Il ramo d’acacia

di LUCA BAGATIN

Dei massoni e della Massoneria si parla spesso a sproposito e male. E spesso è così a causa della non conoscenza di questa grande Istituzione spirituale e dei suoi membri.
Da tempo ero alla ricerca di un romanzo che avesse per protagonista un massone e che parlasse di Massoneria, lontano dai soliti thriller esoterici o dai classici trattati di esoterismo, ovvero ero alla ricerca di una storia che parlasse di un massone comune.

L’ho trovata in “Il ramo d’acacia”, l’agile romanzo dell’amico Enrico Proserpio, ambientato durante il periodo fascista e, nella fattispecie, durante le violenza squadriste ai danni dei massoni e della Massoneria.
E’ una storia poco conosciuta, quella della massonofobia fascista. E pochi sanno che, oltre ad essere stati devastati Templi e Logge massoniche dai fascisti, molti massoni finirono trucidati nei campi di sterminio nazisti in Germania.

“Il ramo d’acacia” è la storia del giovane Ettore Marchi, massone fiorentino della Loggia Machiavelli all’Ordine della Serenissima Gran Loggia d’Italia. Un ragazzo innamorato ed appassionato della bella Amanda e dell’Istituzione alla quale appartiene.

Istituzione gloriosa durante il Risorgimento – la Massoneria – ma poi divenuta oggetto di persecuzione da parte del nazifascismo, che, in accordo con la Chiesa cattolica, non poteva tollerare la presenza di un’istituzione adogmatica e propugnatrice di ideali laici e democratici.
Fu così che, nel 1925, la Massoneria sarà messa al bando in Italia da Mussolini ed il giovane Marchi, assieme ai suoi Fratelli di Loggia, saranno costretti a riparara all’estero.

Ettore, in particolare, sarà preso di mira dal gerarca fascista Giulio Di Giovanni, il quale si macchierà di atroci delitti che lo stesso Ettore desidererà poi vendicare.

“Il ramo d’acacia”, acquistabile unicamente on-line al sito www.lulu.com (digitando nel motore di ricerca il titolo del libro o il nome dell’autore), è un romanzo semplice ma ben scritto.

L’autore, massone a sua volta della Gran Loggia d’Italia degli ALAM, non ha pretese nè storiche nè esoteriche. Egli vuole semplicemente trattare la storia di un massone che, come molti suoi pari durante il triste periodo fascista, fu costretto a fuggire e a difendersi per il solo fatto di appartenere alla Massoneria e propugnare, dunque, gli ideali di Fratellanza, Uguaglianza e Libertà.

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