La realtà e l’energia

Con questo articolo l’intento è di affrontare una questione, cioè la realtà, secondo una prospettiva altra, non dettata dagli schemi scientifici materialisti o ideologici e non ridursi alla ripetizione di nozioni culturali ormai deleteri per l’evoluzione dell’uomo.

Il principio di realtà viene indicato dalla scienza in modo indiretto. Noi abbiamo appreso attraverso il processo educativo che tutto ciò che vedo è la realtà.

Si definisce scientifico tutto ciò che è osservabile, descrivibile e ripetibile.

Ricordo di aver incontrato persone che si rifanno al criterio “se non vedo non credo”…… Molto limitante e soprattutto con una visione del genere si entra nel vortice dell’ignoranza, da cui diventa difficile uscirne.

Una parte del testo delle Upanishad recita: “Vasto come questo spazio esterno è il minuscolo spazio dentro al nostro cuore. In esso si trovano il cielo e la terra, il fuoco e l’aria, il sole e la luna, la luce che illumina e le costellazioni, qualunque cosa quaggiù vi appartenga e tutto ciò che non vi appartiene, tutto questo è raccolto in quel minuscolo spazio dentro al vostro cuore”.

Un testo che oggi viene considerato anche da eminenti scienziati, in quanto il paradigma scientifico sta cambiando, si sta entrando in un nuovo paradigma che considera l’invisibile come aspetto che dà vita al visibile.

Intanto voglio mettere in evidenza due principi che fanno già parte della nuova frontiera scientifica:

il principio di indeterminazione di Heisenberg che nel 1927 ha dimostrato che non è possibile conoscere la realtà attraverso l’osservazione. Heisenberg afferma che semplicemente osservando un fenomeno lo modifichiamo. Questa affermazione è il frutto di esperimenti compiuti con particelle subatomiche, le quali nell’osservazione compiuta dai ricercatori, si modificavano a seconda di chi osservava. Inoltre risulta anche che chi pensa ad ottenere un determinato risultato nell’esperimento, si crea un insieme di probabilità che si verifichi.

In campo della ricerca medica per optare a questo problema, per quanto riguarda la sperimentazione di medicinali, si utilizza un protocollo definito doppio cieco.

Consiste nell’utilizzare due gruppi di campioni ai quali non viene detto a chi viene somministrato il medicinale o il placebo. Inoltre neanche chi somministra sa che cosa sta somministrando ai gruppi, in modo tale che non si rischia di influenzare l’esperimento.

Il senso del principio di Heisenberg è che l’osservatore influenza il fenomeno stesso osservato e il fenomeno osservato influenza l’osservatore. Heisenberg sostiene che la realtà è creata o co-creata. L’osservatore con la sola intenzione incide sulla realtà ei fenomeni osservati. I nostri pensieri influenzano la materia. Il fisico John Wheeler conia il termine di partecipatore. L’osservatore dunque è un partecipatore e la sua coscienza crea il mondo.

 

Il secondo principio che voglio mettere in evidenza è il principio di non località di Bell, il quale ha fatto diversi esperimenti sempre con particelle subatomiche, mettendo in evidenza che, se due particelle hanno avuto un contatto nel passato, si crea tra le stesse un collegamento che va oltre lo spazio ed il tempo. Tutto ebbe inizio con gli esperimenti di Einstein, Podolsky e Rosen, dove hanno separato due particelle gemelle e messe ad un’ampia distanza, senza nessun intervento da parte di scienziati.

Si è notato che nel modificare ad una delle due una loro caratteristica (senso di rotazione che viene definita spin), in modo immediato, senza che vi fosse trascorso del tempo, anche l’altra particella ha assunto lo stesso spin.

“In definitiva ogni particella acquisisce informazioni riguardo a tutto ciò con cui ha interagito nella sua esistenza e mantiene tali informazioni in una memoria condivisa con ogni cosa che esiste nell’universo e non ha limiti di spazio e di tempo.” Fabio Marchesi La fisica dell’anima

 

“Esiste una realtà che non ha spazio e non ha tempo, che quindi non risponde alle leggi dello spazio e del tempo; in questa realtà, complementare alla nostra, non solo le due particelle sono in costante e diretto collegamento, ma ogni cosa che esiste nell’Universo lo à, semplicemente perché, se esiste, è perché accede a questa realtà.”    Fabio Marchesi La fisica dell’anima

La conclusione di questi studi è una verità che viene sperimentata anche in varie forme di meditazione, o pratiche esoteriche sia occidentali che orientali. Si hanno due realtà strettamente collegate: la realtà visibile e quella invisibile.

Quando si parla di realtà invisibile si entra nel merito della scienza attuale della fisica quantistica, la quale afferma che la materia è energia.

