Marx & Engels investigatori: il filo rosso del delitto

LUCA BAGATIN

Karl Marx e Friedrich Engels sono universalmente conosciuti e riconosciuti come i filosofi fondatori del socialismo scientifico, ovvero del comunismo. Nulla di nuovo, se non fosse che due creativi insegnanti di lettere italiani, Dario Piccotti ed Alvaro Torchio, hanno immaginato Marx ed Engels nei panni di due investigatori della loro epoca, l’Ottocento, percorsa dalle molte rivoluzioni: sociali, risorgimentali, anarchiche.

Ed ecco che, dopo “Indagini di classe”, edito da Rubbettino, ritroviamo i due filosofi in nuove appassionanti avventure poliziesche in “Marx & Engels investigatori – Il filo rosso del delitto”, edito da Stampa Alternativa, con una bellissima copertina gialla e nera, con scritte rosse.

In queste sei avventure, ambientate fra il 1862 ed il 1888, Marx ed Engels si imbattono in Michail Bakunin, leader degli anarchici, il quale è accusato ingiustamente dell’omicidio di un principe suo amico, ed i due tentano di scagionarlo. Nella seconda avventura i padri del Comunismo incontrano, nella sua Caprera, il Generale Giuseppe Garibaldi, Gran Maestro della Massoneria e grande condottiero e patriota italiano. Si confrontano con lui relativamente alle idee sociali, ma, pur presentando punti di contatto, non si trovano d’accordo relativamente all’abolizione della proprietà privata. Ad ogni modo si mettono al servizio del Generale per sventare un attentato a lui diretto, forse ordito da Napoleone III, amico di Papa Pio IX e grande nemico dell’anticlericale Garibaldi.
Non manca, nella terza avventura, un incontro con lo scrittore Victor Hugo, accusato anch’egli di omicidio, ma, dotati del loro proverbiale “materialismo investigativo”, l’ineffabile coppia di filosofi, riuscirà a risolvere anche questo caso.

Più difficile sarà risolvere il caso dei lupi mannari in Boemia e del traffico di cadaveri di poveri operai, ordito nientepopodimentoche dal dottor. Frankenstein…ma si tratterà proprio di lui in persona, oppure di un astuto piano per mettere in difficoltà la classe operaia ed i suoi paladini ?
L’ultima avventura vedrà solamente Friedrich Engels protagonista. Karl Marx è ormai morto cinque anni prima, fra le lacrime dell’inconsolabile amico. Siamo nel 1888 e a Londra imperversa Jack Lo Squartatore, che uccide e sventara delle prostitute nel quartiere di Whitechapel. Il fiuto del filosofo riuscirà persino a risolvere questo caso e a far scomparire per sempre il terribile assassino, difendendo, al contempo, l’onore dell’opera di Karl Marx, del quale rimarrà sino alla morte custode e depositario.
Delle bellissime, spassose ed avvincenti storie noir, con risvolti storici, politici ed economici interessantissimi.

Dario Piccotti ed Alvaro Torchio, ancora una volta, sono riusciti a rendere vivi i teorici del pensiero comunista, rapportandoli alla realtà dell’epoca, con, sullo sfondo, le memorabili figure di Bakunin, Garibaldi, Mazzini, Hugo e dei tanti riformatori sociali di allora. Riformatori che non avrebbero conosciuto, fortunatamente, l’orrore del comunismo reale in Unione Sovietica, forse molto lontano persino dalle ipotesi avanzate dallo stesso Marx, ma, ad ogni modo, profetizzate da Giuseppe Mazzini. Il solo, l’inascoltato.

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