I 4 passi che creano qualità nella tua Vita

Scorrendo parola per parola in questo articolo, inizierai a renderti conto come il passato ha condizionato quello che sei ora e quello che fai nella Vita.

La prima cosa che voglio proporre è la prospettiva che hai di te e del mondo.

Da cosa dipende ciò che vivi ogni giorno?
Come vedi gli altri e il mondo?

Voglio svelarti qualcosa che ha a che fare con il mondo e con il sogno.

Tutto ciò che vivi è un sogno collettivo che è stato creato dall’educazione, dalla cultura e dalla società, di cui tu sei parte.

Vivere nel sogno collettivo è la visione degli sciamani della cultura Tolteca, e in questo articolo voglio prendere in considerazione uno dei maggiori esponenti di tale cultura. Don Miguel Ruiz e il suo messaggio che diffonde nel mondo.

Che cosa accadrebbe se tu fossi in grado di scoprire un nuovo modo che faciliti il tuo viaggio in questa Vita e attraversarla con qualità ed amore?

Mentre recepisci queste informazioni ti renderai conto che puoi essere l’artefice di questo cambiamento che molti altri hanno già compiuto.

Cominciamo dall’inizio: sei nato e tutto ti è stato trasmesso attraverso le parole e la comunicazione non verbale (messaggi trasmessi attraverso segnali del corpo). Il mondo familiare, la scuola, la tv, i giornali, gli amici e i social network fanno parte del mondo costruito che ti ha trasmesso una infinità di informazioni e modi di fare e di pensare. Ci è stato insegnato cosa sia giusto e sbagliato, cosa sia bene e male. E soprattutto ci è stato insegnato come creare il proprio giudice e vittima interiore.

Ti sarà sicuramente capitato di sentire la vocina interiore che ti giudica e ti rende colpevole di qualcosa che magari hai solo pensato, o la vocina che ti ripete che sei vittima di qualcosa o qualcuno. Tutto ciò è solo una costruzione che fa parte del sogno collettivo in cui vivi.

La società non è altro che una costruzione che è stata creata attraverso un insieme di etichette, regole e ingiunzioni, modi di fare che hanno offuscato lo stato originario di ogni essere umano, a tal punto che ognuno crede di essere qualcosa che non è.

Ci tengo a precisare che con questo non voglio assolutamente scaricare la responsabilità ad altri di ciò che siamo diventati. Credo solo che sia importante avere consapevolezza del fatto che si vive in un mondo costruito, il quale forse a molti di noi potrebbe non andare bene, fino a sentirsi inadeguati o peggio ancora impotente di fronte alla vita.

Un dato di fatto è che l’umanità soffre, e tale sofferenza non è altro che il vivere offuscato dai veli di maya, come viene insegnato dagli insegnamenti trasmessi nei secoli dalla cultura buddhista e induista, o anche da culture altre, come la sciamanica tolteca che ho messo in evidenza sopra.

Cosa si può fare di fronte ad uno scenario del genere? O meglio cosa può fare ognuno di noi di fronte ad uno scenario del genere?

Intanto che rifletti su questo scritto, ti faccio presente che su tale domanda si apre uno scenario ricco di possibilità, a condizione di imparare ad immaginare (dal latino imago e quindi si potrebbe anche leggere = in me mago agere, cioè agire) attraverso il lavoro su di sé, quindi ricreare una connessione con il proprio stato originario.

Dal mio punto di vista credo che alla base ci voglia l’intenzione di prendere consapevolezza di tutto ciò, attraversare le paludi del dolore, ed eliminare tutti i veli che sono stati creati da altri e da se stessi.

Pensa a quante volte ognuno di noi ha parlato con se stesso prendendo in considerazione solo le proprie parti più deleterie, cioè quella del giudice e della vittima. Immagina quante volte ci si è detto “non posso farcela” o anche “e chi sono per poter risolvere questo problema”, ancora “mi sento così inadeguato come posso fare per….”. Immagina quante persone hanno un idea deleteria o onnipotente di se. Immagina quante si sentono vittime del sistema.

Per ciò che concerne lo scenario delle possibilità nell’affrontare una tale situazione, ho preso come riferimento qualcosa della cultura sciamanica tolteca di cui ho accennato prima, la quale ci offre alcune indicazioni sulla base dell’accordo.

Don Miguel Ruiz, sciamano esponente di tale cultura, spiega come nel corso della vita ognuno di noi, fin dalla nascita, ha preso vari accordi ascoltando e assimilando tutto ciò che gli è stato trasmesso dal mondo, iniziando dalla famiglia, scuola ecc..

