Alessandro Cecchi Paone insieme a Francesca Pascale a Lodi Liberale

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Nella 329esima serata di Lodi Liberale è stato presentato il libro “I colori della libertà. La mia vita per i diritti di tutti” insieme ad Alessandro Cecchi Paone (giornalista) e Francesca Pascale (attivista). Ha introdotto e coordinato la serata Lorenzo Maggi (Presidente di Lodi Liberale).

Il pensiero liberale è oggetto di grande interesse, nonostante in Italia siano poche le associazioni che diffondono le idee liberali, che stanno cercando nuovo spazio nel dibattito politico, rivendicando idee che sono alla base della civiltà occidentale.

“Per godere delle libertà bisogna capire da dove partono e arrivano.” Lorenzo Maggi ha presentato un libro che è particolarmente interessante perché tratta di tanti temi, riflette sui diritti civili, facendo perno sulla sua vita e sulle storie delle persone che ha conosciuto con le loro sfide quotidiane.

Il Centro Destra attuale non ha una visione liberale e progressista. Nel 1994 era così, al contrario, con rappresentante sopra qualsiasi altro Antonio Martino.

“Questo libro è frutto di un lavoro a 4 mani fin da principio, sono 15 anni che insieme facciamo l’attività di presenza, in argomento dei diritti umani. Non è possibile limitare i diritti civili.

“Abeas Corpus: io sono proprietario assoluto del mio corpo; questa titolarità del corpo si estende a tutti i particolari della vita. Un corpo non appartiene a nessuno tranne a sé.” Cecchi Paone ha raccontato cosa significa provare le esperienze dei diritti negati.

VIETATO VIETARE

“I giovani dei partiti sono molto più avanti di quanto non si pensi: sono i giovani che hanno la velocità di liberarsi dagli schemi mentali.

Francesca Pascale è intervenuta per parlare del libro di cui ha curato la critica: ha parlato di come la bandiera tricolore sia stata usata e strumentalizzata. Forza Italia ha cercato con Silvio Berlusconi di liberare dalle gabbie mentali che professava.

La serata è stata un’occasione per mettere a nudo tutte le debolezze dell’Italia e della sua mancata libertà.

Martina Cecco

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