Erdogan, ora riconosca il Genocidio Armeno

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di Nicola Di Giovanni

Bellissimo gesto del premier turco Erdogan che ieri ha abbandonato il World Economic Forum a Davos, in Svizzera dopo aver duramente attaccato Israele per la recente operazione di genocidio contro la popolazione Palestinese. Dopo aver subito le pesanti parole del presidente israeliano Shimon Peres e, soprattutto, dopo essersi visto negare il diritto di replica dal moderatore dell’incontro, Recep Erdogan ha lasciato il palco irritato.

Il premier turco aveva iniziato un intervento molto critico sull’offensiva israeliana partita il 27 Dicembre, ricordando come il suo omologo Olmert fosse arrivato ad Ankara pochi giorni prima dell’inizio della guerra per parlare di “Pace in Medio Oriente”. Insomma, una presa in giro. Peres ha preso la parola dicendo che “non è stata una scelta di Israele la guerra. E’ stata una scelta di Hamas. La tragedia di Gaza non è Israele ma Hamas e la sua dittatura”. Ma in questo momento Israele si copre nuovamente di vergogna: il pubblico applaude l’intervento del Presidente israeliano e Erdogan (che era riuscito a restare calmo nonostante i toni accesi di Peres) prende nuovamente la parola dicendo: “trovo molto triste che la gente applauda, perché sono morte molte persone”. Il moderatore gli toglie immediatamente la parola, impedendogli di continuare il suo intervento. Lasciare il palco era quindi più che automatico. Il gesto di Erdogan non può che essere condivisibile. Oltre alla normale educazione, parlare di argomenti scomodi per Israele non è contemplato. Quello che fa più pensare, è che da anni la Turchia ha un’alleanza strategica con lo Stato Ebraico ma, questa volta, il buonsenso ha prevalso. Il premier al suo ritorno in Turchia è stato acclamato come un eroe nazionale dalla popolazione, dai giornali e da altri partiti.

Ma…

Io purtroppo ricordo ancora queste parole da parte di Recep Erdogan: “Indipendentemente dai danni che colpiranno la Turchia, i suoi oppositori dovranno subire dieci volte tanto”. La frase è rivolta contro gli Stati Uniti, che stavano per approvare la risoluzione per il riconoscimento del crimine di Genocidio perpetrato dall’Impero Ottomano contro la popolazione armena. Tutt’oggi, la Turchia non riconosce il genocidio come un fatto storico. Anzi, addirittura ne abbassa le cifre portandole a 250 mila vittime armene (in realtà sono 1,5 milioni). Non solo, negli anni passati sono nati degli scritti, dei libri e dei saggi di parte turca che “dimostrano” che i turchi abbiano sofferto molto più degli armeni durante la Prima Guerra Mondiale e che gli stessi armeni si siano resi protagonisti di massacri contro la popolazione turco-ottomana. Insomma, nessun limite alla vergogna. Ovviamente non solo Erdogan si rifiuta di riconoscere il genocidio, ma tutti i suoi predecessori non hanno mai alzato la voce o almeno tentato di aprire le porte del loro passato (pensate che negli archivi, i documenti relativi al massacro armeno sono coperti dal segreto di stato).

Cosa chiedo quindi ad Erdogan? Dopo aver fatto questo splendido gesto contro l’arroganza di Israele, è ora di mettersi una mano sulla coscienza e riconoscere l’inferno che creò l’Impero Ottomano nel 1915. E’ un atto di buonsenso, dovuto contro un popolo massacrato perchè armeno, perchè cristiano, perchè non turco. Quindi senza colpe.

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