Soprattutto ognuno ha preso accordi in base ai propri schemi mentali limitanti costruiti nel corso del tempo, attraverso le proprie esperienze.

Un esempio è il caso di una donna che si prepara per uscire e appena incontra le amiche, invidiose, gli dicono che sta vestita male e la donna ci crede. Altro accordo sono i pettegolezzi sugli altri. Questo significa creare veleno in se e negli altri.

In questo suo insegnamento Don Miguel offre una soluzione, e cioè creare nuovi accordi con se stessi:

  • Impeccabile parola, dove la parola impeccabile, che deriva dal latino peccatus con il prefisso im che significa senza. Quindi impeccabile sta a significare “senza peccato”. E cosa significa peccato?

Il significato non è dal punto di vista religioso, in quanto ogni volta che si crede o si dice qualcosa contro di se, è un peccato. La persona che si sente vittima e si dice “sono un poveretto e non posso fare nulla”, compie un peccato nei propri confronti. D’altra parte, compie lo stesso un peccato nei propri confronti colui che si dice “sono il migliore, sono più intelligente di tutti”.

Si agisce contro di se quando ci si incolpa, ci si giudica o ci si crede onnipotenti.

Nel momento in cui si effettua questo nuovo accordo di essere impeccabile, si prende la responsabilità delle proprie azioni senza biasimarsi o giudicarsi.

Essere impeccabile con la parola, dice Don Miguel, significa imparare ad utilizzare la propria energia verso la direzione della verità, dell’amore. Nel momento in cui giudico o critico me stesso o gli altri, sto utilizzando male l’energia che la vita mi ha offerto.

 

Essere impeccabile con la parola è un accordo difficile da mantenere, in quanto si è stati abituati a mentire con se stessi e verso gli altri. La parola, secondo la cultura sciamanica tolteca, è energia, la quale viene utilizzata male.

 

La parola è una forma di magia bianca messa a disposizione di se, mentre invece siamo stati abituati a utilizzare la parola per creare odio, guerre, criticare, giudicare e allontanarsi dal vero amore nei confronti di se.

Prendere sul serio questo primo accordo, significa cominciare a vedere dei cambiamenti nella propria vita. Iniziando a vedere le cose che cambiano a partire da se stessi, per poi diffondere tale cambiamento anche nella comunicazione e nella relazione con gli altri.

L’impeccabilità della parola può trasformare la paura per la vita in libertà, gioia e amore.

 

Questo primo accordo già rappresenta una rivoluzione nel proprio mondo, a patto che si agisca seriamente, con l’intenzione di voler migliorare, anche al costo di sbagliare o dimenticarsi inizialmente dell’accordo preso con se stesso.

Questo accordo è una grande novità, al quale bisogna concedere tempo, e soprattutto dedicarsi facendo del proprio meglio. Inizialmente non riuscirai a tenere fede a questo accordo, e questo va bene. Importante che la propria attitudine sia sempre quella di fare del proprio meglio.

Inizia subito a prendere questo primo accordo con te stesso (sempre che tu voglia veramente migliorare la propria vita), e vedrai che i risultati arriveranno presto. Prova a mettere in pratica questo accordo fino al prossimo articolo che scriverò, dove illustrerò gli altri tre accordi. Sperimenta e vedrai che comincerai a stare meglio, ad avere una nuova visione più ampia.

Ti auguro un buon lavoro

Gennaro Ponzo

Laureato in Sociologia nel 1996. Ha frequentato un corso biennale in Socioterapia e un Corso triennale in Counseling Gestalt. Pratica la Meditazione dal 1991. Ha studiato e praticato la meditazione di orientamenti diversi: Meditazione Trascendentale; Meditazione Zen; Dzogchen. I suoi studi sono rivolti alla conoscenza delle potenzialità dell’essere umano. Attualmente lavora in libera professione come Counsellor e Formatore. Ha lavorato con anziani, malati terminali, tossicodipendenti e persone con disagio psichico, per ampliare la conoscenza nel campo umano. “Esiste uno spazio interiore fonte di gioia, amore, creatività, forza e lucidità mentale. In campo sportivo viene chiamato -stato di Flow- o nello Dzogchen viene definito Stato Originario. Ritengo che tale stato possa essere coltivato da chiunque, in modo da aprire il proprio cuore e vivere la vita in piena adesione alla propria Anima. Dott. Gennaro Ponzo Ogni lunedì dalle ore 21 alle 22 è in onda la Trasmissione Radiofonica ideata e condotta da Gennaro Ponzo “Ascoltiamo e vivi adesso” la trasmissione è dedicata all’ascolto di buona musica, imparare a rilassarsi, fare domande sulla propria vita o crescita personale e tanto altro.

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