Elezioni presidenziali in Argentina. Il mondo democratico-socialista è con il peronista Sergio Massa

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Domenica 19 novembre prossima si terrà il secondo turno delle elezioni Presidenziali argentine, che vedrà contrapposta la civiltà del peronista Sergio Massa, candidato della coalizione peronista, socialista e comunista “Unione per la Patria”, che al primo turno ha incassato il 36,68% dei voti e la barbarie incarnata da Javer Milei, esponente della destra antiperonista e anticomunista, che al primo turno aveva ottenuto il 29,98%, con la sua coalizione “La Libertà Avanza”.

Mai leader furono più diversi e opposti fra loro.

Massa, avvocato di origine italiana, classe 1972, peronista di sinistra, Ministro dell’Economia del governo uscente presieduto da Alberto Fernandez, sostenitore dei diritti sociali, dei diritti civili e di una politica estera multipolare e di integrazione dell’Argentina con i BRICS.

Milei, assurdo sin dalla sua assurda e folta capigliatura, conduttore radiofonico, classe 1970. Un programma che va dalla distruzione dello stato sociale, della sanità e della scuola pubbliche, fino abolizione dell’aborto, passando per il complottismo e il negazionismo per quanto riguarda il terrorismo di Stato in Argentina durante la dittatura militare anti-peronista e l’avvicinamento dell’Argentina al dollaro USA.

Una sciagura per l’Argentina, se malauguratamente dovesse vincere!

A livello internazionale, con Massa, si sono subito schierati il Presidente del Brasile Lula da Silva e il Presidente spagnolo Pedro Sanchez. Quest’ultimo ritiene che “Sergio Massa rappresenta l’impegno per la convivenza democratica, per l’armonia e offre un progetto di unità, solidarietà, con opportunità per tutti”.

Il Presidente socialista Lula, in merito al suo sostegno a Massa ha affermato che “Ho buoni rapporti con molti ex Presidenti argentini. E chiedo che gli argentini ricordino che abbiamo bisogno di un Presidente che apprezzi la democrazia e valorizzi le relazioni tra i nostri Paesi”.

Al fianco del candidato peronista Massa anche altri leader socialisti latinoamericani, fra cui il Presidente del Messico, Manuel López Obrador, il quale – in conferenza stampa – ha definito Milei un “fascista ultraconservatore” che “E’ perfino contro il Papa. Chiama comunista il Papa, perché il Papa è a favore della giustizia” e ha aggiunto che “Papa Francesco è uno dei Papi più coerenti che ci siano stati nella storia della Chiesa, più legato alla dottrina dell’amore del prossimo e della difesa dei poveri”. Obrador ha poi proseguito esaltando altri grandi argentini quali Juan Domingo Peron, lo scrittore Jorge Luis Borges e il calciatore Diego Armando Maradona.

Anche il Presidente di sinistra del Cile, Gabriel Boric, infine, ha criticato le proposte di Javier Milei, in particolare in politica estera, sostenendo che sarebbe assurdo per l’Argentina e, in generale, per l’America Latina, interrompere gli accordi di libero scambio con la Cina, con la quale ha ottimi relazioni bilaterali da oltre 50 anni.

Il mondo democratico-socialista è con Massa. Il fronte liberal-capitalista con Milei.

Civiltà contro barbarie, appunto.

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