Spiace che, elezioni legislative moldave del 28 settembre scorso, la coalizione di sinistra patriottica, socialista e comunista, impropriamente e banalmente definita dai grandi media nostrani “filo-russa” (solo perché promuove la normalizzazione dei rapporti con la Russia e un’apertura al dialogo), sia stata sconfitta dal partito liberal capitalista al potere.
Spiace, perché la Moldavia rinuncerà, ancora una volta, alla giustizia sociale e alla sovranità nazionale, in favore di liberalizzazioni e sudditanza all’oligarchia liberal capitalista.
Il “Blocco Elettorale Patriottico dei Socialisti e dei Comunisti della Moldavia” (BECS) ha ottenuto, infatti, il 24,17% contro il partito della destra liberal capitalista “Partito Azione e Solidarietà” (PAS) di Maia Sandu, che ha ottenuto il 50,2%.
Sia il partito della Sandu che la coalizione social-comunista, ad ogni modo, hanno perso rispettivamente 8 e 6 seggi.
Al terzo posto si è piazzata la coalizione socialdemocratica e democratico cristiana “Alternativa”, che ha ottenuto il 7,97% e conquistato 8 seggi, entrando così, per la prima volta, nel Parlamento moldavo. Tale coalizione è costituita da ex esponenti comunisti e socialisti, oltre che da centristi.
Chi ha conquistato seggi, rispetto alle scorse elezioni, è stato il “Partito Nostro”, di ispirazione populista di sinistra, euroscettico, antioligarchico e anticorruzione, che, ottenendo il 6,2% ha ottenuto 6 seggi. Alle scorse elezioni del 2021 aveva ottenuto il 4,1% e non aveva conquistato alcun seggio.
Infine, un altro partito che ha conquistato seggi rispetto alla scorsa tornata, è stato il “Partito della Democrazia in Casa” di ispirazione populista di destra, europeista e sostenitore dell’unificazione fra Moldavia e Romania, che, ottenendo il 5,62% ha conquistato 6 seggi.
Il leader del Partito dei Socialisti della Repubblica di Moldavia ed esponente delle coalizione social-comunista, Igor Dodon, su Facebook. ha dichiarato: “L’opposizione ha vinto le elezioni parlamentari del Paese. Tuttavia, il PAS si aggrappa ancora una volta al potere, solo grazie ai voti della diaspora.
Quattro anni fa, i cittadini hanno votato per il PAS con fiducia e speranza. Ieri, tuttavia, molti avevano semplicemente paura di andare alle urne, a causa del clima di paura e isteria diffuso dal governo. Ma è troppo presto per gioire: la società è insoddisfatta, la gente è stanca, e questa insoddisfazione non farà che aumentare.
Non cederemo. Ieri sono state registrate centinaia di violazioni: ponti e strade bloccati per i cittadini della Repubblica di Moldova sulla riva sinistra del fiume Nistru, messaggi di minacce di esplosioni in alcuni seggi elettorali in Paesi europei, dopo i quali il numero di coloro che avrebbero votato è improvvisamente aumentato, il lavoro di osservatori e giornalisti è stato ostacolato, la pressione sull’opposizione attraverso perquisizioni, l’esclusione di alcuni partiti e candidati. Tutto ciò mette seriamente in discussione la legittimità dei risultati elettorali. Abbiamo contestato tutte le violazioni alla CEC e faremo ogni sforzo per stabilire giustizia nel rispetto della legge.
Esortiamo tutti a mantenere la calma e a non lasciarsi provocare. Non cediamo, restiamo uniti. Questo è stato l’ultimo respiro dell’attuale governo. Più passa il tempo, meno legittimo sarà e più la gente vorrà liberarsene”.
Luca Bagatin









