere più a cuore una sensibilità liberale contro gli abusi e gli arbitri della legislazione si giunge a ritenere che la sovranità del Parlamento coincida con il ‘potere assoluto’ delle Camere”.

Insiste Della Vedova: “Sulle materie sensibili che attengono alle libertà e ai principi costituzionali non è solo fisiologico, ma positivo che la Consulta impedisca uno stravolgimento per via legislativa dei diritti fondamentali e argini la tentazione del legislatore di straripare oltre i limiti che la Costituzione gli assegna.

Non so se il fuoco di sbarramento contro la sentenza relativa alla legge 40 prepari il terreno alla difesa ‘senza se e senza mà della legge sul fine vita, che, così come è scritta, è destinata a subire una analoga censura da parte della Corte costituzionale”.

Conclude Della Vedova: “Sarebbe più saggio, invece, che nel Pdl prevalesse il riflesso contrario, si ponesse mano ad una modifica profonda del ddl Calabrò, e si usasse maggiore cautela per non cadere in questa perniciosa sindrome dell’onnipotenza legislativa”.

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