L’organismo umano è formato di corpo, il quale è formato di organi, sangue, vene ecc. A loro volta queste sono formate da cellule, le quali non sono altro che l’insieme di atomi, particelle subatomiche.

Inoltre c’è da dire che diversi scienziati che si sono inoltrati nel ricercare l’elemento fondante l’universo, cioè la particella più piccola che fonda l’Universo, sono rimasti stupiti quando hanno scoperto che tale particella non esiste e che al suo posto hanno verificato l’esistenza di un onda di infinite possibilità intrecciate.

Da qui si giunge alla conclusione che tutta la materia è energia che si organizza in funzioni di onda.

Anche l’esoterismo illustra tale aspetto considerando che il vuoto quantico non è il nulla ma è definito dalla Kabalah ebraica “Ain Soph” cioè “illimitatezza” o anche così definita dalla filosofia greca “Ain” “Nulla”.

Il Nulla quindi non è altro che il campo di tutte le possibilità in attesa di essere rallentata (in quanto ha una alta velocità) e divenire materia.

Tutto ciò che è materia, nella realtà più profonda non è separato e statico, in quanto non è altro che indissolubile energia.

Oggi esistono tanti studi compiuti nel tempo, come ad esempio Fritjof Capra nel suo libro Il Tao della fisica piuttosto che Erwin Laszlo il quale afferma che “Il cosmo non è fatto da cose ed eventi separati, di spettatori esterni e di uno spettacolo impersonale, si tratta di un intero di un tutt’uno” dal libro Risacralizzare il corpo

Erwin Schrodinger premio Nobel per la fisica del 1933 affermava che la pluralità degli oggetti che percepiamo non è reale.

David Bohm ha messo in evidenza l’unità della vita: “Nonostante la sua apparente solidità, l’Universo è in realtà un ologramma gigantesco e splendidamente dettagliato. Sono gli elettroni che, con i loro balzi quantici, conferiscono massa e volume al nucleo dell’atomo dandoci la percezione della solidità dei corpi di materia. Il motivo per cui le particelle subatomiche restano in contatto, indipendentemente dalla distanza che le separa. Risiede nel fatto che la loro separazione è in verità un’illusione. A un livello di realtà più profondo, tali particelle non sono entità individuali ma estensioni di uno stesso organismo vivente.”

 

Alla conclusione di tutto questo materiale scientifico sostengo che non esiste una realtà, ne esistono tante quanti sono gli esseri umani nel mondo. La realtà è costruita o co-costruita attraverso i pensieri, le emozioni, le proprie esperienze e le azioni.

Ad esempio prendiamo due persone che si trovano nello stesso posto, cioè una grotta per sauna. Una si trova per relax e il suo benessere, mentre l’altra si trova in quanto è stata portata per essere torturato con il vapore ad alta temperatura. Cosa cambia se il luogo è lo stesso?

L’esperienza è quella che modifica il vissuto dei due.

Tutto questo può essere utile nel considerare che quando si manifesta una malattia (così definito dall’approccio medico scientifico), non è altro che la manifestazione di una forma di energia che assume un significato, forse un messaggio che sta ad indicare qualcosa per la persona.

Quando capita un evento come un incidente, qualcuno può dire che è stato un caso, solo che sotto l’aspetto della realtà invisibile, dove tutto è collegato, l’incidente non è un caso.

Chi fosse interessato a comprendere come poter cambiare per accedere al proprio potenziale interiore può chiedere informazioni scrivendo a info@latuametamorfosi.it con oggetto sundey café

Gennaro Ponzo

Laureato in Sociologia nel 1996. Ha frequentato un corso biennale in Socioterapia e un Corso triennale in Counseling Gestalt. Pratica la Meditazione dal 1991. Ha studiato e praticato la meditazione di orientamenti diversi: Meditazione Trascendentale; Meditazione Zen; Dzogchen. I suoi studi sono rivolti alla conoscenza delle potenzialità dell’essere umano. Attualmente lavora in libera professione come Counsellor e Formatore. Ha lavorato con anziani, malati terminali, tossicodipendenti e persone con disagio psichico, per ampliare la conoscenza nel campo umano. “Esiste uno spazio interiore fonte di gioia, amore, creatività, forza e lucidità mentale. In campo sportivo viene chiamato -stato di Flow- o nello Dzogchen viene definito Stato Originario. Ritengo che tale stato possa essere coltivato da chiunque, in modo da aprire il proprio cuore e vivere la vita in piena adesione alla propria Anima. Dott. Gennaro Ponzo Ogni lunedì dalle ore 21 alle 22 è in onda la Trasmissione Radiofonica ideata e condotta da Gennaro Ponzo “Ascoltiamo e vivi adesso” la trasmissione è dedicata all’ascolto di buona musica, imparare a rilassarsi, fare domande sulla propria vita o crescita personale e tanto altro.

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